E-Mail: [email protected]
- 24 associazioni e movimenti si sono mobilitati contro lo sviluppo ritenuto predatorio del Monte Bondone.
- Il Comune di Trento ha implementato il Piano urbano della mobilità sostenibile per ridurre le emissioni.
- Il nuovo sistema di trasporto collegherà Trento al Monte Bondone, incoraggiando un utilizzo sostenibile della montagna in tutte le stagioni.
Il Monte Bondone, situato nei pressi di Trento, è al centro di un acceso dibattito che coinvolge associazioni locali e nazionali, operatori turistici e amministrazioni pubbliche. Recentemente, 24 associazioni e movimenti hanno annunciato una mobilitazione intitolata “La Montagna non si arrende”, con l’obiettivo di contrastare un modello di sviluppo considerato anacronistico e predatorio. La manifestazione, prevista per il 9 febbraio, vedrà i partecipanti passeggiare tra le Viote e Vason per sottolineare l’importanza della salvaguardia ambientale come elemento chiave per il mantenimento dell’attrattiva turistica del Trentino.
Paolo Torboli, presidente dell’Associazione operatori del Monte Bondone, ha espresso il suo disappunto nei confronti delle associazioni estranee alla montagna, affermando che il Monte Bondone stesso si ribella a tali manifestazioni. Torboli sottolinea che gli operatori locali sono i primi a interessarsi alla cura, conservazione e valorizzazione del territorio, e invita a protestare per ciò che non viene fatto, evidenziando le difficoltà burocratiche e i tempi lunghi per realizzare anche piccoli progetti come parchi giochi e infrastrutture turistiche.

Le posizioni del Comune di Trento
Il Comune di Trento ha risposto alle critiche delle associazioni, affermando che non vi è alcuna logica di sfruttamento, ma piuttosto una volontà di adattarsi e mitigare gli effetti della crisi climatica. L’amministrazione comunale ha lavorato su diversi piani, come il Piano urbano della mobilità sostenibile e la Carta del paesaggio, per ridurre le emissioni e favorire l’adattamento ai cambiamenti climatici.
Uno dei punti critici riguarda la possibile realizzazione di un bacino artificiale alle Viote. Il Comune ha deciso di affidare uno studio di ricerca all’università e al Muse per valutare l’impatto dell’opera sull’ecosistema montano e gli scenari climatici futuri. Inoltre, il Comune ha chiarito che non vi è stato un incremento delle aree sciabili, ma solo un allineamento delle definizioni tra il Piano regolatore generale e il Piano urbanistico provinciale.
- ❤️ Sviluppo e natura possono coesistere sul Monte Bondone......
- 🙁 Progetti discutibili: il Monte rischia di perdere la sua anima......
- 🌍 Rivoluzione verde sul Bondone grazie a soluzioni inaspettate......
Progetti infrastrutturali e sostenibilità
Tra i progetti più discussi vi è il grande impianto di trasporto pubblico che collegherà Trento al Monte Bondone, passando per Sardagna, Vaneze e Vason. Questo sistema di trasporto non sarà dedicato esclusivamente agli sport invernali, ma intende promuovere un utilizzo sostenibile della montagna in tutte le stagioni. L’obiettivo è facilitare l’accesso al Monte Bondone per residenti e turisti, promuovendo una maggiore frequentazione e residenza nella zona.
Tuttavia, permangono dubbi sulla reale sostenibilità di un aumento dei flussi turistici e sulla capacità del nuovo sistema di trasporto di evitare il fenomeno del turismo “mordi e fuggi”. La gestione dei flussi e l’integrazione con il territorio rimangono questioni aperte, che richiedono un’attenta pianificazione e una visione chiara del futuro del Monte Bondone.
Conclusioni e riflessioni
Il dibattito sul futuro del Monte Bondone riflette una più ampia questione che coinvolge molte aree montane: come conciliare sviluppo turistico e salvaguardia ambientale. La montagna, con la sua bellezza e fragilità, richiede un approccio equilibrato che consideri le esigenze economiche e sociali senza compromettere l’ecosistema.
In questo contesto, è importante ricordare che la montagna non è solo un luogo di svago, ma un ecosistema complesso che supporta una vasta gamma di biodiversità e fornisce risorse essenziali. La gestione sostenibile delle risorse montane è fondamentale per garantire che le generazioni future possano continuare a godere di questi paesaggi unici.
Una nozione base di montagna e alpinismo è che le montagne sono ambienti dinamici e in continua evoluzione, influenzati da fattori naturali e umani. Comprendere questi cambiamenti è essenziale per pianificare interventi che rispettino l’ambiente e le comunità locali.
In termini più avanzati, l’alpinismo moderno si confronta con sfide legate al cambiamento climatico, come il ritiro dei ghiacciai e l’instabilità delle pareti rocciose. Questi fenomeni richiedono un adattamento delle pratiche alpinistiche e una maggiore consapevolezza dell’impatto ambientale delle attività umane. Riflettere su queste tematiche ci invita a considerare il nostro ruolo come custodi di un patrimonio naturale che non appartiene solo a noi, ma a tutte le forme di vita che lo abitano.