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- Marion Chaygneaud-Dupuy ha rimosso oltre otto tonnellate di rifiuti dall'Everest tra il 2016 e il 2017.
- L'operazione "Clean Everest" ha coinvolto un team di cinquanta guide locali.
- Nel 2019, il progetto ha ricevuto il riconoscimento internazionale "Terre des femmes" dalla Fondation Yves Rocher.
Marion Chaygneaud-Dupuy, nata nel 1980 nella regione francese della Dordogna, ha intrapreso un percorso di vita straordinario che l’ha portata dalle foreste della sua infanzia alle vette dell’Himalaya. A soli 16 anni, un viaggio a Calcutta al fianco del medico di strada Jack Preger la avvicina al Buddismo, segnando l’inizio di un cammino spirituale sotto la guida del maestro tibetano Bokar Rinpoche. Questo percorso la porta a trascorrere quattro anni nel monastero di Mirik, nel Darjeeling, dove assume il nome di Dolma, che significa “Compassione in azione”. Successivamente, Marion sceglie di stabilirsi a Lhasa, in Tibet, dove concentra i suoi sforzi su iniziative legate alla protezione ambientale e alla valorizzazione culturale delle comunità nomadi del Chanthang. Qui, la sua passione per l’alpinismo si concretizza, portandola a scalare l’Everest dal versante tibetano per ben tre volte tra il 2013 e il 2017, diventando la prima donna europea a compiere tale impresa.
Clean Everest: Un Progetto di Pulizia e Consapevolezza
L’impatto ambientale delle spedizioni commerciali sull’Everest ha colpito profondamente Marion, spingendola a lanciare l’operazione “Clean Everest”. Questo progetto ambizioso, avviato nel 2016, ha portato alla rimozione di oltre otto tonnellate di rifiuti accumulati sulla montagna più alta del mondo. La condizione in cui versava il campo base avanzato, trasformato in una discarica, ha spinto Marion a perdere ogni velleità d’alpinista e a dedicarsi con passione alla pulizia dell’Everest. L’operazione, che ha coinvolto un team locale di cinquanta guide, ha visto la raccolta e il trasporto a valle dei rifiuti, tra cui attrezzature tecniche e bombole di ossigeno, a dorso di yak. Questo sforzo collettivo ha trasformato “Clean Everest” in un modello di gestione ambientale, adottato anche su altre montagne himalayane.

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Il Respiro dell’Everest: Un Racconto di Vita e Montagna
Il libro “Il Respiro dell’Everest”, scritto da Marion Chaygneaud-Dupuy e pubblicato da MonteRosa Edizioni, racconta questa straordinaria avventura di vita e montagna. Parte della collana “Le Rose Selvatiche”, curata da Linda Cottino, il libro esplora il legame tra spiritualità e alpinismo, evidenziando come la consapevolezza ambientale possa portare a un’azione concreta per il benessere del nostro pianeta. Marion descrive come, in altissima quota, il cervello operi in modalità sopravvivenza, focalizzandosi solo sull’obiettivo della cima, mentre tutto il resto perde di importanza. Tuttavia, la sua esperienza dimostra che l’alta montagna può anche essere un luogo di riflessione e azione per la tutela dell’ambiente.
Riflessioni e Prospettive Future
L’operazione “Clean Everest” ha ricevuto il riconoscimento internazionale “Terre des femmes” nel 2019, assegnato dalla Fondation Yves Rocher, e continua a ispirare iniziative simili in altre regioni montane. Marion Chaygneaud-Dupuy rappresenta un esempio di come la determinazione personale e la consapevolezza ambientale possano portare a cambiamenti significativi. La sua storia ci invita a riflettere su come possiamo contribuire alla salvaguardia del nostro pianeta, indipendentemente dalla nostra posizione geografica o dalle nostre capacità fisiche.
In un mondo sempre più interconnesso, è fondamentale ricordare che ogni azione conta e che anche i piccoli gesti possono avere un impatto duraturo. L’alpinismo moderno non è solo una sfida fisica, ma anche un’opportunità per promuovere la sostenibilità e la responsabilità ambientale. La storia di Marion ci insegna che la montagna non è solo un luogo di conquista personale, ma anche un patrimonio da proteggere per le generazioni future.