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- L'overtourism in montagna, alimentato dai social media, può causare degrado del suolo, inquinamento delle acque e disturbo della fauna selvatica, compromettendo l'integrità degli ecosistemi.
- Secondo l'intervista a Anselmo Prestini su Montagna.tv del 16 settembre 2025, gli influencer hanno una «grande responsabilità» nei confronti della montagna, dovendo considerare l'impatto delle loro azioni sulle comunità locali e sull'ambiente.
- Per un alpinismo consapevole e sostenibile, è fondamentale superare la spettacolarizzazione e concentrarsi sull'esperienza autentica, promuovendo un approccio più lento, contemplativo e connesso con la natura.
Questo evento, apparentemente isolato, rivela questioni fondamentali riguardo a come i social media stiano rimodellando il modo in cui viviamo, interpretiamo e comunichiamo l’alpinismo. Da un lato, gli influencer hanno il potenziale per fungere da promotori di un turismo responsabile e per sensibilizzare un vasto pubblico sulla magnificenza e, al contempo, sulla vulnerabilità degli ecosistemi montani. Dall’altro, la tendenza a spettacolarizzare eccessivamente l’alpinismo può innescare pericoli significativi, incoraggiando comportamenti avventati e sminuendo un’attività che esige preparazione, rispetto e una profonda consapevolezza.
La montagna, da sempre simbolo di sfida e introspezione, si trova ora a confrontarsi con le dinamiche rapide e spesso superficiali del mondo digitale. Le vette, un tempo mete di pochi audaci, diventano set fotografici alla portata di un click, trasformando l’esperienza alpinistica in un prodotto da consumare e condividere.
Le piattaforme social, pur offrendo opportunità di divulgazione e sensibilizzazione, possono amplificare messaggi distorti e incentivare pratiche irresponsabili. Il fenomeno dell’overtourism, alimentato dalla viralità dei contenuti online, rischia di compromettere l’integrità degli ambienti montani e la qualità dell’esperienza per chi li frequenta. È quindi essenziale promuovere una cultura della montagna che valorizzi la conoscenza, la preparazione e il rispetto per la natura.
Gli influencer, in particolare, devono essere consapevoli del loro ruolo e utilizzare la loro visibilità per diffondere messaggi positivi, fornendo informazioni accurate sui percorsi, le condizioni meteorologiche e i rischi potenziali. Parallelamente, è necessario incoraggiare comportamenti responsabili, come la riduzione dei rifiuti, la protezione della fauna selvatica e il rispetto dei sentieri tracciati. L’obiettivo è quello di superare la spettacolarizzazione dell’alpinismo e concentrarsi sull’esperienza autentica della montagna, promuovendo un approccio più lento, contemplativo e connesso con la natura.

Overtourism e vulnerabilità degli ecosistemi montani
Il concetto di **overtourism*, sempre più rilevante nel contesto montano, si riferisce all’eccessivo afflusso di turisti in determinate aree, superando la capacità di carico dell’ambiente e delle infrastrutture locali. Questo fenomeno può avere conseguenze negative sull’ecosistema montano, causando degrado del suolo, inquinamento delle acque, disturbo della fauna selvatica e perdita di biodiversità. Inoltre, l’overtourism può compromettere la qualità dell’esperienza turistica, generando sovraffollamento, rumore e perdita di autenticità.
L’articolo di Stefano Poma sull’overtourism in montagna evidenzia come i contenuti brevi e virali sui social media possano attrarre un numero spropositato di persone poco informate, contribuendo all’aumento del turismo di massa in aree fragili. Questo può portare a un incremento dei rifiuti, un maggiore consumo di risorse idriche ed energetiche, e un aumento del rischio di incidenti.
Per contrastare l’overtourism, è necessario adottare un approccio integrato che coinvolga tutti gli attori interessati, tra cui istituzioni, operatori turistici, comunità locali e turisti stessi. È fondamentale promuovere un turismo più responsabile e sostenibile, che tenga conto della capacità di carico dell’ambiente, rispetti le culture locali e contribuisca allo sviluppo economico delle comunità montane.
Alcune strategie per gestire l’overtourism includono la diversificazione dell’offerta turistica, la promozione di destinazioni alternative, la regolamentazione degli accessi, l’implementazione di tariffe di ingresso, la sensibilizzazione dei turisti e l’educazione ambientale. È inoltre importante investire in infrastrutture sostenibili, come trasporti pubblici efficienti, sistemi di gestione dei rifiuti e impianti di depurazione delle acque.
La gestione dell’overtourism richiede un monitoraggio costante e una valutazione degli impatti ambientali, sociali ed economici. È necessario raccogliere dati e indicatori per misurare la pressione turistica, valutare la qualità dell’ambiente e monitorare la soddisfazione dei turisti e delle comunità locali. Sulla base di questi dati, è possibile adottare misure correttive e adattare le strategie di gestione.
L’overtourism non è solo un problema ambientale, ma anche sociale ed economico. Può generare conflitti tra turisti e residenti, aumentare i costi della vita per le comunità locali e compromettere l’identità culturale dei luoghi. È quindi fondamentale coinvolgere le comunità locali nel processo decisionale e garantire che i benefici del turismo siano distribuiti equamente.
Il ruolo degli influencer: tra visibilità e responsabilità
Gli influencer, figure sempre più centrali nel panorama della comunicazione digitale, esercitano un’influenza notevole sulle scelte e sui comportamenti del loro pubblico. Nel contesto della montagna, il loro ruolo può essere ambiguo, oscillando tra la promozione di un turismo consapevole e la spettacolarizzazione di un’esperienza che richiede rispetto e preparazione.
L’intervista ad Anselmo Prestini, influencer e maestro di snowboard, pubblicata su Montagna.tv il 16 settembre 2025, evidenzia la *grande responsabilità** che gli influencer hanno nei confronti della montagna. Prestini riconosce che, da un lato, gli influencer possono far scoprire e rendere virali luoghi che prima non lo erano, aprendoli a un pubblico vastissimo. Dall’altro, sottolinea la necessità di interrogarsi se questi luoghi fossero effettivamente pronti e desiderosi di tale visibilità.
Prestini solleva un interrogativo fondamentale: “Abbiamo chiesto il permesso a coloro che vivono e sostengono quotidianamente questi territori?”. Questa riflessione evidenzia la necessità di un approccio più rispettoso e consapevole nella promozione della montagna attraverso i social media. Gli influencer devono considerare l’impatto delle loro azioni sulle comunità locali e sull’ambiente, evitando di promuovere un turismo di massa che possa compromettere l’integrità dei luoghi.
Gli influencer possono contribuire a diffondere una cultura della montagna più consapevole, fornendo informazioni accurate sui percorsi, le condizioni meteorologiche e i rischi potenziali. Possono anche incoraggiare comportamenti responsabili, come la riduzione dei rifiuti, la protezione della fauna selvatica e il rispetto dei sentieri tracciati.
Tuttavia, è fondamentale che gli influencer siano autentici e coerenti con i loro valori, evitando di promuovere un’immagine distorta della montagna. Devono essere consapevoli del loro ruolo di modelli e cercare di ispirare il loro pubblico a vivere un’esperienza più profonda e significativa, al di là della semplice ricerca di una foto da condividere sui social media.
In definitiva, il ruolo degli influencer nella promozione della montagna deve essere guidato da un senso di responsabilità e da un profondo rispetto per la natura e le comunità locali. Solo così potranno contribuire a preservare la bellezza e la fragilità degli ambienti montani per le generazioni future.
Verso un alpinismo consapevole e sostenibile
L’interazione tra social media e montagna presenta sfide significative, ma offre anche opportunità per promuovere un alpinismo più consapevole e sostenibile. La chiave sta nel trovare un equilibrio tra la visibilità offerta dalle piattaforme digitali e la responsabilità di preservare l’integrità degli ambienti montani.
Le associazioni ambientaliste, gli alpinisti esperti e le comunità locali possono svolgere un ruolo fondamentale in questo processo, fornendo informazioni preziose, condividendo la loro esperienza e sensibilizzando il pubblico sui rischi e le sfide dell’alpinismo. È essenziale creare un dialogo aperto e costruttivo tra tutti gli attori interessati, al fine di definire linee guida e strategie per un turismo più responsabile.
Gli influencer, in particolare, devono essere consapevoli del loro impatto e utilizzare la loro piattaforma per diffondere messaggi positivi. Ciò significa fornire informazioni accurate e dettagliate sui percorsi, sulle condizioni meteorologiche e sui rischi potenziali. Significa anche incoraggiare comportamenti rispettosi dell’ambiente, come non lasciare rifiuti, non disturbare la fauna selvatica e seguire i sentieri designati.
L’obiettivo è quello di superare la spettacolarizzazione dell’alpinismo e concentrarsi sull’esperienza autentica della montagna, promuovendo un approccio più lento, contemplativo e connesso con la natura. Questo implica valorizzare la preparazione fisica e mentale, l’apprendimento delle tecniche di alpinismo e la conoscenza del territorio.
Un alpinismo consapevole e sostenibile non è solo un’esigenza ambientale, ma anche un’opportunità per migliorare la qualità dell’esperienza turistica e contribuire allo sviluppo economico delle comunità montane. Promuovere un turismo che rispetti l’ambiente, valorizzi le culture locali e offra esperienze autentiche può generare benefici a lungo termine per tutti.
È necessario investire in infrastrutture sostenibili, come trasporti pubblici efficienti, sistemi di gestione dei rifiuti e impianti di depurazione delle acque. È inoltre importante sensibilizzare i turisti sull’importanza di adottare comportamenti responsabili e rispettosi dell’ambiente.
In definitiva, la sfida è quella di trasformare l’alpinismo in un’esperienza più profonda e significativa, che vada al di là della semplice conquista di una vetta o della condivisione di una foto sui social media. Un alpinismo consapevole e sostenibile è un alpinismo che rispetta la natura, valorizza le culture locali e offre opportunità di crescita personale.
Riflessioni conclusive: la montagna come specchio della società
L’analisi del rapporto tra influencer, social media e montagna ci conduce a una riflessione più ampia sul ruolo della montagna nella società contemporanea. La montagna, da sempre simbolo di sfida, introspezione e connessione con la natura, si trova oggi a confrontarsi con le dinamiche complesse e spesso contraddittorie del mondo digitale.
L’incidente a Friuli Doc, sebbene marginale nella sua essenza, funge da catalizzatore per un’indagine più profonda sull’intreccio tra social media e l’esperienza della montagna. Questo evento, apparentemente isolato, rivela questioni fondamentali riguardo a come i social media stiano rimodellando il modo in cui viviamo, interpretiamo e comunichiamo l’alpinismo.
La montagna, in questo contesto, diventa uno specchio della società, riflettendo le nostre aspirazioni, le nostre paure e le nostre contraddizioni. La tendenza a spettacolarizzare l’alpinismo, la ricerca della visibilità sui social media e l’overtourism sono tutti sintomi di una cultura che valorizza l’immagine, il consumo e la performance a scapito dell’autenticità, del rispetto e della connessione con la natura.
Di fronte a queste sfide, è fondamentale riscoprire il valore intrinseco della montagna, al di là della sua immagine patinata sui social media. È necessario promuovere un alpinismo più consapevole e sostenibile, che valorizzi la preparazione, la conoscenza del territorio, il rispetto per l’ambiente e la connessione con le comunità locali.
La montagna, in definitiva, ci offre l’opportunità di riscoprire noi stessi, di confrontarci con i nostri limiti e di sviluppare un rapporto più profondo e significativo con la natura. Un alpinismo consapevole e sostenibile è un alpinismo che ci arricchisce interiormente e che contribuisce a preservare la bellezza e la fragilità degli ambienti montani per le generazioni future.
Amici appassionati di montagna, spero che questo articolo vi abbia offerto spunti di riflessione interessanti. Una nozione base da tenere sempre a mente è che la preparazione fisica e la conoscenza del territorio sono fondamentali per affrontare la montagna in sicurezza. Allo stesso modo, una nozione avanzata è che la gestione del rischio in montagna richiede una valutazione continua delle condizioni ambientali e delle proprie capacità, nonché la capacità di prendere decisioni rapide e consapevoli.
Vi invito a riflettere sul vostro rapporto con la montagna e sul modo in cui i social media influenzano la vostra esperienza. Cerchiamo di essere consapevoli del nostro impatto sull’ambiente e sulle comunità locali, e di promuovere un alpinismo più responsabile e sostenibile. La montagna è un bene prezioso che dobbiamo preservare per le generazioni future.