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- La Corte Suprema del Nepal ha ordinato al governo di limitare il numero di permessi per scalare l'Everest, una risposta diretta alle preoccupazioni per l'ambiente e la sicurezza.
- Nel 2019, il sovraffollamento sull'Everest ha contribuito a 4 degli 11 decessi totali, evidenziando i pericoli legati all'eccessivo afflusso di alpinisti.
- Attualmente, ottenere un permesso per scalare l'Everest costa 11.000 dollari, ma la nuova ordinanza potrebbe introdurre criteri più selettivi e limitare il numero di alpinisti ammessi.
- Le nuove regole del governo includono la dimostrazione di aver già scalato una vetta superiore ai 6.500 metri e una spesa minima di 35.000 dollari per la spedizione, ma la loro efficacia è stata messa in discussione.
La Corte Suprema del Nepal ha emesso un’ordinanza che potrebbe segnare una svolta cruciale per il futuro dell’alpinismo sull’Everest e sulle altre vette himalayane. La decisione, resa pubblica alla fine di aprile 2025, impone al governo nepalese di limitare il numero di permessi rilasciati per le scalate, rispondendo così alle crescenti preoccupazioni ambientali e di sicurezza sollevate dall’opinione pubblica. Questa notizia giunge in un momento delicato, proprio all’inizio della stagione primaverile, periodo tradizionalmente più favorevole per le spedizioni in alta quota.
Le Ragioni di una Decisione Storica
La sentenza della Corte Suprema nasce da una petizione presentata da un avvocato, Deepak Bikram Mishra, che ha espresso le preoccupazioni della popolazione riguardo alla necessità di proteggere l’ambiente montano. Mishra ha sottolineato che la decisione del tribunale non si limita solo al numero di alpinisti, ma include anche misure per la gestione dei rifiuti e la conservazione dell’ecosistema. La corte ha riconosciuto che la “capacità delle montagne deve essere rispettata” e che è necessario stabilire un limite massimo adeguato di permessi.

La decisione arriva dopo anni di crescente preoccupazione per il sovraffollamento dell’Everest, culminati nella tragica stagione del 2019, quando un enorme ingorgo di traffico umano ha causato almeno quattro degli undici decessi registrati. In quell’occasione, gli alpinisti furono costretti ad attendere ore in vetta a temperature estreme, con conseguente riduzione dei livelli di ossigeno. La situazione era diventata insostenibile, con il rilascio di ben 478 permessi, un numero record che aveva messo a dura prova la capacità della montagna di sopportare tale pressione.
Implicazioni e Reazioni
La decisione della Corte Suprema ha sollevato diverse questioni cruciali. Attualmente, il Nepal concede permessi a chiunque sia disposto a pagare gli 11.000 dollari richiesti per scalare l’Everest. La nuova ordinanza potrebbe cambiare radicalmente questo sistema, introducendo criteri più selettivi e limitando il numero di alpinisti ammessi.
Tuttavia, la Nepal Mountaineering Association ha espresso preoccupazione per la mancanza di consultazione con le parti interessate. Il presidente dell’associazione, Nima Nuru Sherpa, ha sottolineato che tali decisioni dovrebbero essere prese dopo un’attenta analisi e un confronto con gli operatori del settore. Sherpa ha inoltre evidenziato la necessità di concentrarsi sulla sicurezza delle montagne, piuttosto che limitarsi a ridurre il numero di permessi.
Le Nuove Regole e le Sfide del Futuro
Il governo nepalese si trova ora di fronte alla sfida di implementare la decisione della Corte Suprema. Negli anni precedenti, il governo aveva già tentato di introdurre nuove regole per limitare l’accesso all’Everest, richiedendo agli alpinisti di dimostrare di aver già scalato una vetta superiore ai 6.500 metri e imponendo alle agenzie di trekking di avere almeno tre anni di esperienza nella gestione di spedizioni in alta quota.
Queste misure, insieme all’obbligo di sostenere una spesa minima di 35.000 dollari per la spedizione, miravano a scoraggiare il taglio dei costi e a garantire che solo alpinisti esperti e ben preparati potessero affrontare la sfida dell’Everest. Tuttavia, l’efficacia di queste regole è stata messa in discussione, e il sovraffollamento e gli incidenti sono continuati a verificarsi.
Verso un Alpinismo Più Sostenibile: Un Nuovo Paradigma?
La decisione della Corte Suprema del Nepal rappresenta un’opportunità unica per ripensare il modello di alpinismo sull’Everest e sulle altre vette himalayane. Limitare il numero di permessi è solo il primo passo verso un approccio più sostenibile e responsabile. È necessario, infatti, implementare misure concrete per la gestione dei rifiuti, la protezione dell’ambiente e la sicurezza degli alpinisti.
Un’altra questione cruciale è l’uso degli elicotteri, che negli ultimi anni sono stati utilizzati sempre più frequentemente per trasportare le squadre di alpinisti ai campi base e su terreni pericolosi. La decisione della Corte Suprema di limitare l’uso degli elicotteri ai soli salvataggi di emergenza potrebbe contribuire a ridurre l’impatto ambientale e a promuovere un alpinismo più tradizionale e rispettoso della montagna.
La montagna, da sempre simbolo di sfida e avventura, si trova oggi al centro di un dibattito cruciale sul futuro dell’alpinismo. La decisione della Corte Suprema del Nepal potrebbe segnare l’inizio di una nuova era, in cui la sostenibilità, la sicurezza e il rispetto per l’ambiente diventano i pilastri fondamentali dell’esperienza alpinistica.
Amici appassionati di montagna, riflettiamo insieme su questa notizia. L’alpinismo, nella sua essenza più pura, è un’attività che richiede preparazione, rispetto e consapevolezza dei propri limiti. La montagna non è un parco giochi, ma un ambiente selvaggio e imprevedibile che merita di essere affrontato con umiltà e responsabilità. Un concetto fondamentale da tenere a mente è quello di “capacità di carico” di un ambiente montano. Questo concetto si riferisce alla quantità massima di persone che un determinato ambiente può sostenere senza subire danni significativi. Superare la capacità di carico può portare a problemi di sovraffollamento, inquinamento e degrado ambientale.
Un concetto più avanzato è quello di “alpinismo etico“. Questo approccio all’alpinismo promuove il rispetto per l’ambiente, la cultura locale e gli altri alpinisti. L’alpinismo etico incoraggia a ridurre al minimo l’impatto ambientale, a sostenere le comunità locali e a promuovere la sicurezza e la responsabilità.
Riflettiamo su come possiamo contribuire a un alpinismo più sostenibile e responsabile. Forse è il momento di scegliere mete meno affollate, di ridurre il nostro impatto ambientale e di sostenere le comunità locali. Forse è il momento di riscoprire il vero spirito dell’alpinismo, fatto di avventura, sfida e rispetto per la montagna.