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- Nell'estate del 2023, Louis Gundolf ha completato «Project Lama», una via di arrampicata (8c+) iniziata da David Lama nel Tirolo Orientale.
- La via presenta solo 4 spit su circa 250 metri di parete, con la maggior parte dell'assicurazione affidata a cunei e friends, rendendo la salita estremamente impegnativa.
- Gundolf ha subito una caduta di 30 metri durante la sua impresa, dimostrando la pericolosità della via e la sua determinazione nel superare i propri limiti.
L’eredità di David Lama rivive nel Tirolo Orientale
La parete sud del Laserz, situata a Lienz nel Tirolo Orientale, è stata teatro di un’impresa notevole nell’estate del 2023. L’atleta Salewa, Louis Gundolf, ha portato a termine “Project Lama”, una via di arrampicata lasciata incompiuta dal compianto David Lama tra il 2013 e il 2014. Questa realizzazione non è solo una testimonianza dell’abilità di Gundolf, ma anche un tributo alla memoria di uno dei più grandi alpinisti del nostro tempo. La via, classificata 8c+, è caratterizzata da una scarsa protezione e da una pendenza strapiombante che la rende estremamente impegnativa.
Una sfida al limite
Gundolf ha descritto la sua esperienza come una sfida al limite, sottolineando le difficoltà incontrate lungo il percorso. Le cadute, a volte spaventose a causa della distanza tra le soste intermedie, hanno messo a dura prova la sua determinazione. In una occasione, Gundolf ha subito una caduta di ben 30 metri. Nonostante le difficoltà, la sua passione per l’arrampicata e la sua volontà di superare i propri limiti lo hanno spinto a perseverare. La via presenta solo quattro spit su circa 250 metri di parete, con la maggior parte dell’assicurazione affidata a cunei di serraggio, friends e ganci, alcuni dei quali posizionati dallo stesso Lama. Questo aspetto, unito alla tecnicità della salita che richiede movimenti insoliti come i tallonaggi alti, ha reso “Project Lama” una sfida complessa e pericolosa.

Visualizzazione e preparazione mentale
La preparazione mentale ha giocato un ruolo cruciale nel successo di Gundolf. La capacità di visualizzare la via, memorizzando ogni dettaglio, sezione e movimento, gli ha permesso di affrontare la sfida con maggiore sicurezza. Prima di ogni tentativo, Gundolf studiava attentamente la “mappa” della via, individuando i punti in cui era possibile riposare e pianificando ogni singolo movimento. Questa strategia, unita alla sua abilità tecnica e alla fiducia nei suoi compagni di cordata, gli ha permesso di superare le difficoltà e di completare la salita in libera.
Un omaggio e un’ispirazione
“Project Lama” non è solo una via di arrampicata estrema, ma anche un simbolo di perseveranza, determinazione e rispetto per la montagna. L’impresa di Louis Gundolf rappresenta un omaggio alla memoria di David Lama, un alpinista che ha lasciato un segno indelebile nel mondo dell’arrampicata. La sua realizzazione è un’ispirazione per tutti gli appassionati di montagna, un invito a superare i propri limiti e a perseguire i propri sogni, anche quando sembrano irraggiungibili.
Oltre la performance: un’etica dell’alpinismo
L’impresa di Louis Gundolf ci offre uno spunto di riflessione sull’etica dell’alpinismo moderno. La scelta di completare una via iniziata da un altro alpinista, in questo caso David Lama, dimostra un profondo rispetto per il lavoro altrui e per la storia dell’alpinismo. Questo approccio si contrappone alla semplice ricerca della performance e del record, privilegiando invece il valore della condivisione e della continuità.
Una nozione base di alpinismo è che la sicurezza viene prima di tutto. Gundolf ha sottolineato l’importanza di scalare con compagni di cui si fida ciecamente, data l’alta probabilità di caduta. Una nozione avanzata è la capacità di valutare il rischio in modo oggettivo, tenendo conto delle proprie capacità, delle condizioni ambientali e delle caratteristiche della via.
L’arrampicata, come la vita, è fatta di sfide e di ostacoli. La capacità di superarli, di imparare dai propri errori e di non arrendersi mai è ciò che ci permette di crescere e di realizzare il nostro potenziale. L’impresa di Louis Gundolf ci ricorda che, con la giusta preparazione, la determinazione e il rispetto per la montagna, possiamo raggiungere vette che sembrano inaccessibili.