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- La Società degli Alpinisti Tridentini (SAT) organizza un congresso il 18 e 19 ottobre a San Lorenzo Dorsino per definire i limiti di «sopportabilità» turistica delle montagne trentine.
- Il CAI sottolinea la necessità di una maggiore cultura e preparazione per affrontare l'ambiente montano, criticando un turismo impattante che consuma la natura senza rispetto e un aumento degli incidenti.
- L'esperienza del lago di Molveno, con la prenotazione digitale dei parcheggi, è citata come esempio di gestione innovativa dei flussi turistici, evidenziando l'importanza dell'integrazione sociale, l'uso delle tecnologie e la responsabilità collettiva.
L’allarme Overtourism in Montagna: Un’Analisi Approfondita
L’overtourism, un fenomeno sempre più pressante, non risparmia neanche le vette. La Società degli Alpinisti Tridentini (SAT) ha annunciato un’iniziativa volta a definire i limiti di “sopportabilità” turistica delle montagne trentine. Il congresso, previsto per il 18 e 19 ottobre a San Lorenzo Dorsino, si propone di tracciare una linea netta per prevenire disastri ambientali e sociali. Il presidente della SAT, Christian Ferrari, sottolinea la delicatezza di alcuni territori, dove il limite di visitatori potrebbe essere raggiunto rapidamente.
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La Strategia della SAT: Dati, Analisi e Soluzioni Concrete
La SAT, prima di esprimere giudizi affrettati sull’overtourism, intende analizzare a fondo il fenomeno. L’obiettivo è gestire i flussi turistici in modo sostenibile, evitando le immagini di affollamento eccessivo. Per prepararsi al congresso, sono stati organizzati incontri con esperti e docenti universitari. Un appuntamento cruciale è stato quello del 5 settembre, *incentrato sulla “capacità di carico e il turismo nelle aree montane: problemi e prospettive”. In tale contesto, sono stati chiariti termini essenziali quali la “capacità di carico” (identificata come il range massimo e minimo di sostenibilità per un dato sistema) e la “capacità di adattamento” (ovvero la facoltà di un sistema di riorganizzarsi autonomamente). L’incontro ha visto la partecipazione di Maria Della Lucia (Università di Trento), Giovanna Rech (Università di Padova) e Maria Giulia Cantiani (UniTrento). La capacità di un territorio è misurabile attraverso diverse categorie: ambientale, sociale, infrastrutturale ed economica.

Il Ruolo del CAI e la Necessità di una Cultura Montanistica
Il Club Alpino Italiano (CAI) esprime preoccupazione per l’overtourism, evidenziando una diffusa mancanza di cultura, competenze e preparazione rispetto all’ambiente montano. Il vicepresidente generale del CAI, Giacomo Benedetti, critica un modello di turismo impattante, che consuma la natura senza rispetto. Il turismo di lusso, con accessi in elicottero e motoslitte, aggrava ulteriormente la situazione. L’affollamento comporta stress sul territorio, pressione sui rifugi e aumento degli incidenti. Benedetti sottolinea l’importanza di una promozione turistica oculata, che valorizzi anche le zone meno conosciute. Il CAI è impegnato a lanciare una vasta iniziativa di sensibilizzazione, fornendo conoscenze sulla varietà delle destinazioni, sulle pratiche sicure e sull’approccio appropriato agli ecosistemi montani.
Soluzioni e Prospettive: Verso un Turismo Montano Sostenibile
Per un’amministrazione bilanciata delle aree montane, si richiedono tre cardini fondamentali: un’integrazione sociale e culturale inclusiva, l’impiego oculato delle tecnologie per monitorare i flussi e un senso di responsabilità collettiva*. L’esperienza del lago di Molveno, con la prenotazione digitale dei parcheggi, rappresenta un esempio di gestione innovativa. Un altro aspetto cruciale è l’educazione dei “neofiti” della montagna, spesso ignari delle regole e dei rischi. La montagna offre una varietà di esperienze che vanno oltre le destinazioni più famose. È fondamentale educare e preparare i visitatori, fornendo loro le competenze necessarie per esplorare in sicurezza anche i luoghi meno noti. Invece di imporre divieti o limitazioni, è preferibile promuovere un approccio consapevole e responsabile.
Verso una Montagna Consapevole: Un Futuro di Rispetto e Armonia
L’overtourism in montagna non è solo un problema di numeri, ma di mentalità. È necessario un cambio di paradigma, che promuova un turismo rispettoso dell’ambiente e delle comunità locali. La montagna non è un parco giochi, ma un ecosistema fragile che va protetto. La sfida è trovare un equilibrio tra lo sviluppo turistico e la conservazione del patrimonio naturale. Solo così potremo garantire un futuro sostenibile per le nostre montagne.
Amici appassionati di montagna, riflettiamo insieme su un aspetto fondamentale: la conoscenza del territorio. Non basta indossare scarponi e zaino, è essenziale saper leggere una cartina topografica, interpretare le previsioni meteo e valutare i rischi ambientali. Questa consapevolezza ci permette di vivere la montagna in sicurezza e di apprezzarne la bellezza autentica, lontano dalle folle e dagli itinerari più battuti.
E per i più esperti, un invito ad approfondire il concetto di capacità di carico turistica. Questo strumento, se applicato correttamente, può aiutarci a definire i limiti di “sopportabilità” di un territorio, prevenendo il degrado ambientale e sociale. Ricordiamoci che la montagna è un bene prezioso, da custodire e tramandare alle future generazioni.
- Dettagli del 127° Congresso SAT, focus sul turismo montano sostenibile.
- Sito ufficiale della Società Alpinisti Tridentini (SAT), utile per approfondire le iniziative.
- Pagina delle pubblicazioni di Maria Della Lucia (UniTrento) menzionata nell'articolo.
- Programma del 127° Congresso SAT dedicato alla capacità di carico turistica.