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Soccorso alpino: scopri come si preparano gli eroi delle «Dolomiti bellunesi»

In seguito all'aumento degli eventi valanghivi, il Soccorso Alpino ha intensificato gli addestramenti per garantire interventi tempestivi ed efficaci, scopri i dettagli delle simulazioni e le nuove strategie adottate.
  • Il Soccorso Alpino ha intensificato la formazione a causa dell'aumento degli eventi valanghivi, realizzando tre addestramenti interstazione che coinvolgono scuole tecniche, sanitarie e cinofile.
  • Le esercitazioni nelle «Dolomiti Bellunesi» hanno simulato scenari realistici, inclusi travolgimenti multipli da valanga come a Livinallongo, dove sono state coinvolte sei persone, testando l'efficacia dei protocolli di intervento.
  • La delegazione «Dolomiti Bellunesi» del Soccorso Alpino si prepara a un cambio di leadership per il triennio 2025/27, con Michele Titton designato come nuovo delegato.

Indice dei contenuti

Intensificati gli Addestramenti Interstazione del Soccorso Alpino nelle Dolomiti Bellunesi

A seguito delle complesse condizioni climatiche che hanno caratterizzato l’inverno appena trascorso, segnato da un’elevata incidenza di eventi valanghivi, il Soccorso Alpino ha intensificato le attività di formazione e addestramento del proprio personale. L’obiettivo primario è quello di ottimizzare la capacità di risposta in situazioni di emergenza, garantendo interventi tempestivi ed efficaci in ambiente montano. In quest’ottica, sono stati realizzati tre addestramenti interstazione, coinvolgendo le scuole tecniche alpine, sanitarie e cinofile, con la partecipazione attiva delle stazioni di Alpago, Agordo, Belluno, Livinallongo, Longarone, Prealpi Trevigiane e Val Pettorina. Questi momenti formativi si sono rivelati cruciali per affinare le competenze e rafforzare la collaborazione tra le diverse componenti del soccorso alpino.

Simulazioni di Soccorso in Valanga e Recupero in Ambienti Impervi

Le esercitazioni si sono svolte in diverse località strategiche delle Dolomiti Bellunesi, offrendo scenari realistici e sfidanti. Ad Alpago, le squadre hanno affrontato simulazioni di ricerca e soccorso, con particolare attenzione alle operazioni in quota e in prossimità dell’elicottero, grazie al supporto dell’Air Service Center. Gli addestramenti hanno incluso attività di nivologia, stratigrafia, ricerca con dispositivi Artva e soccorso sanitario, con il prezioso contributo delle unit cinofile, che hanno dimostrato la loro abilit nell individuare un figurante sepolto sotto la neve. Ad Agordo, le simulazioni si sono concentrate sulle manovre di recupero su neve e roccia, mettendo alla prova le capacità tecniche degli operatori in ambienti impervi. A Livinallongo, è stato simulato un evento di travolgimento multiplo da valanga, con sei persone coinvolte. Le squadre hanno operato con tempestività per il recupero di superstiti e infortunati, utilizzando tecniche e attrezzature di soccorso all’avanguardia. Questi addestramenti hanno permesso di testare l’efficacia dei protocolli di intervento e di affinare le procedure operative.

L’Importanza della Formazione Continua e del Ricambio Generazionale

L’inverno appena trascorso, pur caratterizzato da scarse precipitazioni nevose, ha generato condizioni climatiche instabili, favorendo la formazione di valanghe. Questa situazione ha spinto il Soccorso Alpino a intensificare gli addestramenti e gli interventi sul territorio. Michele Titton, delegato del Soccorso Alpino, ha sottolineato l’importanza di questi addestramenti per il confronto operativo, la verifica sul campo e l’integrazione delle nuove leve. L’esperienza maturata durante i numerosi interventi in valanga di quest’anno ha evidenziato l’importanza della preparazione e della sinergia tra le diverse componenti del soccorso alpino. Titton ha inoltre lanciato un appello ai giovani alpinisti e agli appassionati di montagna, invitandoli ad avvicinarsi al Soccorso Alpino e a contribuire a una missione di valore umano e territoriale. La presenza dell’Arpav, che ha curato con professionalità la parte nivologica e di stratigrafia, e la collaborazione interstazione, sono state fondamentali per affrontare le sfide imposte dall’ambiente alpino.

Il nivologo Claudio Artoni ha evidenziato come la neve stagionale stia subendo trasformazioni significative, con valanghe di neve umida o di fondo che si verificano anche in periodi dell’anno in cui prima era prevalente la neve secca. L’alternanza di periodi di grandi nevicate e di siccità contribuisce a rendere il manto nevoso più instabile e imprevedibile. Per far fronte a questa crescente imprevedibilità, il Soccorso Alpino ha intensificato gli addestramenti e le esercitazioni, al fine di garantire interventi tempestivi ed efficaci in ogni situazione.

Giuseppe Zandegiacomo, presidente del Cnsas Veneto, ha sottolineato l’importanza della sinergia tra gli attori coinvolti nel soccorso alpino. La capillarità e la presenza sul territorio, con circa 770 volontari e 27 stazioni presenti in Veneto, consentono di intervenire con celerità ed efficacia. La collaborazione con Regione, Ulss, Suem e forze dell’ordine rende l’intervento ancora più rapido ed efficiente, soprattutto in caso di valanga, dove anche un quarto d’ora può fare la differenza per salvare una vita.

Nuova Leadership per la Delegazione Dolomiti Bellunesi del Soccorso Alpino

Il Soccorso Alpino si prepara a un cambio ai vertici delle delegazioni. Michele Titton del Soccorso Alpino di Cortina sarà il nuovo delegato della II Zona Dolomiti Bellunesi nel triennio 2025/27. Al suo fianco, Giorgio Farenzena del Soccorso Alpino di Agordo e Dimitri De Gol del Soccorso Alpino di Feltre ricopriranno rispettivamente il ruolo di vice delegato e vicario. L’assemblea dei capi e dei vicecapi delle stazioni della ii delegazione dolomiti bellunesi del cnsas ha eletto i nuovi vertici che subentreranno dal primo gennaio al delegato uscente Alex Barattin Soccorso Alpino dell’Alpago e ai vicedelegati uscenti Mario Brunello Soccorso Alpino della Pedemontana del Grappa e Ferruccio Barel Soccorso Alpino di Longarone. La nuova leadership si pone l’obiettivo di garantire la continuità degli ideali dell’Associazione e di rafforzare la comunità del Soccorso Alpino, promuovendo la passione per la montagna e l’aiuto reciproco. Attraverso una comunicazione efficace, attività di promozione e percorsi chiari per i nuovi volontari, si punta a garantire un futuro solido e dinamico al soccorso alpino mantenendolo un punto di riferimento nazionale nel mondo del soccorso in montagna.

Resilienza Alpina: Un Ecosistema di Soccorso in Evoluzione

La montagna, con la sua bellezza e la sua imprevedibilità, richiede un approccio umile e preparato. Gli addestramenti interstazione del Soccorso Alpino non sono solo esercizi tecnici, ma veri e propri rituali di preparazione alla sfida. Ogni manovra, ogni simulazione, è un passo verso una maggiore consapevolezza dei rischi e una più efficace capacità di risposta. La montagna non perdona l’improvvisazione, ma premia la preparazione e la collaborazione. In questo contesto, il Soccorso Alpino si configura come un ecosistema complesso e in continua evoluzione, dove la competenza tecnica si fonde con la passione per la montagna e il senso di responsabilità verso la comunità.

Una nozione base da tenere sempre a mente è l’importanza della prevenzione. Conoscere il bollettino valanghe, valutare attentamente le condizioni del manto nevoso e scegliere itinerari adeguati alle proprie capacità sono azioni fondamentali per ridurre il rischio di incidenti. Un concetto più avanzato è quello della lettura del terreno: saper interpretare i segni del paesaggio, individuare i pendii a rischio e valutare la stabilità del manto nevoso richiede esperienza e competenza, ma può fare la differenza tra una giornata in montagna indimenticabile e una tragedia.

E allora, la prossima volta che ammirerete le vette innevate, ricordatevi che dietro quella bellezza si nasconde un mondo di preparazione, competenza e dedizione. Il Soccorso Alpino è lì, pronto a intervenire in caso di necessità, ma la vera sfida è quella di vivere la montagna in modo consapevole e responsabile, per evitare di dover ricorrere al loro aiuto. Riflettete su questo, e la vostra esperienza in montagna sarà ancora più ricca e significativa.

Intensificati gli Addestramenti Interstazione del Soccorso Alpino nelle Dolomiti Bellunesi

A seguito delle complesse condizioni climatiche che hanno caratterizzato l’inverno appena trascorso, segnato da un’elevata incidenza di eventi valanghivi, il Soccorso Alpino ha intensificato le attività di formazione e addestramento del proprio personale. L’obiettivo primario è quello di ottimizzare la capacità di risposta in situazioni di emergenza, garantendo interventi tempestivi ed efficaci in ambiente montano. Pertanto, sono state realizzate tre sessioni di addestramento congiunte, che hanno visto la partecipazione attiva delle scuole specialistiche alpine, del personale sanitario e delle unità cinofile, unitamente agli operatori delle stazioni di Alpago, Agordo, Belluno, Livinallongo, Longarone, Prealpi Trevigiane e Val Pettorina. Tali iniziative di formazione si sono dimostrate essenziali per perfezionare le abilità e consolidare la cooperazione tra i vari elementi del sistema di soccorso alpino.

Simulazioni di Soccorso in Valanga e Recupero in Ambienti Impervi

Le esercitazioni si sono svolte in diverse località strategiche delle Dolomiti Bellunesi, offrendo scenari realistici e sfidanti. Ad Alpago, le squadre hanno affrontato simulazioni di ricerca e soccorso, con particolare attenzione alle operazioni in quota e in prossimità dell’elicottero, grazie al supporto dell’Air Service Center. Gli addestramenti hanno incluso attività di nivologia, stratigrafia, ricerca con dispositivi Artva e soccorso sanitario, con il prezioso contributo delle unit cinofile, che hanno dimostrato la loro abilit nell individuare un figurante sepolto sotto la neve. Ad Agordo, le simulazioni si sono concentrate sulle manovre di recupero su neve e roccia, mettendo alla prova le capacità tecniche degli operatori in ambienti impervi. A Livinallongo, è stato simulato un evento di travolgimento multiplo da valanga, con sei persone coinvolte. Le squadre hanno operato con tempestività per il recupero di superstiti e infortunati, utilizzando tecniche e attrezzature di soccorso all’avanguardia. Questi addestramenti hanno permesso di testare l’efficacia dei protocolli di intervento e di affinare le procedure operative.

L’Importanza della Formazione Continua e del Ricambio Generazionale

L’inverno appena trascorso, pur caratterizzato da scarse precipitazioni nevose, ha generato condizioni climatiche instabili, favorendo la formazione di valanghe. Questa situazione ha spinto il Soccorso Alpino a intensificare gli addestramenti e gli interventi sul territorio. Michele Titton, delegato del Soccorso Alpino, ha sottolineato l’importanza di questi addestramenti per il confronto operativo, la verifica sul campo e l’integrazione delle nuove leve. L’esperienza maturata durante i numerosi interventi in valanga di quest’anno ha evidenziato l’importanza della preparazione e della sinergia tra le diverse componenti del soccorso alpino. Titton ha inoltre lanciato un appello ai giovani alpinisti e agli appassionati di montagna, invitandoli ad avvicinarsi al Soccorso Alpino e a contribuire a una missione di valore umano e territoriale. La presenza dell’Arpav, che ha curato con professionalità la parte nivologica e di stratigrafia, e la collaborazione interstazione, sono state fondamentali per affrontare le sfide imposte dall ambiente alpino.

Il nivologo Claudio Artoni ha evidenziato come la neve stagionale stia subendo trasformazioni significative, con valanghe di neve umida o di fondo che si verificano anche in periodi dell’anno in cui prima era prevalente la neve secca. L’alternanza di periodi di grandi nevicate e di siccità contribuisce a rendere il manto nevoso più instabile e imprevedibile. Per far fronte a questa crescente imprevedibilità, il Soccorso Alpino ha intensificato gli addestramenti e le esercitazioni, al fine di garantire interventi tempestivi ed efficaci in ogni situazione.

Giuseppe Zandegiacomo, presidente del Cnsas Veneto, ha sottolineato l’importanza della sinergia tra gli attori coinvolti nel soccorso alpino. La capillarità e la presenza sul territorio, con circa 770 volontari e 27 stazioni presenti in Veneto, consentono di intervenire con celerità ed efficacia. L’intesa operativa con Regione, Ulss, Suem e le forze dell’ordine agevola un’azione ancora più celere ed efficiente, specialmente in situazioni di valanga dove anche un lasso di tempo di quindici minuti può essere determinante per salvare una vita.

Nuova Leadership per la Delegazione Dolomiti Bellunesi del Soccorso Alpino

Il Soccorso Alpino si prepara a un cambio ai vertici delle delegazioni. Michele Titton del Soccorso Alpino di Cortina sarà il nuovo delegato della II Zona Dolomiti Bellunesi nel triennio 2025/27. Al suo fianco, Giorgio Farenzena del Soccorso Alpino di Agordo e Dimitri De Gol del Soccorso Alpino di Feltre ricopriranno rispettivamente il ruolo di vice delegato e vicario. L’organo direttivo è stato designato dalla riunione dei responsabili di stazione e dei loro vice della II Delegazione Dolomiti Bellunesi del Cnsas. I nuovi eletti prenderanno servizio a partire dal primo gennaio, succedendo all’attuale delegato Alex Barattin del Soccorso Alpino dell’Alpago e ai suoi vice Mario Brunello del Soccorso Alpino della Pedemontana del Grappa e Ferruccio Barel del Soccorso Alpino di Longarone. Un’efficace attività comunicativa, iniziative promozionali mirate e percorsi formativi ben definiti per le nuove reclute sono i pilastri su cui si fonderà l’impegno per garantire un futuro robusto e proattivo al Soccorso Alpino, preservandone il ruolo preminente a livello nazionale nel contesto del soccorso montano.

Resilienza Alpina: Un Ecosistema di Soccorso in Evoluzione

La montagna, con la sua bellezza e la sua imprevedibilità, richiede un approccio umile e preparato. Gli addestramenti interstazione del Soccorso Alpino non sono solo esercizi tecnici, ma veri e propri rituali di preparazione alla sfida. Ogni manovra, ogni simulazione, è un passo verso una maggiore consapevolezza dei rischi e una più efficace capacità di risposta. La montagna non perdona l’improvvisazione, ma premia la preparazione e la collaborazione. In questo contesto, il Soccorso Alpino si configura come un ecosistema complesso e in continua evoluzione, dove la competenza tecnica si fonde con la passione per la montagna e il senso di responsabilità verso la comunità.

Una nozione base da tenere sempre a mente è l’importanza della prevenzione. Conoscere il bollettino valanghe, valutare attentamente le condizioni del manto nevoso e scegliere itinerari adeguati alle proprie capacità sono azioni fondamentali per ridurre il rischio di incidenti. Un concetto più avanzato è quello della lettura del terreno: saper interpretare i segni del paesaggio, individuare i pendii a rischio e valutare la stabilità del manto nevoso richiede esperienza e competenza, ma può fare la differenza tra una giornata in montagna indimenticabile e una tragedia.

E allora, la prossima volta che ammirerete le vette innevate, ricordatevi che dietro quella bellezza si nasconde un mondo di preparazione, competenza e dedizione. Il Soccorso Alpino è lì, pronto a intervenire in caso di necessità, ma la vera sfida è quella di vivere la montagna in modo consapevole e responsabile, per evitare di dover ricorrere al loro aiuto. Riflettete su questo, e la vostra esperienza in montagna sarà ancora più ricca e significativa.

Intensificati gli Addestramenti Interstazione del Soccorso Alpino nelle Dolomiti Bellunesi

A seguito delle complesse condizioni climatiche che hanno caratterizzato l’inverno appena trascorso, segnato da un’elevata incidenza di eventi valanghivi, il Soccorso Alpino ha intensificato le attività di formazione e addestramento del proprio personale. L’obiettivo primario è quello di ottimizzare la capacità di risposta in situazioni di emergenza, garantendo interventi tempestivi ed efficaci in ambiente montano. Allo scopo di raggiungere tale obiettivo, sono state strutturate tre esercitazioni congiunte tra le diverse stazioni, che hanno coinvolto il personale specializzato delle scuole tecniche alpine, del settore sanitario e delle unità cinofile. Hanno partecipato attivamente gli operatori delle stazioni di Alpago, Agordo, Belluno, Livinallongo, Longarone, Prealpi Trevigiane e Val Pettorina. Questi appuntamenti formativi si sono rivelati indispensabili per affinare le capacità operative e consolidare la cooperazione tra le varie componenti del sistema di soccorso alpino.

Simulazioni di Soccorso in Valanga e Recupero in Ambienti Impervi

Le esercitazioni si sono svolte in diverse località strategiche delle Dolomiti Bellunesi, offrendo scenari realistici e sfidanti. Ad Alpago, le squadre hanno affrontato simulazioni di ricerca e soccorso, con particolare attenzione alle operazioni in quota e in prossimità dell’elicottero, grazie al supporto dell’Air Service Center. Gli addestramenti hanno incluso attività di nivologia, stratigrafia, ricerca con dispositivi Artva e soccorso sanitario, con il prezioso contributo delle unit cinofile, che hanno dimostrato la loro abilit nell individuare un figurante sepolto sotto la neve. Ad Agordo, le simulazioni si sono concentrate sulle manovre di recupero su neve e roccia, mettendo alla prova le capacità tecniche degli operatori in ambienti impervi. A Livinallongo, è stato simulato un evento di travolgimento multiplo da valanga, con sei persone coinvolte. Le squadre hanno operato con tempestività per il recupero di superstiti e infortunati, utilizzando tecniche e attrezzature di soccorso all’avanguardia. Questi addestramenti hanno permesso di testare l’efficacia dei protocolli di intervento e di affinare le procedure operative.

L’Importanza della Formazione Continua e del Ricambio Generazionale

L’inverno appena trascorso, pur caratterizzato da scarse precipitazioni nevose, ha generato condizioni climatiche instabili, favorendo la formazione di valanghe. Questa situazione ha spinto il Soccorso Alpino a intensificare gli addestramenti e gli interventi sul territorio. Michele Titton, delegato del Soccorso Alpino, ha sottolineato l’importanza di questi addestramenti per il confronto operativo, la verifica sul campo e l’integrazione delle nuove leve. L’esperienza maturata durante i numerosi interventi in valanga di quest’anno ha evidenziato l’importanza della preparazione e della sinergia tra le diverse componenti del soccorso alpino. Titton ha inoltre lanciato un appello ai giovani alpinisti e agli appassionati di montagna, invitandoli ad avvicinarsi al Soccorso Alpino e a contribuire a una missione di valore umano e territoriale. L’abilità dimostrata dall’Arpav nel curare gli aspetti nivologici e stratigrafici, unitamente alla cooperazione tra le stazioni, si è rivelata essenziale per affrontare le difficoltà poste dall’ambiente alpino.

Il nivologo Claudio Artoni ha evidenziato come la neve stagionale stia subendo trasformazioni significative, con valanghe di neve umida o di fondo che si verificano anche in periodi dell’anno in cui prima era prevalente la neve secca. L’alternanza di periodi di grandi nevicate e di siccità contribuisce a rendere il manto nevoso più instabile e imprevedibile. Per far fronte a questa crescente imprevedibilità, il Soccorso Alpino ha intensificato gli addestramenti e le esercitazioni, al fine di garantire interventi tempestivi ed efficaci in ogni situazione.

Giuseppe Zandegiacomo, presidente del Cnsas Veneto, ha sottolineato l’importanza della sinergia tra gli attori coinvolti nel soccorso alpino. La capillarità e la presenza sul territorio, con circa 770 volontari e 27 stazioni presenti in Veneto, consentono di intervenire con celerità ed efficacia. L’intesa operativa con Regione, Ulss, Suem e le forze dell’ordine agevola un’azione ancora più celere ed efficiente, specialmente in situazioni di valanga dove anche un lasso di tempo di quindici minuti può essere determinante per salvare una vita.

Nuova Leadership per la Delegazione Dolomiti Bellunesi del Soccorso Alpino

Il Soccorso Alpino si prepara a un cambio ai vertici delle delegazioni. Michele Titton del Soccorso Alpino di Cortina sarà il nuovo delegato della II Zona Dolomiti Bellunesi nel triennio 2025/27. Al suo fianco, Giorgio Farenzena del Soccorso Alpino di Agordo e Dimitri De Gol del Soccorso Alpino di Feltre ricopriranno rispettivamente il ruolo di vice delegato e vicario. Precedentemente, l’assemblea dei responsabili e dei loro assistenti delle stazioni appartenenti alla II Delegazione Dolomiti Bellunesi del Cnsas aveva provveduto all’elezione dei nuovi dirigenti. Questi prenderanno il posto, a partire dal primo gennaio, dell’attuale delegato Alex Barattin, rappresentante del Soccorso Alpino dell’Alpago, e dei suoi vice, Mario Brunello, del Soccorso Alpino della Pedemontana del Grappa, e Ferruccio Barel, del Soccorso Alpino di Longarone. La nuova leadership si pone l’obiettivo di garantire la continuità degli ideali dell’Associazione e di rafforzare la comunità del Soccorso Alpino, promuovendo la passione per la montagna e l’aiuto reciproco. Attraverso una comunicazione efficace, attività di promozione e percorsi chiari per i nuovi volontari, si punta a garantire un futuro solido e dinamico al soccorso alpino mantenendolo un punto di riferimento nazionale nel mondo del soccorso in montagna.

Resilienza Alpina: Un Ecosistema di Soccorso in Evoluzione

La montagna, con la sua bellezza e la sua imprevedibilità, richiede un approccio umile e preparato. Gli addestramenti interstazione del Soccorso Alpino non sono solo esercizi tecnici, ma veri e propri rituali di preparazione alla sfida. Ogni manovra, ogni simulazione, è un passo verso una maggiore consapevolezza dei rischi e una più efficace capacità di risposta. La montagna non perdona l’improvvisazione, ma premia la preparazione e la collaborazione. In questo contesto, il Soccorso Alpino si configura come un ecosistema complesso e in continua evoluzione, dove la competenza tecnica si fonde con la passione per la montagna e il senso di responsabilità verso la comunità.

Una nozione base da tenere sempre a mente è l’importanza della prevenzione. Conoscere il bollettino valanghe, valutare attentamente le condizioni del manto nevoso e scegliere itinerari adeguati alle proprie capacità sono azioni fondamentali per ridurre il rischio di incidenti. Un concetto più avanzato è quello della lettura del terreno: saper interpretare i segni del paesaggio, individuare i pendii a rischio e valutare la stabilità del manto nevoso richiede esperienza e competenza, ma può fare la differenza tra una giornata in montagna indimenticabile e una tragedia.

E allora, la prossima volta che ammirerete le vette innevate, ricordatevi che dietro quella bellezza si nasconde un mondo di preparazione, competenza e dedizione. Il Soccorso Alpino è lì, pronto a intervenire in caso di necessità, ma la vera sfida è quella di vivere la montagna in modo consapevole e responsabile, per evitare di dover ricorrere al loro aiuto. Riflettete su questo, e la vostra esperienza in montagna sarà ancora più ricca e significativa.

Intensificati gli Addestramenti Interstazione del Soccorso Alpino nelle Dolomiti Bellunesi

A seguito delle complesse condizioni climatiche che hanno caratterizzato l’inverno appena trascorso, segnato da un’elevata incidenza di eventi valanghivi, il Soccorso Alpino ha intensificato le attività di formazione e addestramento del proprio personale. L’obiettivo primario è quello di ottimizzare la capacità di risposta in situazioni di emergenza, garantendo interventi tempestivi ed efficaci in ambiente montano. Pertanto, sono state realizzate tre sessioni di addestramento congiunte, che hanno visto la partecipazione attiva delle scuole specialistiche alpine, del personale sanitario e delle unità cinofile, unitamente agli operatori delle stazioni di Alpago, Agordo, Belluno, Livinallongo, Longarone, Prealpi Trevigiane e Val Pettorina. Tali iniziative di formazione si sono dimostrate essenziali per perfezionare le abilità e consolidare la cooperazione tra i vari elementi del sistema di soccorso alpino.

Simulazioni di Soccorso in Valanga e Recupero in Ambienti Impervi

Le esercitazioni si sono svolte in diverse località strategiche delle Dolomiti Bellunesi, offrendo scenari realistici e sfidanti. Ad Alpago, le squadre hanno affrontato simulazioni di ricerca e soccorso, con particolare attenzione alle operazioni in quota e in prossimità dell’elicottero, grazie al supporto dell’Air Service Center. Gli addestramenti hanno incluso attività di nivologia, stratigrafia, ricerca con dispositivi Artva e soccorso sanitario, con il prezioso contributo delle unit cinofile, che hanno dimostrato la loro abilit nell individuare un figurante sepolto sotto la neve. Ad Agordo, le simulazioni si sono concentrate sulle manovre di recupero su neve e roccia, mettendo alla prova le capacità tecniche degli operatori in ambienti impervi. A Livinallongo, è stato simulato un evento di travolgimento multiplo da valanga, con sei persone coinvolte. Le squadre hanno operato con tempestività per il recupero di superstiti e infortunati, utilizzando tecniche e attrezzature di soccorso all’avanguardia. Questi addestramenti hanno permesso di testare l’efficacia dei protocolli di intervento e di affinare le procedure operative.

L’Importanza della Formazione Continua e del Ricambio Generazionale

L’inverno appena trascorso, pur caratterizzato da scarse precipitazioni nevose, ha generato condizioni climatiche instabili, favorendo la formazione di valanghe. Questa situazione ha spinto il Soccorso Alpino a intensificare gli addestramenti e gli interventi sul territorio. Michele Titton, delegato del Soccorso Alpino, ha sottolineato l’importanza di questi addestramenti per il confronto operativo, la verifica sul campo e l’integrazione delle nuove leve. L’esperienza maturata durante i numerosi interventi in valanga di quest’anno ha evidenziato l’importanza della preparazione e della sinergia tra le diverse componenti del soccorso alpino. Titton ha inoltre lanciato un appello ai giovani alpinisti e agli appassionati di montagna, invitandoli ad avvicinarsi al Soccorso Alpino e a contribuire a una missione di valore umano e territoriale. *Il contributo esperto dell’Arpav per gli aspetti concernenti la nivologia e la stratigrafia, unito alla collaborazione fra le stazioni, si è dimostrato indispensabile per affrontare le difficoltà poste dal contesto alpino.

Il nivologo Claudio Artoni ha evidenziato come la neve stagionale stia subendo trasformazioni significative, con valanghe di neve umida o di fondo che si verificano anche in periodi dell’anno in cui prima era prevalente la neve secca. L’alternanza di periodi di grandi nevicate e di siccità contribuisce a rendere il manto nevoso più instabile e imprevedibile. Per far fronte a questa crescente imprevedibilità, il Soccorso Alpino ha intensificato gli addestramenti e le esercitazioni, al fine di garantire interventi tempestivi ed efficaci in ogni situazione.

Giuseppe Zandegiacomo, presidente del Cnsas Veneto, ha sottolineato l’importanza della sinergia tra gli attori coinvolti nel soccorso alpino. La capillarità e la presenza sul territorio, con circa 770 volontari e 27 stazioni presenti in Veneto, consentono di intervenire con celerità ed efficacia. L’intesa operativa con Regione, Ulss, Suem e le forze dell’ordine agevola un’azione ancora più celere ed efficiente, specialmente in situazioni di valanga dove anche un lasso di tempo di quindici minuti può essere determinante per salvare una vita.

Nuova Leadership per la Delegazione Dolomiti Bellunesi del Soccorso Alpino

Il Soccorso Alpino si prepara a un cambio ai vertici delle delegazioni. Michele Titton del Soccorso Alpino di Cortina sarà il nuovo delegato della II Zona Dolomiti Bellunesi nel triennio 2025/27. Al suo fianco, Giorgio Farenzena del Soccorso Alpino di Agordo e Dimitri De Gol del Soccorso Alpino di Feltre ricopriranno rispettivamente il ruolo di vice delegato e vicario. I nuovi vertici, che entreranno in carica a partire dal primo gennaio, sono stati designati dall’assemblea dei capi stazione e dei loro vice della II Delegazione Dolomiti Bellunesi del Cnsas, succedendo al delegato uscente, Alex Barattin del Soccorso Alpino dell’Alpago, e ai vicedelegati uscenti, Mario Brunello del Soccorso Alpino della Pedemontana del Grappa e Ferruccio Barel del Soccorso Alpino di Longarone.* La nuova leadership si pone l’obiettivo di garantire la continuità degli ideali dell’Associazione e di rafforzare la comunità del Soccorso Alpino, promuovendo la passione per la montagna e l’aiuto reciproco. Attraverso una comunicazione efficace, attività di promozione e percorsi chiari per i nuovi volontari, si punta a garantire un futuro solido e dinamico al soccorso alpino mantenendolo un punto di riferimento nazionale nel mondo del soccorso in montagna.

Resilienza Alpina: Un Ecosistema di Soccorso in Evoluzione

La montagna, con la sua bellezza e la sua imprevedibilità, richiede un approccio umile e preparato. Gli addestramenti interstazione del Soccorso Alpino non sono solo esercizi tecnici, ma veri e propri rituali di preparazione alla sfida. Ogni manovra, ogni simulazione, è un passo verso una maggiore consapevolezza dei rischi e una più efficace capacità di risposta. La montagna non perdona l’improvvisazione, ma premia la preparazione e la collaborazione. In questo contesto, il Soccorso Alpino si configura come un ecosistema complesso e in continua evoluzione, dove la competenza tecnica si fonde con la passione per la montagna e il senso di responsabilità verso la comunità.

Una nozione base da tenere sempre a mente è l’importanza della prevenzione. Conoscere il bollettino valanghe, valutare attentamente le condizioni del manto nevoso e scegliere itinerari adeguati alle proprie capacità sono azioni fondamentali per ridurre il rischio di incidenti. Un concetto più avanzato è quello della lettura del terreno: saper interpretare i segni del paesaggio, individuare i pendii a rischio e valutare la stabilità del manto nevoso richiede esperienza e competenza, ma può fare la differenza tra una giornata in montagna indimenticabile e una tragedia.

E allora, la prossima volta che ammirerete le vette innevate, ricordatevi che dietro quella bellezza si nasconde un mondo di preparazione, competenza e dedizione. Il Soccorso Alpino è lì, pronto a intervenire in caso di necessità, ma la vera sfida è quella di vivere la montagna in modo consapevole e responsabile, per evitare di dover ricorrere al loro aiuto. Riflettete su questo, e la vostra esperienza in montagna sarà ancora più ricca e significativa.

Intensificati gli Addestramenti Interstazione del Soccorso Alpino nelle Dolomiti Bellunesi


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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