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- Il 23 maggio 2025, Francesco Gervasoni, uno scialpinista di 28 anni, ha perso la vita durante una discesa sul _Canalone Marinelli_ sul Monte Rosa.
- La vittima faceva parte di un gruppo di sei persone, inclusa una guida alpina, partito dalla Capanna Margherita a 4.500 metri di quota.
- L'incidente è avvenuto a circa 3.400 metri di altitudine, con una caduta di circa 500 metri.
- Il _Canalone Marinelli_ è una discesa impegnativa con un dislivello di oltre 2.500 metri e una pendenza fino a 55 gradi, adatta solo a esperti.
- I funerali di Francesco si sono svolti il 26 maggio nel santuario di Santa Valeria a Seregno.
Un tragico evento ha scosso il mondo dell’alpinismo: la scomparsa di Francesco Gervasoni, un giovane scialpinista di 28 anni, avvenuta il 23 maggio 2025 sul Monte Rosa. La notizia ha destato profondo cordoglio nella comunità di Seregno, in Brianza, dove Francesco risiedeva e dove la sua famiglia è molto conosciuta e stimata.
La dinamica dell’incidente
Francesco Gervasoni faceva parte di un gruppo di sei persone, inclusa una guida alpina, che aveva intrapreso una discesa scialpinistica lungo il _Canalone Marinelli_, una via notoriamente impegnativa sul versante est del Monte Rosa. Il gruppo era partito dalla Capanna Margherita, situata a quota 4.500 metri, con l’obiettivo di raggiungere Macugnaga. Durante la discesa, a circa 3.400 metri di altitudine, Francesco ha perso il controllo degli sci ed è precipitato per circa 500 metri. L’allarme è stato immediatamente lanciato dai compagni, che hanno assistito impotenti alla tragica caduta.
Le operazioni di soccorso sono state complesse a causa della difficoltà del terreno e delle condizioni meteorologiche avverse. L’elisoccorso di Borgosesia, con a bordo tecnici del Soccorso Alpino e della Guardia di Finanza, è intervenuto prontamente. *A seguito di un primo sorvolo dall’alto, due scialpinisti sono stati tratti in salvo senza ferite. Successivamente, il corpo senza vita di Francesco è stato individuato a 2.900 metri di altitudine. Il recupero della salma è stato effettuato con il verricello, un’operazione delicata e rischiosa data la natura impervia del luogo.
- 🙏 Un pensiero a Francesco e alla sua famiglia... Che tragedia......
- ⚠️ Forse sottovalutata la difficoltà del Canalone Marinelli... Riflessioni......
- 🤔 La montagna: sfida o diritto? Troppo facile dare giudizi......
Il Canalone Marinelli: una sfida per esperti
Il Canalone Marinelli è una delle discese scialpinistiche più famose e impegnative delle Alpi. Con i suoi oltre 2.500 metri di dislivello e una pendenza che raggiunge i 55 gradi, rappresenta una sfida riservata a scialpinisti esperti e in ottima forma fisica. La via è caratterizzata da tratti ripidi, passaggi stretti e la presenza di seracchi e crepacci, che richiedono una grande padronanza tecnica e una conoscenza approfondita dell’ambiente alpino. La scelta di affrontare una discesa del genere richiede una valutazione accurata delle condizioni della neve e del meteo, nonché una preparazione fisica e mentale adeguata.

Il cordoglio della comunità
La notizia della scomparsa di Francesco Gervasoni ha suscitato profonda tristezza e sgomento nella comunità di Seregno e in tutto il mondo dell’alpinismo. Francesco era descritto come un ragazzo solare, appassionato di montagna e di sport all’aria aperta. La sua famiglia, molto conosciuta in città, è stata colpita da un altro grave lutto, dopo la prematura scomparsa della madre nel 2006. Numerosi messaggi di cordoglio sono stati espressi sui social network, dove amici e conoscenti hanno ricordato Francesco con affetto e commozione. I funerali si sono svolti il 26 maggio nel santuario di Santa Valeria a Seregno, dove una folla commossa ha dato l’ultimo saluto al giovane scialpinista.
Riflessioni sulla sicurezza in montagna
La tragedia di Francesco Gervasoni ripropone il tema della sicurezza in montagna e dell’importanza di una preparazione adeguata per affrontare le sfide dell’ambiente alpino. Lo scialpinismo, come tutte le attività outdoor, comporta dei rischi intrinseci, che possono essere minimizzati attraverso una corretta valutazione delle condizioni ambientali, l’utilizzo di attrezzatura adeguata e la conoscenza delle tecniche di autosoccorso. È fondamentale non sottovalutare mai la montagna e affrontare le discese impegnative con la massima prudenza e consapevolezza.* _La presenza di una guida alpina esperta può fare la differenza, fornendo un supporto tecnico e logistico prezioso e contribuendo a ridurre il rischio di incidenti._
La montagna è un ambiente meraviglioso e affascinante, ma anche insidioso e imprevedibile. La sua frequentazione richiede rispetto, umiltà e una costante attenzione alla sicurezza. La scomparsa di Francesco Gervasoni ci ricorda, ancora una volta, quanto sia importante non abbassare mai la guardia e affrontare le sfide dell’alpinismo con la massima preparazione e consapevolezza.
Amici appassionati di montagna, la scomparsa di Francesco ci tocca nel profondo. Ricordiamoci sempre che la montagna è un luogo meraviglioso ma anche severo. Una nozione base da tenere sempre a mente è l’importanza di controllare sempre le previsioni meteo e le condizioni del manto nevoso prima di intraprendere qualsiasi escursione. Una nozione più avanzata è quella di saper interpretare i segnali del terreno, come la presenza di cornici di neve o di accumuli eolici, che possono indicare un elevato rischio di valanghe. Riflettiamo su come possiamo onorare la memoria di Francesco, continuando a vivere la montagna con passione ma anche con prudenza e rispetto.