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Himalaya in pericolo: cosa si nasconde dietro lo scioglimento dei ghiacciai?

Lo scioglimento accelerato dei ghiacciai himalayani minaccia la stabilità idrica di miliardi di persone e aumenta il rischio di inondazioni catastrofiche. Scopri le cause, le conseguenze e le possibili soluzioni a questa crisi globale.
  • Il ghiacciaio South Col sull'Everest ha perso oltre 54 metri di spessore dalla fine degli anni '90, evidenziando l'accelerazione del processo di scioglimento.
  • Tra il 2011 e il 2020, i ghiacciai dell'Hindu Kush-Himalaya (HKH) si sono sciolti con una rapidità superiore del 65% rispetto al decennio precedente, portando a previsioni che indicano una possibile perdita dell'80% del loro volume entro la fine del secolo.
  • Nell'ottobre 2023, uno smottamento nel lago South Lhonak, in India, ha generato un'onda di piena alta fino a 20 metri, dimostrando la vulnerabilità delle regioni montane alle GLOF (Glacial Lake Outburst Floods).

L’Himalaya, un gigante di ghiaccio e pietra che domina il pianeta, sta sperimentando trasformazioni senza precedenti a causa del surriscaldamento globale. Questo fenomeno non solo minaccia la maestosità di queste montagne, ma crea anche gravi pericoli per le popolazioni che dipendono dalle loro risorse idriche e per l’equilibrio ecologico globale.

L’agonia dei ghiacciai himalayani

I ghiacciai dell’Himalaya, spesso definiti come il “terzo polo” terrestre, si stanno sciogliendo a un ritmo allarmante. Studi recenti rivelano che il ghiacciaio South Col, il più alto dell’Everest, ha perso oltre 54 metri di spessore dalla fine degli anni ’90. Questo dato, già di per sé allarmante, è solo la punta dell’iceberg di un problema ben più grande. Secondo Sharad Joshi, esperto di criosfera dell’ICIMOD, i ghiacciai dell’Himalaya si stanno fondendo con una velocità sempre maggiore, con conseguenze potenzialmente catastrofiche. Tra il 2011 e il 2020, i circa 56.000 ghiacciai dell’Hindu Kush-Himalaya (HKH) si sono sciolti con una rapidità superiore del 65% rispetto al decennio precedente. Le previsioni indicano che potrebbero perdere fino all’80% del loro volume entro la fine del secolo. Un esempio rappresentativo è il ghiacciaio Yala, nella valle del Langtang, uno dei più studiati del Nepal. La sua superficie si è ridotta di oltre un terzo tra il 1974 e il 2021, e si stima che possa svanire nei prossimi 20-25 anni.

Il rischio di inondazioni catastrofiche

La fusione dei ghiacciai himalayani non implica solo la diminuzione delle scorte d’acqua, ma anche la creazione di laghi proglaciali. Questi bacini, arginati da barriere naturali di ghiaccio o detriti rocciosi, rappresentano una seria minaccia per le comunità situate a valle. Una frana o un terremoto possono causare il crollo di queste barriere, scatenando inondazioni improvvise e devastanti, note come GLOF (Glacial Lake Outburst Floods). Nell’ottobre 2023, uno smottamento nel lago South Lhonak, in India, ha generato un’onda di piena alta fino a 20 metri, provocando danni enormi e la perdita di molte vite umane. Questo evento ha evidenziato la vulnerabilità delle regioni di alta montagna agli impatti del cambiamento climatico. Il numero di laghi proglaciali nell’Himalaya sta crescendo rapidamente, e in Nepal se ne stimano 21 a rischio di inondazioni GLOF. La situazione è ulteriormente peggiorata dalla presenza di dighe e centrali idroelettriche in costruzione lungo i corsi d’acqua, che accrescono la fragilità delle popolazioni locali.

La crisi idrica e le sue conseguenze

I ghiacciai himalayani alimentano alcuni dei più importanti bacini idrografici del mondo, tra cui quelli del Gange e del Fiume Giallo. Circa due miliardi di persone fanno affidamento sull’acqua proveniente dai ghiacciai e dalla neve dell’Himalaya per l’acqua potabile, l’agricoltura e l’energia idroelettrica. *La contrazione dei ghiacciai limita la portata dell’acqua a valle, generando penurie idriche stagionali che danneggiano l’agricoltura e riducono la disponibilità di acqua da bere.

Il depauperamento delle risorse idriche non solo espone l’agricoltura e la produzione di energia idroelettrica a pericoli, ma compromette anche gli ecosistemi locali, mettendo a rischio le specie adattate agli ambienti rigidi.* Inoltre, lo scioglimento dei ghiacciai himalayani contribuisce all’innalzamento del livello del mare, con conseguenze nelle città costiere di tutto il mondo.

Un futuro incerto: adattamento e cooperazione

Nonostante le enormi difficoltà, sono stati compiuti alcuni progressi nella conservazione dei ghiacciai, nell’adattamento ai cambiamenti delle risorse idriche e nella prevenzione dei rischi connessi. In alcune aree vulnerabili sono stati predisposti sistemi di allerta precoce, e nel lago proglaciale Imja Tsho è stato realizzato un canale artificiale di drenaggio per abbassare il livello dell’acqua e minimizzare il rischio d’inondazione. Tuttavia, molti laghi critici si trovano in zone remote e inaccessibili, e il costo della riduzione dei rischi è elevato per un Paese come il Nepal. Un’efficace salvaguardia dei ghiacciai e l’adattamento climatico richiedono politiche governative più incisive, maggiori finanziamenti e una maggiore cooperazione regionale.

Oltre il disgelo: una riflessione necessaria

Il dramma dei ghiacciai himalayani non è solo una questione ambientale, ma anche sociale, economica e politica. La perdita di queste risorse vitali mette a rischio la sopravvivenza di milioni di persone e l’equilibrio di interi ecosistemi. È fondamentale che la comunità internazionale prenda coscienza della gravità della situazione e si impegni a sostenere i Paesi himalayani nell’adattamento ai cambiamenti climatici e nella mitigazione dei rischi associati.
L’alpinismo moderno, con la sua attenzione alla sostenibilità e al rispetto dell’ambiente, può svolgere un ruolo importante nella sensibilizzazione e nella promozione di pratiche responsabili in montagna. La conoscenza dei rischi legati ai cambiamenti climatici, come le inondazioni GLOF, è essenziale per garantire la sicurezza degli alpinisti e delle comunità locali.
Un concetto avanzato nell’ambito delle notizie e approfondimenti su montagna e alpinismo è quello della “resilienza climatica”. Questo approccio si concentra sulla capacità delle comunità montane di adattarsi ai cambiamenti climatici e di sviluppare strategie per ridurre la loro vulnerabilità. La resilienza climatica richiede un approccio integrato che coinvolga la scienza, la tecnologia, la politica e la partecipazione delle comunità locali.

Riflettiamo: cosa possiamo fare, nel nostro piccolo, per contribuire alla salvaguardia dei ghiacciai e alla protezione delle comunità montane? Ogni azione, anche la più piccola, può fare la differenza.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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