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Himalaya: come la Cina sfida l’India con basi militari e strategia silenziosa

Scopri come la Cina sta rafforzando la sua presenza militare lungo il confine indo-cinese, minacciando il corridoio di Siliguri e destabilizzando gli equilibri regionali, mentre l'India risponde con nuove infrastrutture e alleanze strategiche.
  • La Cina sta rafforzando la sua presenza militare sull'Himalaya, con un focus sul corridoio di Siliguri, largo appena 20-22 chilometri, cruciale per l'India.
  • La nuova base aerea di Jialaishi in Tibet ospita almeno tre piste e oltre trenta hangar, estendendo l'influenza cinese lungo il confine indo-cinese.
  • L'inaugurazione del tunnel di Sela da parte dell'India ha esacerbato le tensioni, con la Cina che contesta i quasi 3.500 chilometri della Linea di Controllo Effettivo.

La Repubblica Popolare Cinese sta implementando una strategia a lungo termine per rafforzare la sua presenza militare lungo i confini sud-occidentali, con un focus particolare sul corridoio di Siliguri in India. Questo stretto istmo, largo appena 20-22 chilometri, rappresenta un punto nevralgico per l’India, collegando il territorio principale con gli Stati nord-orientali. La Cina, attraverso un approccio di “incrementalismo silenzioso”, sta gradualmente aumentando la sua influenza nella regione, normalizzando quella che potrebbe essere percepita come un’anomalia strategica.

La nuova base aerea di Jialaishi, situata nella regione autonoma del Tibet, è un esempio lampante di questa strategia. In pochi anni, un’area precedentemente priva di infrastrutture militari è stata trasformata in una base operativa con almeno tre piste e oltre trenta hangar. Questi hangar sono in grado di ospitare una vasta gamma di assetti offensivi e logistici, dai bombardieri agli aerei cisterna, dai sistemi di ricognizione alle batterie antiaeree. La base in questione non funge esclusivamente da misura di difesa; al contrario, rappresenta anche un’insidiosa minaccia offensiva, la cui influenza si estende lungo l’intero confine indo-cinese e si spinge fino ai confini orientali di Nepal e Bhutan.

La strategia cinese si estende al Bangladesh

Un ulteriore elemento di preoccupazione per l’India è la possibile “rivitalizzazione” della base aerea di Lalmonirhat in Bangladesh, su richiesta di Dacca. Questo progetto, presentato come una cooperazione tecnico-militare bilaterale, potrebbe portare a una saldatura tattica e strategica tra il fronte tibetano e quello bengalese. In caso di crisi o conflitto, questa tenaglia potrebbe isolare il Nord-Est indiano dal resto del Paese. La Cina, evitando scontri diretti, sta costruendo vantaggi posizionali asimmetrici nel tempo, proiettando forze militari nel “ventre molle” dell’India senza innalzare eccessivamente il livello dello scontro.

Questa strategia di “encirclement” mira a logorare lentamente il margine strategico indiano, come già avvenuto nel Ladakh nel 2020 e 2021. Contestualmente, Pechino evidenzia la propria capacità di incidere sugli equilibri regionali attraverso intese solide, quale quella stipulata con il Bangladesh. Questo messaggio è indirizzato non solo a Nuova Delhi, ma anche a Washington, che vede l’India come una testa di ponte strategica nel contenimento dell’espansione cinese attraverso il Quadrilateral Security Dialogue (QUAD).

Cosa ne pensi?
  • 🇨🇳 Una strategia astuta per la Cina......
  • 🇮🇳 L'India è in una posizione difficile......
  • 🤔 Ma cosa ne pensano le popolazioni locali......

Il tunnel di Sela e le infrastrutture contese

L’inaugurazione del tunnel di Sela da parte dell’India, progettato per facilitare il trasporto di uomini e mezzi verso l’Arunachal Pradesh, ha ulteriormente esacerbato le tensioni con la Cina. Questo tunnel, situato sul confine conteso, è visto da Pechino come una provocazione. Le dispute lungo il confine indo-cinese sono in corso da decenni, con episodi di scontri tra le truppe dei due Paesi. Nel dicembre scorso, ad esempio, si sono verificati scontri nell’area di Tawang, nell’Arunachal Pradesh, causando ferimenti non gravi da entrambe le parti.

L’area conosciuta come la Linea di Controllo Effettivo, la cui estensione raggiunge quasi i 3.500 chilometri, rappresenta un punto focale di scontro strategico. Nel 1962, una guerra tra India e Cina ha portato alla perdita di 38.000 chilometri di territorio indiano. Attualmente, alcune aree rimangono oggetto di disputa per via della loro importanza strategica nella realizzazione di opere infrastrutturali. La Cina mostra un forte intento nel completare la realizzazione di aeroporti, linee ferroviarie e strade, tra cui l’importante collegamento viario tra lo Xinjiang e il Tibet. Parallelamente, una parte significativa dei membri della classe politica in India aspira a riappropriarsi del *Kashmir pakistano, regione cruciale nella quale scorre l’autostrada del Karakorum. Questo itinerario rappresenta una via di comunicazione essenziale per lo sviluppo e l’integrazione economica nell’ambito del China Pakistan Economic Corridor.

Verso un nuovo equilibrio di potere?

La Cina sta anche investendo massicciamente in infrastrutture in Nepal, attraverso la “nuova via della seta”. La realizzazione dell’autostrada Rasuwagadhi-Syaphrubesi, che collegherà Cina e Nepal, e l’estensione della linea ferroviaria da Lhasa a Kathmandu e Lumbini, sono progetti che avranno un impatto significativo sulla regione. Questi investimenti, sebbene presentati come opportunità di sviluppo per il Nepal, rischiano di schiacciare la fragile economia nepalese sotto il peso imponente di quella cinese.

La presenza cinese in Nepal solleva preoccupazioni riguardo alla stabilità del Tibet e alla possibile repressione della dissidenza tibetana. Il governo nepalese, sostenuto dai maoisti, ha sempre assicurato il massimo supporto alla Cina, anche a costo di compromettere l’ambiente e le tradizioni locali. La costruzione di infrastrutture ha causato frane, smottamenti e la scomparsa di sorgenti d’acqua, mettendo a rischio l’ecosistema himalayano e le comunità che lo abitano.

Conclusione: Una partita a scacchi sull’Himalaya

Il contesto riguardante l’Himalaya si presenta come un mosaico intricato in costante metamorfosi. La Repubblica Popolare Cinese capitalizza sulle vulnerabilità dell’India nonché su quelle occasioni offerte dalla globalizzazione per ampliare il proprio raggio d’azione nell’area himalayana. D’altra parte, l’India si adopera al fine di rinforzare la propria sicurezza nazionale ed opporsi all’avanzata cinese mediante strategie alleate ed investimenti mirati nel settore delle infrastrutture. Si pone dunque una questione vitale: riuscirà Pechino a ridefinire i parametri della deterrenza nel territorio avvalendosi del fattore temporale, spaziale ed approfittando delle vulnerabilità rivali?
Cari entusiasti delle cime montane e degli intrighi geopolitici, appare essenziale afferrare come gli equilibri mondiali possano riverberarsi anche su terre isolate o marginali geograficamente parlando. Qui si delineano conflitti fra due potenze crescenti nel panorama internazionale; tali interazioni hanno ripercussioni notevoli sulla stabilità sia locale sia globale.

Un concetto fondamentale che merita attenzione è che lo sviluppo infrastrutturale lungo linee divisive rappresenta frequentemente una spada a doppio taglio. Da un lato, può favorire lo sviluppo economico e migliorare la qualità della vita delle popolazioni locali. Dall’altro, può essere utilizzata per scopi militari e per esercitare pressione politica sui Paesi vicini.

Una nozione più avanzata riguarda il concetto di “deterrenza”. In questo contesto, la deterrenza si riferisce alla capacità di un Paese di dissuadere un altro dal compiere azioni ostili, attraverso la minaccia di una risposta proporzionata. La Cina sta cercando di rafforzare la sua deterrenza nella regione himalayana, attraverso la costruzione di basi militari e infrastrutture strategiche.

Riflettiamo insieme:* come possiamo garantire che lo sviluppo economico e la sicurezza regionale vadano di pari passo, senza compromettere l’ambiente e le culture locali? Quali sono le responsabilità delle potenze globali nei confronti delle comunità che vivono in aree di confine contese?


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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