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- Dal 1° settembre 2025, l'ascensione all'Everest sarà più costosa a causa di un aumento delle tasse del 36% per le autorizzazioni.
- Le nuove tariffe variano in base alla stagione: 15.000 dollari in primavera, 7.500 dollari in autunno, e 3.750 dollari in inverno o durante la stagione monsonica.
- Ogni scalatore dovrà essere accompagnato da una guida professionale, con un rapporto massimo di due clienti per guida e la validità del permesso sarà ridotta da 75 a 55 giorni.
A partire dal 1° settembre 2025, l’ascensione all’Everest subirà un aumento dei costi e l’applicazione di nuove disposizioni. Il governo del Nepal ha formalmente ratificato un incremento delle tasse per le autorizzazioni di scalata, insieme a norme più severe riguardanti le guide di montagna, la validità temporale delle licenze e la gestione dei rifiuti. Questi cambiamenti, mirati a potenziare la sicurezza e a ridurre al minimo l’impatto ecologico, rappresentano una svolta cruciale per l’alpinismo sull’Everest.
Aumento delle Tariffe: Un Nuovo Scenario Economico
L’incremento delle tariffe, annunciato circa diciotto mesi or sono, si tradurrà in un aumento del 36% rispetto alle attuali spese. Le nuove tariffe oscilleranno in base al periodo dell’anno:
Primavera (marzo-maggio): da 11.000 a 15.000 dollari a persona.
Autunno (settembre-novembre): da 5.500 a 7.500 dollari a persona.
Inverno (dicembre-febbraio) e stagione monsonica (giugno-agosto): da 2.750 a 3.750 dollari a persona.
Tali oscillazioni di prezzo allineano maggiormente i costi a quelli richiesti dalle autorità cinesi e tibetane per l’ascensione dal versante settentrionale. Sarà interessante osservare se tali mutamenti saranno estesi anche alle altre sei cime nepalesi che superano gli ottomila metri: Kangchenjunga, Lhotse, Makalu, Manaslu, Dhaulagiri e Annapurna I.
Nuove Regole: Sicurezza e Sostenibilità al Primo Posto
Oltre all’aumento dei prezzi, il governo nepalese ha introdotto nuove regolamentazioni per elevare gli standard di sicurezza e contenere l’inquinamento ambientale:
Obbligo di guida: Ogni scalatore dovrà essere accompagnato da una guida professionale, con un rapporto massimo di due clienti per guida.
Riduzione della durata del permesso: La validità del permesso sarà ridotta da 75 a 55 giorni.
Misure ambientali più rigide: L’uso di sacchetti biodegradabili per la raccolta dei rifiuti, già introdotto la scorsa primavera, sarà esteso all’alta quota. Gli scalatori dovranno riportare i propri rifiuti organici al campo base per un corretto smaltimento.
Questi provvedimenti, avvalorati dal Consiglio dei Ministri l’8 gennaio, saranno presto pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale nepalese.

L’Everest: Un Sogno Costoso e Impegnativo
La scalata dell’Everest è un’impresa che richiede non solo ingenti risorse economiche, ma anche una preparazione fisica e mentale adeguata. Se un tempo era riservata a pochi alpinisti esperti, oggi è diventata accessibile a un pubblico più ampio, grazie alle agenzie che organizzano spedizioni commerciali. Tuttavia, questa “commercializzazione” ha sollevato polemiche, soprattutto dopo la tragedia del 1996.
I costi di una spedizione commerciale possono variare tra i 30.000 e i 100.000 dollari, includendo permessi, guide, portatori, ossigeno supplementare e assistenza medica. La preparazione richiede almeno 6-8 settimane di acclimatazione all’altitudine, mentre la salita vera e propria dura circa 2-3 settimane.
Scalare l’Everest richiede una resistenza cardiovascolare eccezionale, forza muscolare e capacità di adattamento all’altitudine. L’aspetto psicologico è altrettanto importante: la solitudine, il freddo estremo e la pressione possono fare la differenza tra il successo e il fallimento.
Verso un Alpinismo Più Responsabile: Un Nuovo Equilibrio?
Le nuove normative del governo nepalese rappresentano un tentativo di bilanciare l’accessibilità all’Everest con la sicurezza degli alpinisti e la tutela dell’ambiente. L’obbligo di una guida esperta, la riduzione della durata dei permessi e le misure per la gestione dei rifiuti sono passi importanti verso un alpinismo più responsabile.
Tuttavia, resta da vedere se queste misure saranno sufficienti a risolvere i problemi di affollamento e inquinamento che affliggono l’Everest. La decisione della Corte Suprema del Nepal di limitare il numero di permessi rilasciati potrebbe essere un ulteriore passo nella giusta direzione.
Riflessioni Finali: L’Everest, Tra Mito e Realtà
L’Everest continua a esercitare un fascino irresistibile su alpinisti e avventurieri di tutto il mondo. La sua vetta, simbolo di sfida e conquista, rappresenta un traguardo ambito, ma anche un’impresa rischiosa e impegnativa. Le nuove normative del governo nepalese ci invitano a riflettere sul significato dell’alpinismo moderno e sulla necessità di trovare un equilibrio tra l’ambizione personale e la responsabilità verso l’ambiente e la sicurezza.
L’Everest non è solo una montagna da scalare, ma un’esperienza che può trasformare profondamente chi la affronta.
Ora, se mi permetti una riflessione più personale, vorrei condividere un pensiero che mi è venuto in mente leggendo di queste nuove regole. L’Everest, da sempre simbolo di sfida e conquista, sembra stia diventando sempre più un’attrazione turistica, con code interminabili e un impatto ambientale non trascurabile. Queste nuove misure, seppur necessarie, sollevano interrogativi importanti: stiamo forse snaturando l’essenza stessa dell’alpinismo? Non dovremmo forse riscoprire il valore della preparazione, del rispetto per la montagna e della consapevolezza dei propri limiti?
Una nozione base di alpinismo ci insegna che la montagna non va mai sottovalutata, e che la preparazione fisica e mentale sono fondamentali per affrontare qualsiasi sfida. Una nozione più avanzata, invece, ci ricorda che l’alpinismo non è solo una questione di performance, ma anche di etica e di rispetto per l’ambiente.
Forse, dovremmo smettere di considerare l’Everest come una meta da raggiungere a tutti i costi, e iniziare a vederlo come un luogo da proteggere e da vivere con consapevolezza. Un luogo che ci invita a superare i nostri limiti, ma anche a rispettare la natura e a riscoprire il valore della lentezza e della riflessione.
e.
inverno (fra dicembre e febbraio) e durante il periodo dei monsoni (fra giugno e agosto) da
Riduzione del periodo di validità della licenza:* Il lasso temporale di fruizione del permesso sarà circoscritto, passando da settantacinque a cinquantacinque giorni.