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- Marco Confortola ha pubblicato il libro «Oltre la cima», una riflessione sul cambiamento della montagna e la sua esperienza di vita, segnata dall'amputazione delle dita dei piedi sul K2 nel 2008.
- L'esperienza di Confortola nel soccorso alpino, iniziata nel 1989, evidenzia l'importanza della tecnologia: nel 2017, durante un intervento sul Dhaulagiri, la comunicazione satellitare ha permesso il recupero di sette militari indiani bloccati a oltre 5.000 metri.
- Confortola, dopo aver scalato tredici delle quattordici vette oltre gli 8.000 metri, promuove un turismo consapevole e progetti di sensibilizzazione ambientale in Nepal e Pakistan, sottolineando l'importanza di sostenere i custodi della montagna.
Marco Confortola: Un Viaggio Oltre la Cima
L’alpinista valtellinese Marco Confortola, figura di spicco nel panorama dell’alpinismo mondiale, ha recentemente pubblicato il libro “Oltre la cima”, un’opera che invita a una profonda riflessione sul cambiamento della montagna e su come viverlo come un’opportunità. Confortola, guida alpina, maestro di sci, tecnico elisoccorso e formatore aziendale, condivide in questo libro le sue esperienze, segnate da successi straordinari e momenti di grande difficoltà, offrendo una testimonianza di coraggio e resilienza. Per Confortola, l’ambiente montano non è solo un terreno di confronto con sé stessi, ma una vera e propria scuola di vita che plasma il carattere, insegnando l’importanza della considerazione verso la natura e il prossimo, la flessibilità di fronte alle circostanze e l’abilità di navigare le sfide esistenziali.
- Che storia incredibile! Confortola dimostra come trasformare le avversità......
- Non sono d'accordo con l'idealizzazione della montagna. Troppo spesso......
- Interessante come Confortola veda il cambiamento climatico come opportunità 🏔️......
Il Cambiamento Come Opportunità
Il libro “Oltre la cima” nasce da una serie di riflessioni sul cambiamento, stimolate dalla moglie di Confortola, che lo ha incoraggiato a mettere per iscritto le sue esperienze e osservazioni. Un episodio particolare, il ritrovamento di incisioni rupestri di 3.500 anni fa sul Tresero, rivelate dal ritiro del ghiacciaio, ha ulteriormente rafforzato la sua convinzione che il cambiamento sia una costante nella storia dell’uomo e che l’adattamento sia fondamentale. Confortola sottolinea come anche l’alpinismo sia in continua evoluzione, con nuove sfide poste dal cambiamento climatico e dalla necessità di affrontare le montagne con maggiore consapevolezza. La sua esperienza personale, segnata dall’amputazione delle dita dei piedi a seguito di congelamenti sul K2 nel 2008, lo ha portato a vedere il cambiamento come un’opportunità per reinventarsi e continuare a condividere la sua passione per la montagna attraverso libri e giochi educativi.

Tecnologia e Soccorso Alpino
L’esperienza di Confortola nel soccorso alpino, iniziata nel 1989 come membro del CNSAS, ha evidenziato l’importanza della tecnologia nel salvare vite umane. Nel 2017, durante un intervento sul Dhaulagiri, la tecnologia ha permesso al suo staff in Italia di comunicare con i piloti dell’elisoccorso, consentendo il recupero di sette militari indiani bloccati a oltre 5.000 metri. Un altro episodio significativo è stato il salvataggio di un alpinista americano sul Monte Cavia, reso possibile da un dispositivo satellitare che ha attivato i soccorsi. Confortola sottolinea come la tecnologia possa fare la differenza in situazioni di emergenza, ma avverte anche sui rischi legati all’uso improprio e alla diffusione di fake news. L’esperienza vissuta in prima persona durante la tragedia del Nanga Parbat nel 2013, quando dei terroristi uccisero 11 alpinisti al campo base, lo ha reso consapevole del potere della comunicazione e della necessità di utilizzarla con intelligenza.
Il Futuro della Montagna e la Condivisione
Confortola guarda al futuro con un forte desiderio di condivisione. Dopo aver scalato tredici delle quattordici vette che superano gli 8.000 metri, vuole restituire ciò che ha ricevuto, organizzando trekking, raccontando storie e condividendo la sua passione per la montagna. Ha in mente progetti di sensibilizzazione ambientale in Nepal e Pakistan, con l’obiettivo di educare i bambini al rispetto per la natura. Confortola sottolinea l’importanza di sostenere i custodi della montagna, come agricoltori, malgari e alpeggiatori, e di promuovere un turismo consapevole che valorizzi le tradizioni e le risorse locali. La sua carriera, segnata da successi e difficoltà, è un esempio di come il cambiamento possa essere affrontato con coraggio e resilienza, trasformando le sfide in opportunità.
Un Ecosistema Fragile: Riflessioni Finali
Marco Confortola, con la sua esperienza e il suo libro, ci invita a riflettere sul ruolo della montagna nel mondo contemporaneo. La montagna non è solo un luogo di svago e di sfida personale, ma un ecosistema fragile che richiede rispetto e attenzione. Il cambiamento climatico, lo spopolamento delle valli e l’uso improprio della tecnologia sono solo alcune delle sfide che dobbiamo affrontare per preservare questo patrimonio naturale.
La montagna, con la sua imponenza e la sua bellezza, ci offre una prospettiva unica sulla vita. Ci insegna l’importanza dell’adattamento, della resilienza e della collaborazione. Ci ricorda che siamo parte di un sistema più grande e che le nostre azioni hanno un impatto sull’ambiente che ci circonda.
Una nozione base di alpinismo è che la preparazione e la conoscenza del territorio sono fondamentali per affrontare una montagna in sicurezza. Una nozione avanzata è che l’alpinismo non è solo una questione di performance fisica, ma anche di consapevolezza ambientale e di rispetto per le culture locali.
L’esperienza di Confortola ci spinge a interrogarci sul nostro rapporto con la montagna e sul modo in cui possiamo contribuire a preservarla per le future generazioni. Ci invita a guardare “oltre la cima”, a superare i nostri limiti e a scoprire la bellezza e la saggezza che la montagna ha da offrirci.