E-Mail: [email protected]
- Il CAI organizza un convegno il 13 settembre a Cantiano per riflettere sul ruolo della montagna.
- In occasione del cinquantesimo anniversario della sezione pesarese del CAI, si analizzeranno lo sviluppo delle aree interne e le strategie di valorizzazione del territorio.
- Il CAI e la Società Geografica Italiana (SGI) collaborano per il convegno «Con i piedi per terra, con le mani al cielo» l'11 dicembre a Roma, focalizzandosi sul futuro sostenibile della montagna.
- Un'attenzione particolare sarà dedicata ai 70 anni della spedizione italiana che raggiunse per prima la vetta del K2.
## Il CAI promuove una riflessione profonda
In un’epoca dominata dalla spettacolarizzazione e dalla fruizione superficiale della montagna, il Club Alpino Italiano (CAI) si fa promotore di un’iniziativa volta a riscoprire e valorizzare il vero significato delle aree interne appenniniche. Il convegno “La rete escursionistica CAI e le aree interne appenniniche”, in programma per il 13 settembre a Cantiano, rappresenta un’occasione cruciale per riflettere sul ruolo della montagna nel contesto sociale, culturale ed economico del nostro Paese.
L’evento, organizzato dalla sezione pesarese del CAI in occasione del suo cinquantesimo anniversario, si propone di analizzare lo sviluppo delle aree interne, gli ecosistemi montani, le prospettive future e le strategie di valorizzazione del territorio. Un’attenzione particolare sarà dedicata alla rete escursionistica del CAI, strumento fondamentale per la conoscenza e la fruizione consapevole della montagna.
Il convegno si aprirà con i saluti istituzionali di Natalia Grilli, vicesindaco di Cantiano, Giuseppe Paolini, presidente della Provincia, Fabio Duro, vertice del CAI regionale, Simone Clini, presidente del CAI Pesaro, e Lorenzo Monelli, consigliere centrale CAI dell’area CMI. Successivamente, eminenti oratori quali Antonio Mezzino, Sabrina Lucatelli, Giampiero Lupatelli, Franco Sotte, Riccardo Santolini, Marco Barbieri, Marcello Nardoni, Domenico Fucili e Andrea Pellegrini esploreranno questioni fondamentali per il destino delle regioni montane.
Un’inversione di tendenza: dalla superficialità alla consapevolezza
L’iniziativa del CAI si pone in netto contrasto con la tendenza, sempre più diffusa, di considerare la montagna come un mero sfondo per selfie e performance social. In un’epoca in cui l’ipertrofia montagnistica post-Covid sembra premiare chiunque abbracci croci e rocce senza una reale conoscenza del territorio, il convegno di Cantiano rappresenta un invito a riscoprire il valore intrinseco della montagna, la sua storia, la sua cultura e il suo ecosistema.
Il CAI, con la sua lunga storia di impegno per la tutela e la valorizzazione della montagna, si propone di fornire gli strumenti necessari per una fruizione consapevole e responsabile del territorio. La creazione di una rete di sentieri e percorsi, la realizzazione di cartografie dettagliate e l’organizzazione di eventi culturali e formativi sono solo alcune delle iniziative promosse dal CAI per favorire la conoscenza e il rispetto della montagna.
L’obiettivo è quello di superare una visione superficiale e consumistica della montagna, promuovendo un approccio più autentico e profondo, basato sulla conoscenza, sulla consapevolezza e sul rispetto dell’ambiente. Un approccio che valorizzi il ruolo della montagna come risorsa culturale, economica e sociale per le comunità locali.

- Finalmente un approccio che valorizza la montagna... 👍...
- Temo che l'ipertrofia montagnistica sia inarrestabile... 😔...
- E se la vera sfida fosse portare la montagna in città... 🤔...
Il CAI e la Società Geografica Italiana: un’alleanza per la montagna
In occasione della Giornata Internazionale della Montagna, il CAI e la Società Geografica Italiana (SGI) hanno unito le forze per organizzare il convegno “Con i piedi per terra, con le mani al cielo”, un evento dedicato al futuro sostenibile della montagna. L’appuntamento, previsto per l’11 dicembre a Roma, rappresenta un’importante occasione per riflettere sulle sfide e le opportunità che attendono le aree montane nel prossimo futuro.
La sinergia tra il CAI e la SGI, enti che da sempre condividono una profonda passione e attenzione per gli ambienti montani, si allinea perfettamente con la tematica definita dalla FAO-Mountain Partnership: “Soluzioni per la montagna per un futuro sostenibile: innovazione, adattamento, giovani e non solo”. Un tema che pone l’accento sull’importanza di coinvolgere le giovani generazioni nella costruzione di un futuro più sostenibile per la montagna.
La conferenza esaminerà varie tematiche, tra cui la valorizzazione delle zone interne mediante un turismo che predilige la lentezza, il recupero e la riqualificazione del territorio attraverso la creazione di cammini, e un rinnovato modo di descrivere e percepire le catene montuose.
Un’attenzione particolare sarà dedicata ai 70 anni della spedizione italiana che per prima raggiunse la vetta del K2, un evento storico che ha segnato la storia dell’alpinismo italiano.
Un futuro sostenibile per la montagna: tra innovazione e tradizione
Il futuro della montagna dipende dalla capacità di coniugare innovazione e tradizione, di valorizzare le risorse locali e di promuovere uno sviluppo sostenibile che rispetti l’ambiente e le comunità locali. Il CAI e la SGI, con le loro iniziative e i loro progetti, si impegnano a promuovere una visione della montagna come risorsa preziosa da tutelare e valorizzare.
Il convegno “Con i piedi per terra, con le mani al cielo” rappresenta un’occasione importante per confrontarsi su queste tematiche e per individuare strategie concrete per un futuro più sostenibile per la montagna. Un futuro che deve passare necessariamente attraverso il coinvolgimento delle giovani generazioni, la promozione di un turismo responsabile e la valorizzazione delle tradizioni locali.
La montagna non è solo un luogo da ammirare, ma anche un territorio da vivere e da proteggere. Un territorio che ha bisogno di essere conosciuto, rispettato e valorizzato, per garantire un futuro sostenibile alle comunità che lo abitano e alle generazioni future.
Oltre la vetta: un invito alla riflessione profonda
Questi eventi promossi dal CAI e dalla Società Geografica Italiana ci ricordano che la montagna è molto più di una semplice meta da raggiungere o un panorama da fotografare. È un ecosistema complesso, un patrimonio culturale e una risorsa economica fondamentale per le comunità locali. Comprendere la sua fragilità e la sua importanza è il primo passo per una fruizione responsabile e consapevole.
Nozione base di notizie e approfondimenti su montagna e alpinismo: L’importanza della pianificazione e della preparazione prima di intraprendere qualsiasi escursione in montagna. Conoscere il percorso, le condizioni meteorologiche e avere l’attrezzatura adeguata sono elementi essenziali per la sicurezza.
Nozione avanzata di notizie e approfondimenti su montagna e alpinismo: La gestione del rischio in ambiente alpino. Valutare i pericoli oggettivi (valanghe, caduta massi, crepacci) e soggettivi (stanchezza, errori di valutazione) è fondamentale per prendere decisioni consapevoli e ridurre al minimo la probabilità di incidenti.
Questi eventi ci invitano a riflettere sul nostro rapporto con la montagna e sul modo in cui la viviamo. Siamo consapevoli dell’impatto che le nostre azioni hanno sull’ambiente? Siamo pronti a rinunciare alla gratificazione immediata del selfie perfetto per un’esperienza più autentica e profonda? La risposta a queste domande determinerà il futuro della montagna e il nostro futuro come esseri umani.







