E-Mail: [email protected]
- L'allarme di Reinhold Messner sulla crescente presenza di influencer in montagna evidenzia come la ricerca della «foto perfetta» stia mettendo a rischio la sicurezza degli escursionisti.
- Nell'estate del 2025 si è registrato un aumento del 15-20% degli interventi del Soccorso Alpino a livello nazionale, con un raddoppio dei decessi in Alto Adige, a causa dell'impreparazione e dell'equipaggiamento inadeguato.
- Il Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) ha rilevato che circa il 44% degli interventi riguarda escursionisti vittime di malori o cadute, e quasi il 90% dei frequentatori della montagna non è iscritto al CAI.
La Sfida tra Visibilità e Responsabilità
Influencer e Montagna: La Sfida tra Visibilità e Responsabilità
L’allarme di Messner e la trasformazione del turismo montano
Il mondo dell’alpinismo è in fermento, scosso dalle dichiarazioni di Reinhold Messner, figura iconica che ha segnato la storia di questa disciplina. L’alpinista ha espresso forti preoccupazioni riguardo alla crescente presenza di influencer sulle montagne, evidenziando come questo fenomeno stia modificando profondamente il turismo montano e sollevando interrogativi sulla sicurezza e l’autenticità dell’esperienza. L’appello di Messner, lanciato nell’estate del 2025, ha acceso un dibattito acceso, portando alla luce le ombre di un sistema che sembra privilegiare la visibilità a scapito della preparazione e del rispetto per l’ambiente.
Il cuore della questione risiede nella trasformazione del paesaggio montano in un palcoscenico per i social media. Piattaforme come Instagram e TikTok sono diventate vetrine per panorami spettacolari e avventure adrenaliniche, amplificando il desiderio di molti di emulare le gesta degli influencer. Tuttavia, questa corsa alla “foto perfetta” rischia di oscurare i pericoli intrinseci della montagna, spingendo escursionisti inesperti ad affrontare percorsi inadatti alle proprie capacità e sottovalutando i rischi connessi. La montagna, da luogo di sfida e contemplazione, si trasforma così in un set fotografico, perdendo la sua essenza e mettendo a repentaglio l’incolumità di chi la frequenta.
Messner non è il solo a lanciare l’allarme. Soccorritori alpini e guide montane segnalano un aumento degli incidenti legati all’impreparazione e all’equipaggiamento inadeguato. Molti escursionisti, attratti dalle immagini patinate dei social media, affrontano sentieri impervi con scarpe da ginnastica e abbigliamento leggero, mettendo a rischio la propria vita e quella dei soccorritori. L’obiettivo primario sembra essere quello di immortalare un momento da condividere online, trascurando la preparazione fisica e la conoscenza del territorio. Questo fenomeno preoccupante solleva interrogativi sulla responsabilità degli influencer e delle aziende che sfruttano l’immagine della montagna per fini commerciali.
La critica mossa da Messner, però, non si limita alla questione della sicurezza. L’alpinista contesta anche l’impatto economico di questo turismo mordi e fuggi. Molti influencer, secondo Messner, si limitano a scattare foto senza contribuire all’economia locale, trascurando l’importanza di sostenere le attività del territorio e di valorizzare le tradizioni montane. Questo comportamento, oltre a danneggiare l’economia locale, contribuisce a banalizzare l’esperienza montana, riducendola a un mero consumo di immagini. Il vero valore della montagna, fatto di silenzio, contemplazione e rispetto per l’ambiente, rischia di essere soffocato dalla superficialità di un turismo effimero e consumistico.
Le parole di Messner hanno suscitato reazioni diverse. Da un lato, molti hanno condiviso le sue preoccupazioni, riconoscendo la necessità di un turismo montano più responsabile e consapevole. Dall’altro, alcuni hanno criticato l’approccio dell’alpinista, ritenendolo eccessivamente severo e poco incline al cambiamento. L’associazione “Io non ho paura del lupo”, ad esempio, pur condividendo la preoccupazione per un turismo superficiale, ha definito l’approccio di Messner semplicistico, sottolineando che le sfide che affronta la montagna sono molteplici e non possono essere ridotte a un unico problema.
- Finalmente qualcuno che mette in discussione... 👍...
- Gli influencer stanno rovinando la montagna... 😡...
- E se la montagna fosse un palcoscenico... 🤔...
L’equazione “più visibilità = più business”: un’analisi critica
Il marketing di contenuti legato alla montagna rappresenta un’opportunità economica significativa per le aziende del settore turistico. L’abbigliamento tecnico, le strutture ricettive e i servizi turistici possono beneficiare enormemente dalla visibilità generata dagli influencer. Tuttavia, questa equazione, apparentemente semplice, nasconde insidie e contraddizioni. La massiccia presenza di influencer può generare un aumento delle prenotazioni e delle vendite, ma a quale costo?
L’analisi critica di questa equazione richiede una riflessione approfondita sul tipo di turismo che si intende promuovere. Un turismo basato sulla quantità, che privilegia il numero di visitatori a scapito della qualità dell’esperienza e del rispetto per l’ambiente, rischia di compromettere la sostenibilità del territorio montano. Un turismo responsabile, al contrario, dovrebbe mirare a valorizzare le risorse locali, sostenere le attività tradizionali e promuovere un’esperienza autentica e consapevole. In questo contesto, il ruolo degli influencer dovrebbe essere quello di ambasciatori di un turismo sostenibile, capaci di trasmettere valori positivi e di sensibilizzare il pubblico alla bellezza e alla fragilità della montagna.
Tuttavia, la realtà è spesso diversa. Molti influencer, come sottolineato da Messner, si limitano a “farsi la foto” senza contribuire all’economia locale e senza promuovere un turismo responsabile. Questo comportamento, oltre a danneggiare l’economia del territorio, alimenta un circolo vizioso che porta alla banalizzazione dell’esperienza montana e all’aumento degli incidenti. L’equazione “più visibilità = più business” si rivela così un’illusione, un miraggio che nasconde i costi reali di un turismo superficiale e consumistico.
Per invertire questa tendenza, è necessario un cambio di paradigma. Le aziende del settore turistico devono investire in un marketing più responsabile, che promuova un turismo di qualità, basato sulla valorizzazione del territorio, sul rispetto per l’ambiente e sulla sicurezza degli escursionisti. Gli influencer, a loro volta, devono assumersi la responsabilità di veicolare messaggi positivi, sensibilizzando il pubblico alla bellezza e alla fragilità della montagna e promuovendo un turismo consapevole e rispettoso. Solo in questo modo sarà possibile trasformare l’equazione “più visibilità = più business” in un motore di sviluppo sostenibile per il territorio montano.

Statistiche degli incidenti e il ruolo dell’impreparazione
I dati relativi agli incidenti in montagna negli ultimi anni dipingono un quadro allarmante e confermano le preoccupazioni espresse da Messner e da altri esperti del settore. L’estate del 2025 ha segnato un punto critico, con un aumento significativo degli interventi di soccorso alpino e un incremento del numero di vittime. A livello nazionale, si è registrato un aumento del 15-20% degli interventi del Soccorso Alpino, mentre in Alto Adige il numero dei decessi è raddoppiato rispetto agli anni precedenti.
Le cause principali di questi incidenti sono riconducibili all’impreparazione, all’equipaggiamento inadeguato e alla sottovalutazione dei rischi. Molti escursionisti, attratti dalle immagini idealizzate dei social media, affrontano percorsi impegnativi senza la necessaria preparazione fisica e senza l’attrezzatura adeguata. Scarpe da ginnastica, abbigliamento leggero e mancanza di acqua sono solo alcuni degli errori più comuni che mettono a rischio la sicurezza degli escursionisti. La tendenza a scattare foto da postare sui social media, inoltre, spesso porta a trascurare la concentrazione e a sottovalutare i pericoli del terreno.
Il Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) ha rilevato che circa il 44% degli interventi riguarda escursionisti vittime di malori o cadute. Un dato ancora più significativo è che quasi il 90% dei frequentatori della montagna non è iscritto al CAI e spesso non ha seguito adeguati corsi preparatori. Questo evidenzia una crescente frequentazione della montagna da parte di persone non preparate, attratte dalla bellezza dei luoghi ma inconsapevoli dei rischi che si corrono.
Il problema degli incidenti in montagna non riguarda solo gli escursionisti inesperti. Anche gli amanti della mountain bike, in particolare quelli che utilizzano le e-bike, sono sempre più spesso coinvolti in incidenti. Le bici elettriche, infatti, consentono di raggiungere quote elevate anche a persone con una preparazione fisica non ottimale, aumentando il rischio di cadute e incidenti, soprattutto in discesa. La mancanza di esperienza nella guida su terreni impervi e la sottovalutazione dei pericoli sono spesso alla base di questi incidenti.
Di fronte a questi dati allarmanti, è necessario un cambio di rotta. Occorre investire in campagne di sensibilizzazione e di informazione, che promuovano un approccio responsabile e consapevole alla montagna. Il CAI, le guide alpine, le associazioni turistiche e le istituzioni locali devono collaborare per educare i frequentatori della montagna ai rischi che si corrono e per fornire loro gli strumenti necessari per affrontare i percorsi in sicurezza. Solo in questo modo sarà possibile ridurre il numero degli incidenti e garantire un turismo montano sicuro e sostenibile.
Un turismo responsabile: modelli e prospettive future
Di fronte alle sfide poste dalla massiccia presenza di influencer e dall’aumento degli incidenti in montagna, è necessario promuovere un turismo responsabile, che valorizzi il territorio, rispetti l’ambiente e garantisca la sicurezza degli escursionisti. Fortunatamente, diverse aziende del settore turistico stanno adottando un approccio più consapevole e sostenibile, offrendo modelli virtuosi da seguire e prospettive future promettenti.
Aziende come Patagonia, La Sportiva e Vibram si distinguono per l’attenzione alla riparabilità dei prodotti, l’utilizzo di materiali sostenibili e l’impegno nella consulenza ESG. Queste aziende, consapevoli del proprio ruolo nella promozione di un turismo responsabile, investono in progetti di sensibilizzazione e di educazione ambientale, cercando di trasmettere valori positivi e di promuovere un approccio consapevole alla montagna.
Trentino Marketing, ad esempio, promuove buone pratiche per una gestione responsabile e sostenibile nel settore turistico, offrendo linee guida e supporto agli operatori per ridurre l’impatto ambientale, valorizzare il territorio e coinvolgere la comunità locale. Queste buone pratiche includono la promozione di prodotti locali a filiera corta, la riduzione dei consumi energetici e idrici, la conservazione della biodiversità, la riduzione dei rifiuti e l’adattamento ai cambiamenti climatici.
Il modello del turismo responsabile non si limita solo alle aziende del settore. Anche gli influencer possono svolgere un ruolo fondamentale nella promozione di un turismo consapevole e rispettoso. Come suggerito da Messner, gli influencer dovrebbero utilizzare la propria visibilità per veicolare messaggi positivi, sensibilizzando il pubblico alla bellezza e alla fragilità della montagna e promuovendo un approccio responsabile e consapevole. Iniziative come la promozione dell’app GeoResq, che consente di inviare richieste geolocalizzate in caso di emergenza, vanno nella giusta direzione, ma è necessario un impegno maggiore da parte di tutti gli attori coinvolti per garantire un turismo montano sicuro, sostenibile e rispettoso dell’ambiente.
Il futuro del turismo montano dipende dalla capacità di tutti gli attori coinvolti di adottare un approccio responsabile e consapevole. Le aziende del settore turistico devono investire in un marketing più sostenibile, gli influencer devono assumersi la responsabilità di veicolare messaggi positivi, le guide alpine e le associazioni turistiche devono educare i frequentatori della montagna ai rischi che si corrono e le istituzioni locali devono promuovere politiche che valorizzino il territorio e ne proteggano l’ambiente. Solo in questo modo sarà possibile garantire un turismo montano sicuro, sostenibile e rispettoso del territorio.
Verso un nuovo umanesimo alpino: consapevolezza e rispetto
L’analisi della complessa relazione tra influencer, montagna e turismo evidenzia la necessità impellente di un cambio di paradigma, un vero e proprio nuovo umanesimo alpino. Non si tratta semplicemente di limitare l’accesso o demonizzare i social media, ma di promuovere una cultura della consapevolezza e del rispetto, in cui la montagna sia considerata un patrimonio da tutelare e non una semplice vetrina per la propria immagine. Questo implica un ripensamento del modo in cui viviamo e percepiamo l’ambiente alpino, riconoscendone la fragilità e la complessità. Le statistiche degli incidenti in crescita costante sono un campanello d’allarme che non possiamo ignorare: l’impreparazione e la superficialità possono avere conseguenze tragiche. L’incremento del 15-20% degli interventi del Soccorso Alpino a livello nazionale e il raddoppio dei decessi in Alto Adige nel 2025 sono dati che ci obbligano a una riflessione profonda.
In questa prospettiva, il ruolo degli influencer, lungi dall’essere demonizzato, può essere trasformato in un’opportunità. Invece di limitarsi a postare foto patinate, gli influencer possono diventare ambasciatori di un turismo responsabile, educando i propri follower al rispetto per l’ambiente, alla preparazione fisica e all’importanza di un equipaggiamento adeguato. L’appello di Reinhold Messner a educare gli influencer ignoranti è un invito a trasformare una potenziale minaccia in una risorsa, creando una nuova generazione di comunicatori consapevoli e responsabili. Allo stesso modo, le aziende del settore turistico devono abbandonare la logica del profitto a breve termine e investire in un marketing sostenibile, che valorizzi il territorio e promuova un turismo di qualità. L’esempio di Patagonia, La Sportiva e Vibram, con il loro impegno per la riparabilità dei prodotti e l’utilizzo di materiali sostenibili, dimostra che è possibile coniugare il successo economico con la responsabilità sociale e ambientale.
Il cammino verso un nuovo umanesimo alpino è lungo e complesso, ma è un percorso necessario per garantire un futuro sostenibile alla montagna. Richiede un impegno congiunto da parte di tutti gli attori coinvolti: istituzioni, aziende, influencer, guide alpine ed escursionisti. Solo attraverso la consapevolezza, il rispetto e la collaborazione sarà possibile preservare la bellezza e la fragilità dell’ambiente alpino per le future generazioni.
Amici appassionati di montagna, riflettiamo insieme su questo tema cruciale. Se siete escursionisti alle prime armi, ricordate sempre di informarvi sui percorsi, di prepararvi adeguatamente e di non sottovalutare i rischi. Se siete influencer, utilizzate la vostra visibilità per promuovere un turismo responsabile e consapevole. Se siete aziende del settore, investite in un marketing sostenibile e valorizzate il territorio. E se siete semplici amanti della montagna, siate custodi di questo patrimonio naturale, trasmettendo il vostro amore e il vostro rispetto a chi vi circonda.
Per approfondire, considerate che la preparazione fisica e tecnica è fondamentale per affrontare la montagna in sicurezza. Un’ottima risorsa è il sito del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico, dove troverete consigli utili e informazioni preziose per vivere la montagna in modo responsabile. Inoltre, vi invito a informarvi sulla filosofia del minimalismo alpino, un approccio che promuove la riduzione dell’impatto ambientale attraverso la semplificazione dell’attrezzatura e la valorizzazione dell’esperienza interiore. Questo può stimolare una riflessione personale profonda sul nostro rapporto con la montagna e sul modo in cui possiamo contribuire a preservarla.
- Post di Reinhold Messner: la montagna la deve raccontare chi la conosce.
- Approfondimento sulle dichiarazioni di Messner riguardo problematiche della montagna.
- Post di Instagram che mostra un'analisi critica sulla montagna e incidenti.
- Documento che riporta il pensiero di Messner sul turismo di massa in montagna.