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- Un'ultramaratona nell'Himalaya bhutanese, con 29 atleti provenienti da 11 paesi, percorre oltre 200 chilometri per sensibilizzare sui cambiamenti climatici.
- Il Bhutan, con circa 800 mila abitanti e il 70% del suo territorio ricoperto da foreste, è un esempio di nazione con impronta carbonica negativa, ma anch'essa minacciata dallo scioglimento dei ghiacciai.
- Oliviero Alotto, con l'iniziativa #RunBefore50, ha corso 269 km con un dislivello di 12.000 metri nella Transgrancanaria e 200 km in Groenlandia con #RunningForClimate, per sostenere la biodiversità e gli Orti in Africa di Slow Food.
Il focolaio d’interesse internazionale sta progressivamente orientandosi verso le problematiche ambientali che affliggono la Terra. In questo contesto, gli eventi sportivi estremi si configurano come mezzi per suscitare consapevolezza, mettendo in evidenza gli effetti concreti dei mutamenti climatici nelle aree più colpite e fragili del globo.
Ultra-Maratona nell’Himalaya: Una Corsa per la Consapevolezza
Un collettivo composto da 29 atleti, provenienti da ben 11 Paesi, ha dato avvio a una notevole ultramaratona nel suggestivo scenario dell’Himalaya bhutanese. Questo evento sportivo che supera la soglia dei 200 chilometri non serve solamente a testare la resistenza fisica dei partecipanti; è altresì pensato per accrescere la consapevolezza globale riguardo alle minacce poste dai mutamenti climatici in corso. L’itinerario scelto costituisce una vera sfida poiché gli sportivi dovranno affrontare salite fino a quote superiori ai 5.470 metri. Inoltre, avranno l’opportunità di ammirare paesaggi variopinti spaziando dalle dense vegetazioni subtropicali fino alle vette innevate delle montagne.
Situato tra le nazioni della Cina, India e Bangladesh, il Bhutan emerge come singolare nazione nell’area asiatico-meridionale grazie alla sua speciale caratteristica: possiede un’impronta carbonica negativa. La sua popolazione è composta da circa 800 mila abitanti ed è impreziosita dalla presenza del 70% del suo territorio ricoperto da foreste capaci quindi di assorbire più anidride carbonica rispetto a quella emessa. Ciò nondimeno, anche questa nazione virtuosa non può considerarsi immune dai devastanti effetti attribuibili al riscaldamento globale; infatti il veloce scioglimento delle nevi ghiacciate della catena himalayana solleva nuove preoccupazioni legate ad alluvioni potenziali mentre modifica progressivamente i modelli climatici vigenti. La Snowman Race è il nome attribuito a tale competizione che ha preso avvio dalla zona nord-occidentale di Gasa per terminare a Chamkhar. Si tratta di un itinerario che richiederebbe mediamente 20 giorni dedicati al trekking tradizionale. I concorrenti provengono da diverse nazioni come Stati Uniti, Germania, Giappone e Tanzania; tra essi emerge la figura della maratoneta americana Sarah Keyes. Questa atleta ha riferito di aver portato a termine all’incirca 30 ultramaratone, tuttavia sottolinea che nessuna possa essere comparata alla complessità e alle elevate altitudini richieste da quest’evento specifico.

- Che bello vedere come lo sport possa sensibilizzare... 😊...
- Non sono sicuro che queste iniziative siano realmente efficaci... 🤔...
- Forse dovremmo concentrarci più sulla causa che sull'effetto... 🌍...
#RunBefore50: La Sfida di Oliviero Alotto per il Futuro del Pianeta
Un illustrativo esempio dell’impegno sportivo per salvaguardare l’ambiente si concretizza nella figura di Oliviero Alotto, un corridore proveniente da Torino che ha dato vita alla sfida denominata #RunBefore50. Tale iniziativa scaturisce dalla profonda consapevolezza che, qualora non apportassimo modifiche radicali alle nostre pratiche produttive e comportamentali entro il termine fissato per il 2050, ci troveremo ad affrontare crisi ambientali dalle conseguenze irreversibili, tra cui spiccano l’estinzione degli ecosistemi naturali, l’innalzamento delle acque marine e fenomeni duraturi come la siccità.
Nel corso del 2019, Alotto si è cimentato in tre gare podistiche in trail estremamente ardue svoltesi in aree particolarmente esposte ai rischi legati al cambiamento climatico: quella della Transgrancanaria con i suoi impressionanti percorsi lunghi 269 km accompagnati da un dislivello vertiginoso pari a 12.000 metri, così come una maratona svoltasi nel deserto del Gobi ed infine il prestigioso evento chiamato Tor des Géants. La missione principale dell’atleta torinese è duplice: aumentare la sensibilizzazione dell’opinione pubblica riguardo queste tematiche critiche mentre sostiene attivamente i progetti promossi da Slow Food volti alla conservazione della biodiversità tramite una mobilitazione collettiva attraverso campagne mirate al crowdfunding.
RunningForClimate: La Groenlandia come Testimone del Cambiamento
Oliviero Alotto ha deciso di estendere la sua lotta ambientalista fino ai confini della Groenlandia grazie all’iniziativa #RunningForClimate. In tale frangente, questo instancabile runner ha coperto oltre 200 km, alternando corsa a navigazione in canoa con l’intento di mettere in luce le conseguenze dei cambiamenti climatici sull’ecosistema locale, sulla biodiversità e sulle comunità abitate.
Il tragitto si è articolato tra venerande valli glaciali nel settore sud-occidentale della Groenlandia, includendo tappe significative come Kangerlussuaq, Kelly Ville, Ice Cap e Sisimiut. Questo progetto non solo mirava a sensibilizzare riguardo alle problematiche ambientali ma anche a rivitalizzare una campagna benefica destinata agli Orti in Africa promossa da Slow Food; così facendo ogni metro percorso diventava un atto tangibile a favore del nostro pianeta.
Un Futuro Sostenibile: Riflessioni e Azioni per la Montagna e l’Alpinismo Moderno
La dedizione espressa da atleti ed ecologisti evidenziati nel presente articolo sottolinea come le montagne, con le loro delicatissime interazioni ecologiche e il progressivo ritiro dei ghiacciai, fungano da barometri sensibili nei confronti delle metamorfosi climatiche. A risultare cruciale appare l’unificazione della comunità alpina insieme agli appassionati dell’alta quota in una mobilitazione collettiva indirizzata verso l’adozione di pratiche rispettose dell’ambiente.
In primo luogo, una comprensione basilare delle notizie riguardanti montagna ed alpinismo stabilisce chiaramente come la diminuzione delle emissioni di gas serra sia imprescindibile per garantire la conservazione dei ghiacciai nonché degli habitat montani circostanti. A un livello più sofisticato emerge il fatto che l’adattamento ai fenomeni climatici sta guadagnando pari rilevanza, attraverso metodologie gestionali orientate alla sostenibilità delle fonti idriche, alla tutela della diversità biologica e all’incoraggiamento verso forme turistiche consapevoli.
Eventuali manifestazioni estreme, capaci d’intrecciare sportività con responsabilità ambientale tangibile, invitano a riflettere profondamente sul nostro dovere nella custodia del pianeta. È in ciascuno di noi la possibilità di apportare un cambiamento significativo, praticando uno stile di vita più attento alla sostenibilità e appoggiando quelle azioni che incentivano la protezione del nostro pianeta.