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Hindu Kush: impresa storica e ricordo commovente per l’alpinismo georgiano

Le nuove ascensioni di Tepnadze e Gelashvili nell'Hindu Kush afgano onorano la memoria di Archil Badriashvili, tragicamente scomparso, e riaffermano il prestigio dell'alpinismo georgiano a livello internazionale.
  • Giorgi Tepnadze e Bakar Gelashvili, vincitori del Piolet d'Or nel 2022, hanno compiuto tre importanti aperture nell'Hindu Kush afgano.
  • La spedizione è dedicata ad Archil Badriashvili, scomparso tragicamente sul Monte Shkhelda (4348 m) dopo aver vinto il Piolet d'Or con Tepnadze e Gelashvili nel 2022 per l'ascensione del Saraghrar Northwest (7300 m).
  • Durante i Piolets d'Or 2024, la delegazione femminile georgiana ha reso omaggio ad Archil Badriashvili, sottolineando il suo impegno nel creare una scuola di arrampicata in Georgia e nel promuovere la partecipazione delle donne nell'alpinismo.

Nel contesto dell’Hindu Kush, l’alpinismo georgiano riafferma il suo prestigio, rendendo omaggio alla figura di Archil Badriashvili.

Nuove imprese nell’Hindu Kush afgano

Gli alpinisti georgiani Giorgi Tepnadze e Bakar Gelashvili, già insigniti del prestigioso Piolet d’Or nel 2022, hanno recentemente compiuto una serie di ascensioni significative nell’impervia regione dell’Hindu Kush afgano. La spedizione, iniziata con successo, ha visto i due alpinisti realizzare tre importanti aperture, dimostrando ancora una volta il loro talento e la loro determinazione in alta quota.

La prima impresa è stata la conquista del Mudrichili Peak, una vetta di 6125 metri, il 13 agosto. Successivamente, il 23 agosto, Tepnadze e Gelashvili hanno aperto una nuova via sul Languta-e-Barfi, una montagna di 6833 metri. Questa via, battezzata “The Bride of Hindu Kush”, ha richiesto tre giorni di scalata, con un dislivello di 2033 metri e due bivacchi: uno in parete durante la salita e uno sulla cresta a 5900 metri durante la discesa.

Queste due ascensioni sono state il preludio all’obiettivo principale della spedizione: il Koh-e Langar.

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  • Che impresa incredibile! ⛰️ La dedizione e il coraggio di......
  • Un pensiero va ad Archil... la sua perdita è immensa, ma......
  • L'alpinismo non è solo conquista, ma connessione profonda... 🤔 Forse dovremmo......

La conquista del Koh-e Langar

Recentemente Tepnadze e Gelashvili hanno scoperto una nuova via sulla vetta del Koh-e Langar; questa montagna vanta un’altezza stimata tra 7125 e 7134 metri. La lunghezza della salita si attesta sui 2334 metri ed è stata realizzata in quattro giorni, seguendo uno stile alpinistico che comportava una difficoltà valutabile attorno al sesto grado nel sistema caucasico, corrispondente a quello classificabile come ED nell’ambito alpino.
Un dato interessante riguarda le discrepanze nei valori altimetrici: sebbene la misura ufficialmente riconosciuta dell’apice sia stabilita su 7134, l’apparecchio InReach utilizzato dagli scalatori ha riportato solo 7125. Tale circostanza rimarca le insidie associate alla determinazione accurata delle altitudini in terreni montuosi tanto isolati quanto impervi.

La spedizione porta con sé anche un significato commemorativo; essa è infatti dedicata ad Archil Badriashvili—un caro amico dei due alpinisti—scomparso tragicamente durante lo scorso anno per mano naturale dopo essere stato colpito da un fulmine mentre si trovava sul Monte Shkhelda (4348 m) nelle terre caucasiche della Georgia. I tre membri della cordata avevano precedentemente ottenuto assieme il prestigioso premio Piolet d’Or nell’anno 2022, per l’ascensione riuscita del Saraghrar Northwest (7300 m) situato nella stessa regione oggetto dell’attuale conquista. Situato fra il Saraghrar e il Languta-e-Barfi, il Koh-e Langar costituisce un perfetto triangolo geografico per le imprese alpinistiche della Georgia. Nel 2022, è stato già scalato da Tepnadze e Gelashvili, i quali hanno intrapreso l’ascensione dal lato pakistano della montagna.

Il ricordo di Archil Badriashvili ai Piolets d’Or 2024

Nel corso della cerimonia dei Piolets d’Or 2024, il tributo ad Archil Badriashvili è stato espresso attraverso la presenza significativa dell’intera delegazione femminile georgiana. Tra le partecipanti spiccavano Rusudan Badriashvili, sorella nonché manager durante le spedizioni; Sopio Beridze, fidanzata del noto Baqar Galashvili; oltre a Sarah Jane Schmid, cara amica e avventuriera insieme a Archil assieme a Giorgi Tepnadze. Queste tre donne si sono unite in questa celebrazione della straordinaria eredità lasciata nel campo dell’alpinismo sulla scena internazionale.

Essendo immersi nei ricordi condivisi, i momenti toccanti sulla piattaforma sono culminati in un rispettoso minuto di silenzio che ha visto coinvolte anche le consorti dei tragicamente scomparsi Kazuya Hiraide e Kenro Nakajima. Questi due alpinisti giapponesi avevano perso la vita nel 2024 mentre tentavano l’impegnativa ascesa sulla parete Ovest del K2.

Sopio Beridze ha rievocato l’incredibile dedizione mostrata da Archil nel creare una scuola per l’arrampicata in Georgia. A questo progetto ora continuano il loro lavoro altri alpinisti. D’altro canto, Rusudan Badriashvili ha rimarcato quanto fosse essenziale per suo fratello stabilire reti solidali nella comunità globale degli scalatori, accennando a un interessante programma-idea sviluppato assieme a Christian Trommsdorff. Tale iniziativa era volta alla condivisione delle esperienze tra i giovani rampicatori georgiani e i loro omologhi provenienti dalle Alpi.

Sarah Jane Schmid ha descritto le montagne del Caucaso come un ambiente ancora “selvaggio” e ha elogiato lo spirito romantico e filosofico di Archil nel vivere la montagna, un approccio che si differenziava dall’alpinismo più tecnico praticato in Europa occidentale.
Rusudan ha inoltre evidenziato la figura di Alexandra Japarize, una pioniera dell’alpinismo georgiano, come fonte di ispirazione e ha sottolineato l’impegno di Archil nel promuovere la partecipazione delle donne nell’alpinismo in Georgia.

Un’eredità di passione e connessione

L’epopea collettiva narrata da Giorgi Tepnadze insieme ai suoi compagni Bakar Gelashvili e Archil Badriashvili offre una testimonianza straordinaria del profondo amore verso le montagne, caratterizzato da impegno instancabile e dall’indiscutibile lavoro sinergico tra membri dello stesso team. Le eroiche azioni intraprese sui pendii dell’Hindu Kush afgano assumono forma nuova se accompagnate dal toccante ricordo dedicato ad Archil durante i Piolets d’Or 2024; esse sottolineano quanto siano cruciali i rapporti interpersonali così come il valore della memoria nel settore alpinistico contemporaneo. L’eredità lasciata dai tre pionieri continua incessantemente ad accendere lo spirito delle future leve alpinistiche, chiamandole non solo ad affrontare sfide impossibili ma anche a nutrire uno smisurato rispetto verso le cime imperiose.

Il lascito immortale garantito da Archil Badriashvili rimane saldamente ancorato alle straordinarie performance sportive dei suoi amici Tepnadze e Gelashvili: insieme formano una luce guida fondamentale sia per l’alpinismo georgiano che internazionale nella sua interezza. Riflessioni sulla loro odierna narrativa ci avvertono dell’essenza stessa delle montagne: spazi carichi di insegne e atteggiamenti provocatori volti alla scoperta innata degli esseri umani ossessionati dalla natura selvaggia, dove l’unione fra ardore personale ed audacia forma esperienze memorabili.

Stimoliamo quindi una riflessione sul senso più ampio della nostra disciplina: L’alpinismo trascende gli sterminati orizzonti delle sole conquiste altimetriche, infondendo nei cuori degli entusiasti partecipanti sentimenti palpabili rispetto alla connessione eterna sia con i vari elementi naturali sia con quelli individuabili in ogni amante della montagna vicina. L’eredità dei nostri cari scomparsi ci stimola a superare i limiti personali, invitandoci a vivere l’esperienza montana con profondo rispetto e saggezza.

Alla base dell’alpinismo risiede il concetto che l’adeguata preparazione sia fisica che mentale costituisca il fulcro necessario per affrontare le prove offerte dalla montagna. A livelli più avanzati si comprende invece che avere dimestichezza con il territorio, così come conoscere le varie condizioni meteorologiche, rappresenta una competenza imprescindibile per formulare scelte informate, minimizzando i rischi associati.
Ponderiamo su questo: in quale modo possiamo tributare un giusto omaggio alla memoria di coloro che abbiamo perduto tra queste vette? In quali modi potremmo promuovere una pratica dell’alpinismo caratterizzata da maggiore sicurezza ed accresciuta consapevolezza?


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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