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Everest a Trento: Scopri il tesoro alpinistico nascosto

Le piccozze che hanno conquistato l'Everest nel 1953 sono custodite nella biblioteca della SAT a Trento, un simbolo di esplorazione e amicizia che racconta una storia di coraggio e passione per la montagna.
  • Le piccozze donate dallo sherpa Tenzing Norgay, utilizzate nella prima storica ascesa all'Everest nel 1953, sono custodite presso la Società Alpinisti Tridentini (SAT) a Trento.
  • Nel 1957, Tenzing Norgay donò le piccozze al segretario del Trento Film Festival, Giuseppe Grassi.
  • L'11 gennaio 2008, il figlio di Giuseppe Grassi consegnò le piccozze alla SAT, lo stesso giorno della scomparsa di Edmund Hillary.
  • La biblioteca della SAT custodisce circa novecento libri di vetta e più di cinquecento libri firme dei rifugi, oltre a corde, chiodi, scarpette e ramponi appartenuti a protagonisti di imprese leggendarie.

La biblioteca della Società Alpinisti Tridentini (SAT) custodisce un tesoro inestimabile: due piccozze che hanno partecipato alla prima storica ascesa dell’Everest nel *1953. Questi cimeli, donati dallo sherpa Tenzing Norgay, rappresentano un simbolo potente della conquista verticale e dell’immaginario alpinistico. La loro presenza a Trento, lontano dalle vette dell’Himalaya, racconta una storia affascinante di esplorazione, amicizia e passione per la montagna.

Dall’Himalaya a Trento: Un Viaggio Incredibile

Nel 1957, il Trento Film Festival ospitò illustri alpinisti, tra cui Tenzing Norgay. In quell’occasione, Norgay fece dono all’allora segretario del festival, Giuseppe Grassi, delle due piccozze che erano state utilizzate durante la spedizione britannica sotto la guida di John Hunt. Questi preziosi oggetti rimasero presso la famiglia Grassi per diversi decenni, finché l’11 gennaio 2008* il figlio di Giuseppe scelse di consegnarli in custodia alla Società Alpinisti Tridentini. Coincidentemente, lo stesso giorno si spense Edmund Hillary, l’altro protagonista della storica scalata, in un ospedale di Auckland.

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  • Che storia incredibile! 🤩 Un tesoro alpinistico......
  • Un po' deludente che un cimelio così importante......
  • Interessante come un oggetto possa simboleggiare un'epoca... 🤔...

La Biblioteca della SAT: Un Archivio di Memorie Alpinistiche

La biblioteca della SAT è un vero e proprio scrigno di tesori alpinistici. Oltre alle piccozze dell’Everest, custodisce corde, chiodi, scarpette e ramponi appartenuti a protagonisti di imprese leggendarie. La collezione è arricchita da circa novecento libri di vetta, più di cinquecento libri firme dei rifugi e persino disegni di Depero. La particolarità di questa collezione è che, per la maggior parte degli oggetti, è possibile ricostruire con certezza la provenienza e il proprietario, rendendo ogni cimelio un pezzo unico di storia alpinistica.

Un Invito alla Scoperta e alla Riflessione

La storia delle piccozze dell’Everest e della biblioteca della SAT ci invita a riflettere sul valore della memoria e sulla passione per la montagna. Questi oggetti, apparentemente semplici, racchiudono storie di coraggio, determinazione e spirito di avventura. La loro conservazione e valorizzazione sono fondamentali per tramandare alle future generazioni l’eredità dell’alpinismo e per ispirare nuove imprese.

Eredità di un Sogno Verticale

La vicenda delle piccozze dell’Everest custodite a Trento ci offre uno spaccato affascinante sul mondo dell’alpinismo e sulla sua storia. È un invito a considerare come un oggetto, apparentemente semplice, possa diventare un simbolo potente di un’impresa straordinaria.

Una nozione base di alpinismo che possiamo trarre da questa storia è l’importanza dell’attrezzatura. Le piccozze, in particolare, rappresentano uno strumento fondamentale per la progressione su ghiaccio e neve, e la loro evoluzione tecnologica ha permesso agli alpinisti di affrontare sfide sempre più impegnative.

Un concetto più avanzato riguarda invece il valore della memoria storica nell’alpinismo. La conservazione di cimeli come le piccozze dell’Everest non è solo un atto di collezionismo, ma un modo per preservare la memoria delle imprese passate e per trarre ispirazione dalle gesta dei grandi alpinisti.

Questi oggetti ci ricordano che l’alpinismo non è solo una questione di performance fisica, ma anche di passione, spirito di avventura e rispetto per la montagna. Ci invitano a riflettere sul nostro rapporto con la natura e sulla nostra capacità di superare i limiti, sia fisici che mentali.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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