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- aperta una nuova via di 250 metri chiamata «el vuelo del pichón» sulla parete sud del Chañi Grande.
- la via presenta difficoltà di wi4 e pendenze fino a 70°.
- ulises kusnezov, uno dei membri del team, detiene il primato di più giovane scalatore ad aver raggiunto le dieci montagne più alte d'america e i dieci vulcani più alti del mondo.
Questa impresa è stata compiuta da Ulises Kusnezov, Emilio Arcienaga e Bernardo Baena, tre guide alpine con una solida esperienza maturata sull’Aconcagua, sulle vette di 6000 metri di Catamarca e a El Chaltèn. La via, battezzata “El vuelo del pichón”, si aggiunge alle sole due linee preesistenti, risalenti agli anni ’80, testimoniando la rarità di ascensioni in questa zona remota e impervia.
La nuova via si sviluppa per 250 metri, presentando difficoltà di WI4 e pendenze fino a 70°. Il nome è un omaggio a Raul “Pichòn” Gonzàlez, figura che ha ispirato generazioni di giovani di Tucumàn alla montagna, e a Pepe de la Cuesta, uno scalatore amico scomparso tragicamente in un incidente di parapendio. L’apertura di questa via rappresenta un evento significativo nel panorama alpinistico andino, data la scarsa frequentazione della parete sud del Chañi Grande, dovuta principalmente alla sua posizione nascosta e al difficile accesso.
Le Difficoltà di Accesso e l’Attrattiva dell’Inesplorato
La parete sud del Chañi Grande (5896 m) è rimasta a lungo un territorio inesplorato a causa della sua posizione remota e delle sfide logistiche che comporta raggiungere la sua base. La spedizione dei fratelli Pou nel 2009, inizialmente orientata all’apertura di una via sul Chañi Chico, ha contribuito a far conoscere il massiccio, sebbene i due alpinisti abbiano poi optato per altri itinerari e per la traversata del Chañi Grande da est a ovest. La possibilità di tracciare una linea completamente nuova è stata la principale motivazione che ha spinto Kusnezov, Arcienaga e Baena ad affrontare questa sfida.
“È incredibile che nel 2025 si riesca a fare qualcosa di innovativo”, ha commentato Kusnezov, sottolineando la rarità di poter lasciare un segno originale in un’epoca in cui molte pareti montuose sono già state esplorate e scalate. La sua carriera alpinistica è costellata di successi, tra cui il primato di più giovane scalatore a raggiungere le dieci montagne più alte d’America e i dieci vulcani più alti del mondo, oltre ad essere stato il più giovane argentino a scalare un Ottomila, il Manaslu, nel 2018 all’età di 24 anni.
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Un Omaggio alla Storia e all’Ispirazione
La scelta del nome “El vuelo del pichón” non è casuale, ma rappresenta un tributo a figure che hanno lasciato un’impronta significativa nella vita degli alpinisti. Raul “Pichòn” Gonzàlez ha trasmesso la passione per la montagna a innumerevoli giovani, mentre Pepe de la Cuesta, amico e compagno di avventure, ha perso la vita in un tragico incidente. La via diventa quindi un simbolo di memoria e di ispirazione, un modo per onorare coloro che hanno contribuito a plasmare la loro passione per l’alpinismo.
La realizzazione di “El vuelo del pichón” dimostra che, anche in un’epoca di esplorazione avanzata, esistono ancora angoli remoti e pareti inviolate che offrono la possibilità di vivere avventure uniche e di lasciare un segno nella storia dell’alpinismo. La determinazione, l’esperienza e la passione di Kusnezov, Arcienaga e Baena hanno permesso di superare le difficoltà di accesso e di tracciare una nuova linea in un ambiente selvaggio e incontaminato.

L’Importanza dell’Esplorazione e della Memoria nell’Alpinismo Moderno
La conquista di “El vuelo del pichón” sul Chañi Grande non è solo un’impresa alpinistica, ma un simbolo della continua ricerca di nuove sfide e della volontà di onorare la memoria di coloro che hanno contribuito a plasmare la cultura della montagna. In un mondo sempre più esplorato e mappato, la scoperta di una nuova via rappresenta un’eccezione, un’opportunità per lasciare un segno originale e per vivere un’avventura autentica in un ambiente selvaggio e incontaminato. L’alpinismo moderno, pur avvalendosi di tecnologie avanzate e di una conoscenza approfondita delle montagne, non deve dimenticare il valore dell’esplorazione, della passione e del rispetto per la natura.
L’apertura di questa via ci ricorda che l’alpinismo non è solo una questione di performance e di record, ma anche di connessione con la montagna, di rispetto per l’ambiente e di memoria per coloro che ci hanno preceduto. È un’attività che richiede preparazione, esperienza e una profonda consapevolezza dei rischi, ma che può regalare emozioni uniche e indimenticabili. La storia di “El vuelo del pichón” è un invito a continuare ad esplorare, a sognare e a superare i propri limiti, sempre con rispetto e consapevolezza.
Oltre la Vetta: Un’Eredità di Ispirazione e Avventura
La conquista di una nuova via come “El vuelo del pichón” trascende la mera performance alpinistica, elevandosi a simbolo di perseveranza, rispetto e memoria. In un’epoca dominata dalla tecnologia e dall’esplorazione capillare, l’apertura di un itinerario inedito rappresenta un’eccezione preziosa, un’opportunità per imprimere un segno distintivo e vivere un’esperienza autentica in un contesto naturale incontaminato. L’alpinismo contemporaneo, pur beneficiando di strumenti all’avanguardia e di una conoscenza approfondita delle montagne, non deve mai smarrire il valore intrinseco dell’esplorazione, della passione ardente e del profondo rispetto per l’ambiente circostante.
Questa impresa ci rammenta che l’alpinismo non si limita alla mera conquista di una vetta o al raggiungimento di primati, ma si configura come un legame intimo con la montagna, un’espressione di riverenza verso la natura e un tributo alla memoria di coloro che ci hanno preceduto. Si tratta di un’attività che richiede preparazione meticolosa, esperienza consolidata e una profonda consapevolezza dei pericoli, ma che, al contempo, offre la possibilità di vivere emozioni uniche e indelebili. La storia di “El vuelo del pichón” è un invito a non smettere mai di esplorare, di sognare e di superare i propri limiti, sempre con umiltà, rispetto e consapevolezza.
Amici appassionati di montagna, la storia di “El vuelo del pichón” ci insegna che l’alpinismo non è solo scalare vette, ma anche onorare la memoria di chi ci ha ispirato. Una nozione base da tenere sempre a mente è che la preparazione e la conoscenza del territorio sono fondamentali per affrontare qualsiasi sfida in montagna. Un concetto più avanzato è la capacità di adattarsi alle condizioni ambientali e di prendere decisioni rapide e consapevoli in situazioni di emergenza. Riflettiamo su come possiamo applicare questi insegnamenti nella nostra vita, sia in montagna che nella vita di tutti i giorni, coltivando la passione, il rispetto e la memoria.