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- Dal 1986, Delfino Formenti, soprannominato Delfix, ha attrezzato circa 500 tiri nell'area del Lecchese, dimostrando una dedizione senza pari alla montagna.
- La falesia del Branchiosauro, l'ultima creazione di Formenti completata nel 2022, offre 24 nuovi tiri, con difficoltà che variano dal 5 all'8a+, rendendola adatta a diversi livelli di scalatori.
- Nel corso della sua carriera, Formenti ha attrezzato 26 settori, per un totale di circa 800 tiri, includendo anche interventi di manutenzione e richiodatura, garantendo la sicurezza e la longevità delle falesie.
L’arte silenziosa del chiodatore: un’eredità verticale
Nel mondo dell’arrampicata sportiva, figure silenziose ma fondamentali sono i chiodatori. Questi artigiani della roccia, con passione e dedizione, trasformano pareti vergini in percorsi accessibili agli scalatori. Nell’area del Lecchese, Delfino Formenti, soprannominato Delfix, emerge come un protagonista storico, un vero e proprio “pittore” che disegna linee sulla roccia. Dal 1986, Formenti ha attrezzato circa 500 tiri e ne ha richiodati centinaia, dimostrando un impegno a 360 gradi per la montagna.

Il Branchiosauro: una falesia rinata
La più recente creazione di Formenti è il Branchiosauro, una falesia situata vicino Lecco. Iniziata nel 2006 e completata nel 2022, questa parete verticale offre 24 nuovi tiri, con difficoltà che vanno dal 5 all’8a+. Formenti ha dedicato un’attenzione particolare alla pulizia della parete e della base, creando un ambiente sicuro e piacevole per gli scalatori. La falesia è ideale per l’arrampicata dall’autunno alla primavera, con esposizione al sole da mezzogiorno in poi.
La firma del Delfix: sicurezza e logica
Formenti considera l’attrezzatura di una falesia come l’espressione della sua passione, paragonandola alla pittura di un quadro. La sua firma risiede nella logica con cui posiziona le protezioni e le soste di calata, garantendo la sicurezza degli scalatori. Con quasi quarant’anni di esperienza, Formenti ha sviluppato un metodo che permette a chiunque di arrampicare nelle sue falesie senza preoccupazioni. Ha attrezzato 26 settori, per un totale di circa 800 tiri, includendo anche gli interventi di manutenzione e richiodatura.
Evoluzione e materiali: un impegno costante
Il modo di chiodare si è evoluto nel tempo, grazie alla disponibilità di nuove attrezzature e materiali. Formenti ha iniziato nel 1986 con bussole e pianta spit a mano, per poi passare ai trapani a batteria e ai primi fix. Oggi utilizza fix e piastrine in acciaio inox e zincato, adatti alla roccia calcarea del Lecchese. Nonostante le difficoltà economiche, Formenti continua a dedicarsi alla manutenzione delle falesie, controllando le soste di calata e sostituendo i moschettoni usurati. Il suo obiettivo è creare tiri sicuri e divertenti per tutti, leggendo la roccia e seguendo i movimenti giusti.
Un futuro verticale: progetti e riflessioni
Nonostante le sfide economiche, Formenti ha in mente nuovi progetti per il futuro. La sua priorità rimane la manutenzione delle falesie esistenti, garantendo la sicurezza degli scalatori. La sua passione e dedizione sono un esempio per tutti gli amanti della montagna, dimostrando che anche un piccolo gesto può fare la differenza.
Amici appassionati di montagna e arrampicata, riflettiamo un attimo sull’importanza del lavoro di persone come Delfino Formenti. Senza la loro dedizione, molte falesie non esisterebbero e l’arrampicata sportiva non sarebbe così accessibile.
Nozione base: La chiodatura di una falesia è un’attività complessa che richiede competenza, esperienza e conoscenza dei materiali. Un chiodatore deve saper valutare la qualità della roccia, individuare le linee di salita più sicure e posizionare le protezioni in modo efficace.
Nozione avanzata: La richiodatura è un’operazione fondamentale per garantire la sicurezza delle falesie. Con il tempo, le protezioni possono deteriorarsi a causa degli agenti atmosferici e dell’usura. È importante che i chiodatori effettuino controlli periodici e sostituiscano le protezioni danneggiate.
Pensate a quante volte avete scalato una via senza sapere chi l’ha attrezzata e quanta passione e impegno ci sono dietro. La prossima volta che vi trovate in falesia, dedicate un pensiero a questi eroi silenziosi che rendono possibile la nostra passione.