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- Carlo Traversi ha ripetuto "The Big Island", un blocco di boulder a Fontainebleau valutato V15 (8c), dimostrando tenacia dopo anni di tentativi iniziati nel 2012.
- Traversi ha attribuito il suo successo alla combinazione di beta raffinate osservate da altri scalatori e alle nuove tecnologie nelle scarpe da arrampicata, che gli hanno permesso di completare tutti i movimenti per la prima volta.
- Oltre al boulder, Traversi eccelle nell'arrampicata sportiva, avendo scalato "Flex Luthor" (5.15a/b), e nell'arrampicata trad, con vie di grado fino a 5.14c, evidenziando la sua versatilità come climber.
L’arrampicatore statunitense Carlo Traversi ha recentemente aggiunto un’altra gemma al suo già impressionante palmares, ripetendo “The Big Island”, un blocco di boulder situato a Fontainebleau e valutato V15 (8c). Questa linea, aperta da Vincent Pochon nel 2010, è considerata una pietra miliare per il grado, combinando movimenti che richiedono sia forza fisica che abilità tecnica.
La sfida di “The Big Island”
La difficoltà di “The Big Island” risiede nel suo essere una variante con attacco più basso rispetto a “The Island” V14, un percorso creato da Dave Graham nel 2008. Una versione ancora più ardua esiste, la partenza da seduti, denominata “Soudain Seul” (V17), liberata da Simon Lorenzi.
Traversi ha espresso il suo fascino per questa linea fin dalla sua prima visita a Fontainebleau nel 2012. Tuttavia, i suoi primi tentativi con la beta originale si sono rivelati infruttuosi. Nonostante ciò, ad ogni ritorno a Font, Traversi dedicava sempre una giornata a lavorare sul blocco, sperimentando diverse beta e approcci nella speranza di trovare la chiave per sbloccarlo.

La perseveranza premia
Dopo anni di tentativi, Traversi ha finalmente trovato la combinazione giusta. “La combinazione tra i beta più raffinati che avevo visto da climbers più bassi e qualche nuova tecnologia nelle scarpe ha aperto le porte, e sono riuscito a fare tutti i movimenti per la prima volta,” ha dichiarato Traversi. Inizialmente, si aspettava di chiudere il blocco rapidamente, ma alla fine ha impiegato alcune sessioni extra per raggiungere la cima. Tuttavia, Traversi ha sottolineato che queste sessioni aggiuntive sono state preziose, offrendogli importanti lezioni.
La perseveranza di Traversi è stata premiata con la realizzazione di un video senza tagli della sua salita di “The Big Island”, che ha condiviso con la comunità dell’arrampicata.
Un climber poliedrico
Carlo Traversi è riconosciuto come uno dei climber più completi al mondo. Nel contesto del boulder, ha replicato “Creature of the Black Lagoon” (V16) situato nel Rocky Mountain National Park e ha portato a termine la prima salita di “The Dark Side” a Yosemite. Nell’arrampicata sportiva, ha scalato “Flex Luthor” (5.15a/b), ideata da Tommy Caldwell, situata a The Fortress of Solitude nel 2021. Inoltre, ha salito vie trad di grado 5.14c, tra cui “Meltdown” e “Magic Line” a Yosemite.
Riflessioni conclusive: Oltre la performance, la lezione dell’esperienza
La scalata di Carlo Traversi di “The Big Island” non è solamente una prova di forza e perizia, ma anche un esempio di tenacia e capacità di riadattamento. La sua storia ci rammenta che il traguardo, sovente, richiede tempo, dedizione e la capacità di apprendere dai propri sbagli.
Secondo Traversi, l’accesso è stato reso possibile grazie all’unione delle tecniche più efficaci osservate da scalatori di statura inferiore e alle innovazioni tecnologiche nelle calzature, consentendogli di compiere, per la prima volta, l’intera sequenza di movimenti.
Secondo Traversi, l’accesso è stato reso possibile grazie all’unione delle tecniche più efficaci osservate da scalatori di statura inferiore e alle innovazioni tecnologiche nelle calzature, consentendogli di compiere, per la prima volta, l’intera sequenza di movimenti.
Secondo Traversi, l’accesso è stato reso possibile grazie all’unione delle tecniche più efficaci osservate da scalatori di statura inferiore e alle innovazioni tecnologiche nelle calzature, consentendogli di compiere, per la prima volta, l’intera sequenza di movimenti.
Secondo Traversi, l’accesso è stato reso possibile grazie all’unione delle tecniche più efficaci osservate da scalatori di statura inferiore e alle innovazioni tecnologiche nelle calzature, consentendogli di compiere, per la prima volta, l’intera sequenza di movimenti.
* Secondo Traversi, l’accesso è stato reso possibile grazie all’unione delle tecniche più efficaci osservate da scalatori di statura inferiore e alle innovazioni tecnologiche nelle calzature, consentendogli di compiere, per la prima volta, l’intera sequenza di movimenti.
La ripetizione di “The Big Island” da parte di Traversi sottolinea l’importanza della tecnica e della strategia nell’arrampicata su boulder. Un approccio puramente fisico potrebbe non essere sufficiente per superare le sfide più complesse.
Un concetto avanzato nell’arrampicata è la “beta”, ovvero la sequenza di movimenti ottimale per risolvere un problema. La capacità di analizzare e adattare la beta in base alle proprie caratteristiche fisiche e al proprio stile di arrampicata è fondamentale per il successo.
L’arrampicata, in fondo, è una metafora della vita. Affrontare una via o un blocco difficile richiede coraggio, determinazione e la capacità di superare i propri limiti. Ogni salita, indipendentemente dal risultato, ci offre l’opportunità di imparare qualcosa su noi stessi e sul mondo che ci circonda.