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«Kuntur»: la nuova sfida dei fratelli pou tra le ande e il cielo

I fratelli Pou aprono una nuova via sul Nevado Jurau A, superando difficoltà tecniche e un periodo di lutto, trovando nella montagna e nei condor la forza di andare avanti.
  • I fratelli Iker ed Eneko Pou hanno aperto una nuova via, «Kuntur», di 1575 metri sul Nevado Jurau A (5520 m) nella Cordillera Huayhuash.
  • La via presenta difficoltà fino al 6c su roccia, 70° su neve e ghiaccio e M5 su terreno misto, richiedendo tre giorni di arrampicata in stile alpino.
  • Prima di «Kuntur», hanno scalato il Nevado Churup (5493 m), una via di 1000 metri con difficoltà fino a M5+/V+/65°, rivelatasi un banco di prova impegnativo.
  • L'attività alpinistica dei fratelli Pou in Perù conta ormai 19 vie aperte, testimoniando il loro impegno per un alpinismo responsabile.

L’eco delle Ande peruviane risuona con le gesta dei fratelli Iker ed Eneko Pou, alpinisti baschi che hanno recentemente lasciato il segno sulla Cordillera Huayhuash. La loro ultima impresa, l’apertura di una nuova via sul Nevado Jurau A (5520 m), testimonia la loro audacia e il loro profondo legame con la montagna.

Kuntur: Una via che sfida il cielo

La via, battezzata “Kuntur” in onore dei condor che hanno accompagnato la loro ascesa, si snoda per 1575 metri sulla parete est del Nevado Jurau A. Le difficoltà incontrate, fino al 6c su roccia, 70° su neve e ghiaccio e M5 su terreno misto, hanno richiesto tre giorni di arrampicata in stile alpino, senza lasciare alcun materiale in parete. Questa scelta, che onora l’etica dell’alpinismo pulito, ha reso l’ascensione ancora più impegnativa, richiedendo un notevole sforzo fisico e mentale. I fratelli Pou hanno descritto la via come una “grande via di roccia”, paragonandola allo stile della Esfinge, ma più lunga, più alta e con tratti finali su neve e ghiaccio. La necessità di trasportare materiale da bivacco e cibo per tre giorni ha ulteriormente complicato l’impresa, trasformandola in una vera e propria lotta contro gli elementi.

Cosa ne pensi?
  • Che impresa incredibile! 🤩 La loro passione e rispetto......
  • Non capisco tutto questo clamore... 🤔 Ci sono molte altre......
  • Kuntur, una metafora della vita? ⛰️ Affrontare le difficoltà......

Oltre la difficoltà tecnica: il peso emotivo

L’apertura di “Kuntur” arriva dopo un periodo particolarmente difficile per i fratelli Pou. La loro partecipazione alle operazioni di soccorso sull’Artesonraju, che si sono concluse con il ritrovamento dei corpi di tre alpinisti dispersi, ha lasciato un segno profondo. A questo si è aggiunto il lutto per la perdita di otto amici in montagna in meno di tre settimane. Nonostante il dolore, i fratelli Pou hanno trovato la forza di superare il peso emotivo e di portare a termine questa impegnativa ascensione. La condivisione della parete con i condor, un’esperienza rara e potente, ha rappresentato un momento di profonda connessione con la natura e ha contribuito a lenire le ferite del cuore.

Nevado Churup: un banco di prova

Prima di affrontare il Nevado Jurau A, Iker ed Eneko Pou avevano scalato il Nevado Churup (5493 m), una montagna che si erge sopra Huaraz. Questa ascensione, inizialmente concepita come un allenamento di acclimatamento, si è rivelata una sfida impegnativa a causa della mancanza di neve e delle rocce instabili. La via, di 1000 metri di sviluppo con difficoltà fino a M5+/V+/65°, è stata scalata in stile alpino e in libera. I fratelli Pou hanno sottolineato la pericolosità delle calate in corda doppia su roccia friabile, che hanno reso la discesa particolarmente delicata. Nonostante le difficoltà, l’ascensione del Nevado Churup ha rappresentato un importante banco di prova per affrontare le sfide successive.

Un’eredità di passione e rispetto per la montagna

L’attività alpinistica dei fratelli Pou in Perù, che conta ormai 19 vie aperte, testimonia la loro passione per la montagna e il loro impegno per un alpinismo responsabile. La loro scelta di non lasciare materiale in parete, la loro attenzione alla sicurezza e il loro rispetto per l’ambiente sono valori che ispirano altri alpinisti. Le loro imprese, che coniugano difficoltà tecnica e impegno etico, contribuiscono a promuovere una cultura della montagna basata sulla consapevolezza e sulla sostenibilità.

Oltre la vetta: un invito alla riflessione

L’impresa dei fratelli Pou ci ricorda che l’alpinismo non è solo una questione di performance fisica e tecnica, ma anche di forza interiore e di profondo rispetto per la montagna. La loro capacità di superare il dolore e di trovare ispirazione nella natura ci invita a riflettere sul significato delle nostre azioni e sul nostro rapporto con l’ambiente che ci circonda.
L’alpinismo è una disciplina che richiede una profonda conoscenza del territorio montano, delle sue dinamiche e dei suoi pericoli. È fondamentale saper valutare le condizioni meteorologiche, la stabilità della neve e del ghiaccio, e la difficoltà dei percorsi. Un’adeguata preparazione fisica e tecnica, unita a un’attenta pianificazione e a un equipaggiamento adeguato, sono elementi essenziali per affrontare le sfide della montagna in sicurezza.

Un concetto avanzato nell’alpinismo moderno è la “minimizzazione dell’impatto”. Questo approccio implica la riduzione al minimo dell’impatto ambientale delle attività alpinistiche, attraverso la scelta di percorsi a basso impatto, l’utilizzo di materiali biodegradabili e il rispetto della flora e della fauna locale. La minimizzazione dell’impatto è un elemento chiave per garantire la sostenibilità dell’alpinismo e per preservare la bellezza e l’integrità delle montagne per le generazioni future.
L’esperienza dei fratelli Pou ci spinge a interrogarci sul nostro ruolo di frequentatori della montagna. Siamo consapevoli dell’impatto delle nostre azioni sull’ambiente? Siamo pronti a rinunciare a qualcosa in nome della sostenibilità? La montagna è un luogo fragile e prezioso, che merita di essere protetto e rispettato. Solo attraverso un approccio consapevole e responsabile possiamo continuare a godere delle sue meraviglie e a trarre ispirazione dalla sua bellezza.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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