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- Benjamin Védrines tenta nuovamente l'apertura di una via sulla parete nord dello Jannu Est (7468 m) dopo il ritiro forzato a 6700 metri nel 2024.
- La spedizione, in partenza a fine agosto 2025, affronterà una parete di roccia e ghiaccio alta oltre 2500 metri in stile alpino, senza corde fisse né ossigeno supplementare.
- Oltre al team di Védrines, anche gli alpinisti americani Sam Hennessey e Michael Gardner sono presenti sul posto, affrontando il loro terzo e secondo tentativo, rispettivamente, a testimonianza della difficoltà della parete nord dello Jannu Est.
Oggi, 30 giugno 2025, alle ore 21:06, l’attenzione del mondo alpinistico è rivolta nuovamente verso l’imponente Jannu Est (7468 m), una delle ultime grandi vette inviolate dell’Himalaya. L’alpinista francese Benjamin Védrines, reduce da precedenti esperienze sulla montagna, si prepara a un nuovo tentativo di apertura di una via sulla sua leggendaria parete nord.
Il Ritorno alla Sfida Inviolata
Dopo il ritiro forzato a 6700 metri nell’autunno del 2024, causato da problemi di mal di montagna che avevano colpito i suoi compagni di cordata, Léo Billon e Nicolas Jean, Védrines non si è arreso. Anzi, ha trasformato quella battuta d’arresto in un’ulteriore motivazione. Accompagnato nuovamente da Nicolas Jean, Védrines si appresta a ripartire alla conquista della parete nord dello Jannu Est, una muraglia di roccia e ghiaccio alta oltre 2500 metri. L’obiettivo rimane ambizioso: aprire una via in stile alpino, senza l’ausilio di corde fisse, ossigeno supplementare o campi pre-allestiti. La spedizione, la cui partenza è fissata per la fine di agosto 2025, prevede un rientro tra ottobre e novembre, a seconda delle condizioni meteorologiche e dell’andamento della scalata. La documentazione audiovisiva sarà affidata a Thibaut Marot e Quentin Degrenelle, che accompagneranno il team sul campo per immortalare ogni momento di questa avventura.
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- Affrontare lo Jannu Est è folle! 🤯 Non capisco il senso di......
- E se invece di "conquista" parlassimo di "dialogo" con la montagna? 🤔......
La Parete Nord dello Jannu Est: Una Sfida Tecnica e Logistica
La parete nord dello Jannu Est rappresenta una delle sfide più ardue e ambite dell’alpinismo moderno. La sua verticalità, l’esposizione agli elementi e le difficoltà tecniche elevate la rendono un banco di prova per gli alpinisti più esperti e preparati. Védrines e Jean affronteranno un terreno misto di roccia, ghiaccio e neve, con pendenze sostenute e pochi punti di sosta sicuri. La quota elevata, che culmina a 7468 metri, aggiunge un ulteriore livello di complessità, mettendo a dura prova la resistenza fisica e mentale degli alpinisti. La strategia del team prevede un approccio leggero e veloce, in puro stile alpino, con l’obiettivo di minimizzare i rischi e massimizzare le possibilità di successo.

Competizione e Collaborazione sull’Inviolata
La spedizione di Védrines e Jean non è l’unica a puntare alla conquista della parete nord dello Jannu Est. Anche gli alpinisti americani Sam Hennessey e Michael Gardner sono presenti sul posto, determinati a realizzare la prima ascensione. Si tratta del terzo tentativo consecutivo per Hennessey e del secondo per Gardner, a testimonianza della difficoltà e dell’attrattiva di questa sfida. La presenza di più cordate sulla stessa parete crea una dinamica di competizione, ma anche di potenziale collaborazione. Gli alpinisti, pur animati da spirito competitivo, sono consapevoli dell’importanza di condividere informazioni e risorse per affrontare al meglio le difficoltà della montagna. Come dichiarato da Védrines, l’obiettivo è quello di aprire una via tra amici, in un ambiente in cui la corda ha più valore delle attrezzature fisse.
Oltre la Conquista: Il Significato dell’Esplorazione Alpinistica
L’avventura di Benjamin Védrines e Nicolas Jean sullo Jannu Est non è solo una sfida alpinistica, ma anche un simbolo dell’esplorazione umana e della ricerca di nuovi limiti. La conquista di una vetta inviolata rappresenta un traguardo importante, ma il vero valore risiede nel processo, nell’impegno, nella determinazione e nella capacità di superare le difficoltà. L’alpinismo, in questo senso, diventa una metafora della vita, un percorso di crescita personale e di scoperta del mondo che ci circonda.
Per comprendere appieno la portata di questa impresa, è fondamentale ricordare che l’alpinismo moderno si basa su principi di etica e rispetto per l’ambiente. L’utilizzo di tecniche leggere e non invasive, come lo stile alpino, mira a minimizzare l’impatto sull’ecosistema montano e a preservare la sua integrità per le generazioni future.
Un concetto avanzato, ma altrettanto importante, è quello della “rinuncia consapevole”. In alta montagna, la capacità di prendere decisioni difficili, come quella di rinunciare alla vetta in caso di condizioni avverse, è fondamentale per garantire la sicurezza propria e dei compagni di cordata. Questa consapevolezza dei propri limiti e la capacità di adattarsi alle circostanze sono elementi chiave per un alpinismo responsabile e sostenibile.
L’avventura di Védrines e Jean ci invita a riflettere sul significato dell’esplorazione e della sfida, non solo in montagna, ma anche nella vita di tutti i giorni. Ci spinge a interrogarci sui nostri limiti, a superare le nostre paure e a perseguire i nostri sogni con passione e determinazione.