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- Il libro postumo «La via Perfetta», scritto con Alessandra Carati, ripercorre la vita e la tragica fine di Daniele Nardi sul Nanga Parbat, offrendo un'analisi introspettiva e sincera delle sue fragilità.
- Nardi ha subito «alpi-fascismo» e bullismo d'alta quota, sentendosi discriminato dall'ambiente alpinistico, soprattutto da quello del nord Italia, a causa delle sue origini e del suo stile di comunicazione, ricordando la vicenda di Walter Bonatti.
- Il CAI di Asti promuove l'esplorazione alpina con le «Escursioni del Giovedì 2025: Alla scoperta dei rifugi della Valle d’Aosta», offrendo opportunità per vivere emozioni in montagna e scoprire nuovi orizzonti.
Daniele Nardi e il Nanga Parbat
La figura di Daniele Nardi, soprannominato “Romoletto”, continua a suscitare riflessioni profonde nel mondo dell’alpinismo. La sua scomparsa, avvenuta a febbraio insieme a Tom Ballard lungo la via Mummery sul Nanga Parbat, ha lasciato un vuoto incolmabile. Recentemente, è stato pubblicato il libro postumo “La via Perfetta – Nanga Parbat: sperone Mummery”, scritto con Alessandra Carati, che ripercorre la vita, la storia e la tragica fine di Nardi. Questo libro, edito da Einaudi, rappresenta un vero e proprio testamento alpinistico e umano, affidato da Daniele alla sensibilità di Alessandra, avvocato e scrittrice.
Il libro postumo: un’analisi introspettiva
“La via Perfetta” si distingue per la sua *sincerità e introspezione*. A differenza di molte narrazioni alpinistiche, spesso autocelebrative, il libro offre un’analisi cruda e consapevole delle contraddizioni e delle fragilità di Nardi. Alessandra Carati ha saputo dare voce ai pensieri più intimi dell’alpinista, rivelando le sue passioni, le sue solitudini e le sue reazioni alle discriminazioni subite. Il libro non si concentra unicamente sulle imprese alpinistiche, ma esplora anche le difficoltà personali di Nardi, come la malattia che lo affliggeva e le tensioni con l’establishment alpinistico.

- Che storia incredibile! 💪 La passione di Nardi per la montagna......
- Un alpinista controcorrente... 🤔 Ma era davvero necessario rischiare così tanto......
- L'alpi-fascismo esiste davvero? 🏔️ Forse Nardi era solo incompreso......
L’ostracismo e la ricerca di libertà
Uno degli aspetti più toccanti del libro è la denuncia dell'”alpi-fascismo” e del bullismo d’alta quota che Nardi ha subito. L’alpinista laziale si è spesso sentito discriminato dall’ambiente alpinistico, soprattutto da quello del nord Italia, a causa delle sue origini e del suo stile di comunicazione. Questa discriminazione ha rappresentato una ferita profonda per Nardi, che ha sempre lottato per affermare la propria libertà e il proprio diritto di inseguire i propri sogni. La sua vicenda ricorda quella di altri grandi alpinisti, come Walter Bonatti, che hanno subito ostracismo e cattiverie.
Le iniziative del CAI Asti e l’esplorazione alpina
Mentre il ricordo di Nardi continua a ispirare, il Club Alpino Italiano (CAI) di Asti promuove attivamente l’esplorazione e la scoperta dell’ambiente alpino attraverso diverse iniziative. Le “Escursioni del Giovedì 2025: Alla scoperta dei rifugi della Valle d’Aosta” offrono un’opportunità per esplorare nuovi orizzonti e vivere emozioni in montagna. Altre escursioni, come il tour del Marguareis e l’ascensione alla Cima Sud dell’Argentera, invitano i soci a scoprire le bellezze delle Alpi Liguri e Marittime. La “Settimana Verde” e la “Settimana Alpina” rappresentano occasioni per immergersi completamente nella natura e condividere la passione per la montagna. Queste iniziative, insieme al programma “Immagini e Cultura 2025”, testimoniano l’impegno del CAI nel promuovere la conoscenza e il rispetto dell’ambiente montano.
Un esempio di coraggio e resilienza
La storia di Daniele Nardi è un esempio di coraggio, resilienza e passione. Nonostante le difficoltà e le avversità, ha sempre inseguito i suoi sogni con determinazione, lasciando un segno indelebile nel mondo dell’alpinismo. Il suo libro postumo rappresenta un’eredità preziosa, che invita a riflettere sul significato della libertà, sull’importanza di seguire le proprie passioni e sulla necessità di combattere ogni forma di discriminazione.
Oltre la vetta: un’eredità di ispirazione
Cari amici appassionati di montagna, la storia di Daniele Nardi ci ricorda che l’alpinismo non è solo una questione di vette conquistate, ma anche di sfide interiori, di ricerca di libertà e di superamento dei propri limiti. La sua vicenda ci invita a interrogarci sul significato profondo della nostra passione per la montagna e sul modo in cui possiamo viverla in modo autentico e consapevole.
Per chi desidera approfondire ulteriormente, un concetto avanzato nell’alpinismo moderno è quello di “alpinismo etico”, che pone l’accento sul rispetto dell’ambiente, sulla sicurezza e sulla responsabilità individuale e collettiva. Questo approccio invita a considerare l’alpinismo non solo come una performance sportiva, ma anche come un’opportunità per crescere interiormente e per contribuire alla salvaguardia del nostro pianeta.
La storia di Daniele Nardi ci spinge a riflettere: qual è il nostro Nanga Parbat? Quale “via perfetta” stiamo cercando di tracciare nella nostra vita? E soprattutto, siamo pronti a difendere la nostra libertà e le nostre passioni, anche di fronte alle difficoltà e alle critiche?