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Everest 2025: Tragedie e nuove regole scuotono la montagna più alta

La stagione alpinistica sull'Everest è stata segnata da record, lutti e nuove normative. Un'analisi approfondita delle sfide etiche e ambientali che l'alpinismo moderno deve affrontare.
  • Più di 200 scalate all'Everest nella prima metà di maggio, con oltre 70 persone in vetta il 18 maggio.
  • Il Nepal introduce nuove regole: solo chi ha scalato una montagna di 7000 metri in Nepal potrà ottenere il permesso per l'Everest.
  • Aumento dei costi dei permessi di scalata da settembre 2025: il prezzo per la stagione primaverile passerà da 11.000 a 15.000 dollari, con una durata ridotta a 55 giorni.

La stagione alpinistica del 2025 in Himalaya è stata caratterizzata da un’attività frenetica sulle cime più imponenti, in particolare Everest, Lhotse e Kangchenjunga. Si contano oltre 200 salite all’Everest, ma il periodo è stato segnato anche da eventi luttuosi e dall’introduzione di nuove norme.

Everest: Conquiste e Lutti

*L’Everest ha registrato un notevole affollamento di scalatori, con più di duecento cime raggiunte nel corso della prima metà di maggio. Il 18 maggio, in particolare, oltre 70 persone hanno toccato la cima. Kenton Cool ha stabilito un nuovo record per gli alpinisti occidentali con la sua diciannovesima ascensione, mentre Dorji Gyaljen Sherpa ha raggiunto la vetta per la ventitreesima volta. Purnima Shrestha ha completato la sua quinta salita, di cui ben tre nel solo 2024. Con ventiquattro spedizioni guidate con successo, Chhuldim Ang Dorjee Sherpa, un cittadino statunitense di origine nepalese, detiene ora il primato tra gli americani per il maggior numero di salite all’Everest.
Una spedizione dell’esercito indiano, composta da 38 membri sotto la guida del colonnello Amit Bisht e supportata da 21 Sherpa, ha raggiunto la vetta in un solo giorno. Tuttavia, la stagione è stata funestata da perdite. Il 16 maggio, Subrata Ghosh, 45 anni, è deceduto durante la fase di discesa, poco sotto l’Hillary Step, dopo aver raggiunto la cima. Due giorni prima, Philipp Santiago II, anch’egli 45enne, è morto al campo 4. Inoltre, due Sherpa sono deceduti in ospedale a causa di grave mal di montagna.

Cosa ne pensi?
  • 💪 Impressionante il numero di scalate, ma......
  • 😔 Troppe tragedie, serve maggiore controllo e......
  • 🤔 E se l'Everest fosse un business insostenibile...?...

Lhotse e Kangchenjunga: Prestazioni di Eccellenza

Sul Lhotse (8516 m), diversi alpinisti hanno completato la “doppietta” Everest-Lhotse. Nina Aleksieieva e Dawa Tenzi Sherpa ci sono riusciti il 14 maggio, raggiungendo la vetta dell’Everest alle 7 del mattino e quella del Lhotse alle 20 dello stesso giorno, impiegando meno di 13 ore.

Sul Kangchenjunga (8586 m), Sirbaz Khan del Pakistan ha completato la scalata di tutti i 14 Ottomila senza l’ausilio di bombole d’ossigeno. Sebbene avesse già scalato il Kangchenjunga nel 2022, il trentacinquenne Khan aveva all’epoca fatto ricorso all’ossigeno durante la discesa. Complessivamente, in aggiunta a lui, altri sedici alpinisti hanno raggiunto la cima del Kangchenjunga lo stesso giorno.

Nuove Normative e Costi in Nepal

Il Nepal ha introdotto nuove disposizioni per gestire il sovraffollamento e incrementare la sicurezza sull’Everest e sulle altre vette di ottomila metri presenti nel paese. Solo gli alpinisti che dimostreranno di aver già scalato una montagna di 7000 metri in Nepal otterranno il permesso per salire l’Everest. Inoltre, il sardar e la guida alpina dovranno possedere la cittadinanza nepalese.

A partire da settembre 2025, i costi per i permessi di scalata subiranno un incremento. Per la stagione primaverile, il prezzo passerà da 11.000 a 15.000 dollari. Anche per gli altri ottomila nepalesi le tariffe aumenteranno. Ciascun permesso avrà una durata di cinquantacinque giorni invece dei precedenti settantacinque. Per ridurre l’inquinamento, è stato esteso l’obbligo di utilizzare sacchetti biodegradabili per la raccolta delle deiezioni anche nelle aree di alta quota.

Considerazioni Etiche e Umane

La stagione alpinistica del 2025 solleva interrogativi etici di rilievo. Il decesso di Philipp Santiago II ha ricevuto ampia copertura mediatica a livello internazionale, mentre la morte di due Sherpa è passata quasi inosservata. Gli Sherpa sono fondamentali per il turismo d’alta quota, preparando i campi, trasportando l’ossigeno e aprendo le vie. La loro vita dovrebbe avere lo stesso valore di quella degli alpinisti che cercano di realizzare i propri sogni.

Le nuove regolamentazioni del Nepal puntano a migliorare la sicurezza e ridurre l’impatto ambientale, ma sollevano anche interrogativi sulla possibilità di limitare l’accesso all’Everest solo a chi ha già esperienza su montagne nepalesi. Alcuni operatori internazionali suggeriscono di riconoscere anche le esperienze su cime d’alta quota in altre parti del mondo.

Oltre la Vetta: Un Approccio Rinnovato all’Alpinismo

L’alpinismo contemporaneo si trova ad affrontare sfide complesse. Da un lato, c’è l’impulso a raggiungere la vetta, a superare i propri limiti e a compiere imprese straordinarie. Dall’altro, ci sono le questioni etiche, ambientali e sociali che non possono essere ignorate. È fondamentale considerare l’alpinismo non solo come una sfida personale, ma anche come un’opportunità per contribuire alla salvaguardia dell’ambiente e al benessere delle comunità locali.

Un approccio più consapevole e responsabile all’alpinismo potrebbe includere:

La riduzione dell’impatto ambientale attraverso l’uso di materiali sostenibili e la corretta gestione dei rifiuti. Il sostegno alle comunità locali attraverso l’assunzione di guide e portatori nepalesi e il rispetto delle loro tradizioni e culture.
La promozione di un alpinismo più etico e solidale, in cui la sicurezza e il benessere di tutti i partecipanti siano prioritari.

L’alpinismo non è solo una questione di performance e record, ma anche di rispetto, responsabilità e consapevolezza.

Amici appassionati di montagna, riflettiamo un attimo. Spesso ci concentriamo sulla vetta, sul successo personale, dimenticando chi rende possibile tutto questo. Pensiamo agli Sherpa, alle loro famiglie, al loro lavoro rischioso. Ricordiamoci che la montagna è un ambiente fragile e che le nostre azioni hanno un impatto.

E ora, una nozione base di alpinismo: l’acclimatamento è fondamentale per prevenire il mal di montagna. Salire gradualmente, riposare, idratarsi: sono piccoli accorgimenti che possono fare la differenza tra una scalata sicura e un’esperienza tragica.

Una nozione avanzata: la gestione del rischio in alta quota. Non si tratta solo di tecnica alpinistica, ma anche di conoscenza del meteo, capacità di valutare le proprie condizioni fisiche e mentali, e soprattutto, umiltà. Saper rinunciare è spesso la decisione più saggia.

Quindi, la prossima volta che guarderemo una foto dell’Everest, pensiamo a tutto questo. Pensiamo alle persone, all’ambiente, alla responsabilità che abbiamo come alpinisti. Forse, così, potremo contribuire a un alpinismo più umano e sostenibile.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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