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Over 65 in montagna: come affrontare le escursioni in sicurezza?

Scopri i consigli del CAI e della SIGG per goderti la montagna in età avanzata, minimizzando i rischi e massimizzando il benessere fisico e mentale.
  • Ogni anno, oltre 100.000 persone con più di 65 anni scelgono la montagna per le loro attività, ma circa il 10% di questi escursionisti rischia incidenti.
  • Il Club Alpino Italiano (CAI), in collaborazione con la Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (SIGG), ha sviluppato un decalogo per la sicurezza degli escursionisti senior, basato sul principio «Soft e Slow».
  • Il decalogo del CAI sottolinea l'importanza di valutare attentamente l'itinerario, scegliere l'attrezzatura e l'abbigliamento adeguati, e gestire le patologie croniche, adattando la terapia domiciliare alle condizioni ambientali.

L’evoluzione demografica e la montagna: una sfida per la sicurezza

L’aumento degli anziani che frequentano le zone montane è una realtà innegabile nel panorama escursionistico odierno. Ogni anno, più di 100.000 persone con più di 65 anni optano per le cime per passare le vacanze o fare brevi gite. Questo dato, apparentemente positivo, nasconde una criticità importante: circa il 10% di questi escursionisti corre il rischio di avere disturbi o incidenti durante le loro attività. La montagna, ambiente affascinante e rigenerante, può diventare un luogo pericoloso se affrontata con superficialità e senza la dovuta preparazione, soprattutto in età avanzata.

Il *Club Alpino Italiano (CAI), da sempre impegnato nella promozione della sicurezza in montagna, ha identificato questa crescente fragilità e, in collaborazione con la Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (SIGG), ha sviluppato un decalogo specificamente pensato per gli escursionisti senior. Questo vademecum, presentato come una guida fondamentale per affrontare la montagna in sicurezza, si propone di offrire consigli pratici e indicazioni utili per ridurre al minimo i rischi e godere pienamente delle bellezze naturali. Il decalogo è pensato per essere applicabile a tutti gli amanti della montagna, ma pone un’enfasi particolare sulle esigenze e le caratteristiche degli escursionisti più anziani.

L’importanza di questo argomento è ulteriormente sottolineata dall’aumento degli iscritti al CAI nella fascia di età superiore ai 65 anni, che evidenzia un rinnovato interesse per l’attività escursionistica anche nella terza età. Questa tendenza, per quanto apprezzabile, richiede un’attenta riflessione sulle misure di sicurezza e sulle strategie di prevenzione da adottare per garantire un’esperienza positiva e senza pericoli. La montagna, infatti, esige consapevolezza, preparazione e rispetto, qualità che diventano indispensabili con l’avanzare dell’età.

La Società Italiana di Gerontologia e Geriatria ha promosso un convegno, in cui sono stati espressi concetti importanti e rilevanti per il tema affrontato.

Analisi del decalogo del cai: un vademecum per la terza età

Il decalogo del CAI per escursionisti senior è suddiviso in dieci punti essenziali, ognuno dei quali si propone di fornire istruzioni precise e suggerimenti pratici per affrontare la montagna in sicurezza. Il principio fondamentale su cui si basa l’intero vademecum si può sintetizzare nell’espressione “Soft e Slow”, un invito a preferire escursioni con un limitato dispendio di energie e un passo moderato, al fine di poter apprezzare appieno il panorama e la compagnia, senza andare incontro ad affaticamenti eccessivi.

Il primo punto del decalogo evidenzia l’importanza di valutare attentamente l’itinerario, considerando il dislivello, la distanza, la tipologia del terreno, i tempi di percorrenza, l’altitudine, le previsioni del tempo e il bollettino delle valanghe. È inoltre essenziale informare il gestore del rifugio riguardo alla destinazione dell’escursione e comunicare il percorso a un membro della famiglia prima della partenza, specialmente in caso di escursione in solitaria. Il secondo punto invita a scegliere un’attrezzatura adeguata, che includa la mappa del percorso, i bastoncini telescopici, gli occhiali da sole, la crema solare, la copertura per lo zaino, il telefono cellulare con batteria esterna e l’app “GeoResQ”, il kit di pronto soccorso, il fischietto e il telo termico. Il terzo punto raccomanda di indossare un abbigliamento adeguato, selezionato in base alla tipologia dell’itinerario, alla stagione e all’altitudine, prevedendo sempre nello zaino biancheria intima di ricambio, calze, pile, giacca a vento, mantellina antipioggia, guanti, cappello/berretto/cuffia di lana e scarpe robuste con suola antiscivolo.

I punti successivi del decalogo si concentrano sull’alimentazione e l’idratazione, sottolineando la necessità di prevedere una sufficiente scorta di acqua e cibo, valutando attentamente l’assunzione di liquidi durante la giornata e consumando alimenti ad alto contenuto calorico, facilmente digeribili e a rapido assorbimento, come barrette energetiche e frutta secca. Si sconsiglia inoltre l’assunzione di bevande alcoliche e, salvo diversa indicazione medica, si raccomanda l’assunzione di integratori salini. Un aspetto cruciale riguarda la gestione delle patologie croniche, spesso presenti in età avanzata. In questi casi, è indispensabile seguire scrupolosamente la terapia domiciliare, adattandola alle mutate condizioni ambientali e di altitudine, e portare sempre con sé i farmaci abitualmente assunti e necessari per la giornata di escursione. Si suggerisce, inoltre, di sottoporsi a una visita medica specialistica dal proprio curante almeno una volta all’anno, o con maggiore frequenza in caso di malattie in fase di peggioramento.

Il decalogo invita inoltre a portare con sé il tesserino sanitario, che riporti eventuali allergie a farmaci, punture di insetti o altro, la terapia domiciliare assunta quotidianamente e i recapiti telefonici da contattare in caso di incidente/malore. Un altro punto fondamentale è quello di non fare mai il passo più lungo della gamba, tenendo conto delle proprie condizioni di allenamento e scegliendo percorsi adeguati alle proprie capacità fisiche. Infine, il decalogo sottolinea l’importanza di prepararsi per l’emergenza, contattando il 112 in caso di incidente e seguendo scrupolosamente le istruzioni fornite, e di camminare in compagnia, ricordando che l’escursione termina una volta rientrati a casa tutti insieme.

Rischi specifici e strategie di prevenzione per gli over 65

Nonostante la validità del decalogo del CAI, è importante sottolineare che questo rappresenta solo un punto di partenza. La sicurezza in montagna per gli over 65 richiede un approccio più completo e personalizzato, che tenga conto dei rischi specifici legati all’età e delle strategie di prevenzione più adeguate. Con l’avanzare degli anni, l’organismo subisce inevitabilmente dei cambiamenti che possono aumentare la vulnerabilità in ambiente montano.

Tra i rischi più rilevanti, è fondamentale considerare i problemi cardiovascolari, che possono manifestarsi con affaticamento eccessivo, angina o infarto. I problemi osteoarticolari, come l’artrosi, la diminuzione della massa muscolare e la fragilità ossea, aumentano il rischio di cadute e infortuni. Il declino cognitivo, caratterizzato da problemi di memoria, attenzione e capacità di giudizio, può compromettere la capacità di orientarsi, valutare i pericoli e prendere decisioni rapide in situazioni di emergenza. La ridotta capacità di termoregolazione può rendere gli anziani più suscettibili all’ipotermia o all’ipertermia, mentre l’alterata percezione della sete può portare alla disidratazione, con conseguenze negative sulla performance fisica e cognitiva.

Per affrontare questi rischi, è necessario integrare il decalogo del CAI con strategie di prevenzione più specifiche. La preparazione fisica personalizzata, sotto la supervisione di un professionista, può migliorare la forza muscolare, l’equilibrio e la resistenza cardiovascolare. La scelta di itinerari “su misura”, che tenga conto del dislivello, della difficoltà tecnica e della presenza di tratti esposti, è fondamentale per evitare affaticamenti eccessivi e situazioni di pericolo. L’utilizzo di attrezzatura specifica, come bastoncini da trekking, calzature con un buon supporto e aderenza e indumenti traspiranti e termici, può contribuire a migliorare la sicurezza e il comfort durante l’escursione.
Un altro aspetto cruciale è il monitoraggio costante* dei segnali del proprio corpo, prestando attenzione all’affaticamento, al dolore e alle vertigini, e non esitando a fermarsi o tornare indietro se necessario. È inoltre consigliabile monitorare la frequenza cardiaca e la saturazione di ossigeno, soprattutto in quota. L’idratazione e l’alimentazione devono essere adeguate, bevendo regolarmente anche in assenza di sete e consumando pasti leggeri e frequenti, ricchi di carboidrati e proteine. Il controllo medico periodico è fondamentale per valutare l’idoneità all’attività escursionistica e monitorare eventuali patologie croniche. La conoscenza del territorio, che comprende le condizioni meteo, la presenza di rifugi e punti di soccorso e le caratteristiche del percorso, è un altro elemento essenziale per la sicurezza. Infine, è fondamentale avere consapevolezza dei propri limiti, accettando che le proprie capacità fisiche possono essere diverse rispetto al passato e adattando le proprie aspettative di conseguenza.

Verso una montagna inclusiva: il ruolo della consapevolezza e della formazione

La montagna, con la sua bellezza e la sua imponenza, rappresenta un patrimonio inestimabile che deve essere accessibile a tutti, indipendentemente dall’età o dalle condizioni fisiche. Tuttavia, è fondamentale affrontare l’ambiente montano con consapevolezza e preparazione, soprattutto in età avanzata, per evitare di incorrere in rischi e pericoli che potrebbero compromettere la sicurezza e il benessere. Il decalogo del CAI rappresenta un valido strumento per promuovere la sicurezza degli escursionisti senior, ma è necessario integrarlo con un approccio più completo e personalizzato, che tenga conto dei rischi specifici legati all’età e delle strategie di prevenzione più adeguate.

La formazione e l’informazione giocano un ruolo cruciale in questo processo. È importante che gli escursionisti senior siano consapevoli dei propri limiti e delle proprie capacità, che conoscano i rischi specifici legati all’età e che siano in grado di adottare le strategie di prevenzione più adeguate. Il CAI, in collaborazione con altre istituzioni e associazioni, può svolgere un ruolo fondamentale nell’organizzazione di corsi, seminari e workshop dedicati alla sicurezza in montagna per gli over 65, fornendo informazioni utili e consigli pratici per affrontare l’ambiente montano in sicurezza. È inoltre importante promuovere una cultura della prevenzione, che incoraggi gli escursionisti senior a consultare il proprio medico curante, a prepararsi fisicamente in modo adeguato e a scegliere itinerari adatti alle proprie capacità.

La montagna, se affrontata con consapevolezza e preparazione, può rappresentare una fonte di benessere fisico e mentale per gli anziani, un’opportunità per mantenersi attivi, socializzare e godere delle meraviglie della natura. L’obiettivo è quello di creare una montagna inclusiva, accessibile a tutti, dove la sicurezza e il benessere siano sempre al primo posto.

Breve riflessione: Quando ci si avventura in montagna, è essenziale ricordare che la preparazione e la conoscenza del territorio sono le nostre migliori alleate. Una nozione base, ma fondamentale, è quella di informarsi sempre sulle condizioni meteo prima di partire e di scegliere percorsi adatti al proprio livello di preparazione fisica.

Approfondimento: Per chi desidera approfondire le proprie conoscenze, esistono corsi di orientamento e cartografia organizzati dal CAI, che forniscono gli strumenti necessari per interpretare le carte topografiche e utilizzare la bussola, competenze preziose per affrontare la montagna in sicurezza.

In definitiva, la sicurezza in montagna non è un optional, ma un elemento imprescindibile per vivere un’esperienza positiva e gratificante. La consapevolezza dei propri limiti, la preparazione adeguata e il rispetto per l’ambiente montano sono le chiavi per affrontare la montagna in sicurezza e godere appieno delle sue meraviglie, a qualsiasi età.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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