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- Sospese le ricerche per gli alpinisti dispersi sullo Yalung Ri dopo la valanga che ha coinvolto anche gli italiani Marco Di Marcello e Markus Kirchler.
- Le operazioni di soccorso si sono svolte fino a 5.420 metri di quota, utilizzando rilevatori Recco, ma le condizioni estreme hanno reso impossibile il ritrovamento.
- Una valanga con un fronte di 210-220 metri ha travolto gli alpinisti, complicando ulteriormente le operazioni di ricerca.
- La tragedia si aggiunge alla scomparsa di Alessandro Caputo e Stefano Farronato sul Panbari, portando a tre il numero di italiani deceduti in Nepal in questo periodo.
Le operazioni di ricerca per gli alpinisti dispersi sullo Yalung Ri, in Nepal, sono state ufficialmente sospese a partire dall’8 novembre 2025. La decisione, comunicata con profondo rammarico, giunge in seguito alla valanga che ha travolto un gruppo di alpinisti, tra cui figurano gli italiani Marco Di Marcello e Markus Kirchler, oltre a un cittadino tedesco e due sherpa nepalesi.
Le Difficoltà delle Operazioni di Soccorso
Le squadre di soccorso, coordinate da Agostino Da Polenza, hanno affrontato condizioni proibitive. La neve, estremamente compatta e con uno spessore variabile tra i due e i sei metri, ha reso le ricerche estremamente complesse. La presenza di detriti rocciosi di grandi dimensioni all’interno della massa nevosa ha ulteriormente ostacolato le operazioni. Gli elicotteri, messi a disposizione da Simrik Air ed Eli Everest, hanno effettuato sorvoli della zona, individuando ramponi e resti di equipaggiamento, ma senza esito positivo nel ritrovamento dei dispersi.

- Che tragedia! 🙏 Spero ancora in un miracolo, anche se......
- Sospendere le ricerche è una decisione difficile, ma forse......
- Forse dovremmo interrogarci sul nostro desiderio di dominare......
Il Dolore delle Famiglie e la Comunità Alpinistica
La notizia della sospensione delle ricerche ha colpito duramente le famiglie dei dispersi. Gianni Di Marcello, fratello di Marco, ha espresso il suo dolore per la terribile notizia. La comunità alpinistica internazionale si stringe attorno alle famiglie in questo momento di lutto. La perdita di Paolo Cocco, fotografo ed ex vicesindaco, il cui corpo è stato recuperato, aggiunge ulteriore tristezza a questa tragedia. Cocco, 41 anni, risiedeva in Austria dove svolgeva la professione di grafico.
Il Contesto delle Operazioni di Ricerca
Le operazioni di ricerca si sono svolte a quote elevate, raggiungendo i 5.420 metri. I soccorritori hanno impiegato rilevatori Recco, dispositivi progettati per intercettare segnali provenienti da elementi riflettenti o componenti metallici presenti nell’equipaggiamento. Nonostante l’impegno profuso, le condizioni estreme e la natura del terreno hanno reso impossibile il ritrovamento dei dispersi. La prima chiamata di soccorso è partita da un’alpinista francese presente nella zona, evidenziando la collaborazione internazionale nelle operazioni di salvataggio.
Un Bilancio Amaro e la Speranza di un Futuro Ritrovamento
La sospensione delle ricerche sullo Yalung Ri rappresenta un momento di profondo dolore per la comunità alpinistica. La valanga, con un fronte di 210-220 metri, ha travolto gli alpinisti, rendendo estremamente difficile il loro ritrovamento. Nonostante le difficoltà, i soccorritori non perdono la speranza di un futuro ritrovamento, auspicando che il caldo estivo possa sciogliere la neve e aumentare le possibilità di recuperare i corpi. La tragedia sullo Yalung Ri si aggiunge ad altri incidenti che hanno colpito il mondo dell’alpinismo in Nepal, tra cui la recente scomparsa di Alessandro Caputo e Stefano Farronato sul Panbari, portando a tre il numero di italiani deceduti in Nepal in questo periodo.
Riflessioni sulla Montagna e il Destino
La montagna, con la sua maestosità e la sua imprevedibilità, ci pone di fronte ai nostri limiti e alla fragilità della vita. Eventi come la valanga sullo Yalung Ri ci ricordano che, nonostante la preparazione e l’esperienza, la natura può sempre sorprenderci e metterci alla prova. La montagna è un ambiente severo, dove il rispetto e la prudenza sono fondamentali per affrontare le sfide che essa presenta.
La montagna non è mai stata clemente con chi la sfida senza umiltà. La sua bellezza e la sua grandezza sono inseparabili dai pericoli che essa cela. La tragedia dello Yalung Ri ci invita a riflettere sul nostro rapporto con la montagna, sulla necessità di una maggiore consapevolezza dei rischi e sulla importanza di una preparazione adeguata.
Un concetto base di alpinismo è la *valutazione del rischio: prima di intraprendere una spedizione, è fondamentale analizzare attentamente le condizioni meteorologiche, la stabilità del manto nevoso e le caratteristiche del terreno. Un concetto avanzato è la gestione del rischio*: durante la spedizione, è necessario monitorare costantemente le condizioni ambientali e adattare la strategia in base all’evoluzione della situazione.
La montagna ci insegna l’importanza della perseveranza, della resilienza e della solidarietà. Di fronte alle difficoltà, è fondamentale non arrendersi, ma continuare a lottare con determinazione e spirito di squadra. La montagna ci invita a superare i nostri limiti, a scoprire le nostre potenzialità e a vivere esperienze indimenticabili. Ma ci ricorda anche che la vita è un dono prezioso, da custodire con cura e da vivere con consapevolezza.







