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Tragedia sulle Orobie: un escursionista perde la vita sul Pizzo del Diavolo

Un uomo di 57 anni è deceduto durante un'escursione sul Pizzo del Diavolo di Tenda, riaprendo il dibattito sulla sicurezza in montagna e sulla necessità di una maggiore consapevolezza dei rischi.
  • Tragico incidente sul Pizzo del Diavolo di Tenda, Alpi Orobie, dove Stefano Poli, escursionista di 57 anni, ha perso la vita il 27 luglio 2025.
  • L'escursionista, originario di Colzate, è precipitato per circa 100 metri mentre percorreva la cresta Baroni con due amici, a poche decine di metri dalla vetta.
  • I soccorsi, attivati dai compagni di escursione, sono stati resi difficoltosi dall'assenza di segnale telefonico nella zona e hanno potuto solo constatare il decesso di Stefano Poli a causa delle gravi ferite riportate.

È con profondo rammarico che riportiamo la notizia di un tragico incidente avvenuto sulle Alpi Orobie, precisamente sul Pizzo del Diavolo di Tenda. Domenica 27 luglio 2025, Stefano Poli, un escursionista di 57 anni originario di Colzate, ha trovato la morte durante quella che avrebbe dovuto essere una piacevole gita, dedicata al suo amore per la montagna.

La dinamica dell’incidente

Stefano Poli, assieme a due amici provenienti dalla Valle Seriana, aveva cominciato l’ascesa lungo la cresta Baroni, con l’intenzione di raggiungere la cima del Pizzo del Diavolo di Tenda, situato nell’Alta Valle Brembana, nel territorio di Carona. Dopo aver fatto tappa al rifugio Calvi, il gruppo aveva continuato in direzione del lago Rotondo, seguendo il sentiero che conduce al passo di Valsecca, per poi incamminarsi verso l’inizio del percorso creato dalla guida Antonio Baroni.

Stando alle prime ricostruzioni, i tre escursionisti stavano avanzando senza corda lungo la cresta, a poche decine di metri dalla vetta. In circostanze ancora da definire con precisione, Stefano Poli, che chiudeva la fila, pare abbia perso il sostegno, forse a causa dello smottamento di detriti instabili, cadendo per circa un centinaio di metri.

I soccorsi sono stati attivati immediatamente. I due compagni di escursione, trovandosi in un’area sprovvista di segnale telefonico, si sono dovuti spostare per dare l’allarme. La centrale Soreu alpina ha fatto intervenire l’elicottero del 118 proveniente da Brescia, i tecnici del Soccorso alpino e i carabinieri di Branzi, responsabili della zona. Purtroppo, il medico presente a bordo del velivolo ha solo potuto constatare il decesso di Stefano Poli, a causa delle gravi ferite riportate nella caduta.

Cosa ne pensi?
  • Che tragedia immane! 😥 Condoglianze alla famiglia e agli amici di Stefano......
  • La montagna è meravigliosa, ma anche spietata... Forse si sottovalutano i rischi......
  • La 'cultura della rinuncia' è fondamentale! 🤔 Quante volte l'orgoglio ci spinge oltre......

Il ricordo di Stefano Poli

Stefano Poli era un assiduo frequentatore della montagna, che conosceva molto bene i sentieri di Carona e delle valli limitrofe. Gli piaceva dedicare il suo tempo libero alle camminate, alle corse e, soprattutto, alle scalate. Come ricorda il cugino Ippolito Rossi, Stefano nutriva una grande passione per l’arrampicata e non si lasciava sfuggire nessuna opportunità per praticarla.
“Appena si ritagliava del tempo libero, prendeva e andava in montagna,” racconta il cugino. “Gli piaceva camminare, correre, ma soprattutto arrampicare, era un grande appassionato di scalate.”

Stefano Poli era un libero professionista, piastrellista, dopo aver lavorato come dipendente in diverse aziende. Era figlio unico e aveva perso la madre. Non era sposato e non aveva figli, ma amava condividere le sue escursioni con amici e conoscenti.

Le indagini e le ricostruzioni

I carabinieri di Branzi stanno lavorando per ricostruire l’esatta sequenza degli eventi che hanno portato all’incidente. La zona in cui è avvenuta la tragedia è particolarmente impervia e l’assenza di copertura telefonica ha reso più difficili le operazioni di soccorso. Le autorità competenti stanno valutando tutti gli elementi per determinare le cause della caduta e verificare se ci siano state eventuali negligenze.
La salma di Stefano Poli è stata recuperata con l’elicottero e portata al cimitero di Carona per l’identificazione. In seguito, l’elicottero è ritornato sul Diavolo per recuperare gli altri due compagni di ascensione e portarli a valle.

Una riflessione sulla sicurezza in montagna

La tragica scomparsa di Stefano Poli riporta alla luce il tema della sicurezza in montagna. La montagna, pur offrendo panorami spettacolari e un’esperienza impareggiabile, può celare pericoli e insidie. È essenziale affrontare le escursioni con un’adeguata preparazione fisica e tecnica, con l’attrezzatura appropriata e avendo ben presente i propri limiti.

È altrettanto importante informarsi sulle condizioni meteorologiche e sui tracciati, evitando di addentrarsi in aree scoscese o pericolose. La prudenza e la conoscenza del territorio sono fattori fondamentali per vivere la montagna in sicurezza e per evitare tragedie come quella che ha colpito Stefano Poli e i suoi cari.

Un addio alla montagna: considerazioni finali

La montagna, tanto amata quanto temuta, si è presa un altro appassionato. La storia di Stefano Poli ci rammenta la precarietà della vita e l’importanza di assaporare ogni istante con pienezza, inseguendo i propri desideri, ma sempre con cautela e rispetto per la natura.

_La montagna non perdona_, si dice spesso. Ma forse, più che di perdono, dovremmo parlare di consapevolezza. La consapevolezza che la montagna è un ambiente selvaggio e imprevedibile, che richiede preparazione, esperienza e rispetto.

Un consiglio spassionato, da amico della montagna: prima di affrontare un’escursione, informati bene sul percorso, sulle condizioni meteo e sul tuo livello di preparazione. Non esitare a rinunciare se le condizioni non sono ottimali. La montagna sarà sempre lì ad aspettarti.

Un concetto avanzato, per chi vuole approfondire: la “cultura della rinuncia” in montagna. Non è un segno di debolezza, ma di intelligenza e responsabilità. Saper rinunciare di fronte a un pericolo è la vera prova di maturità di un alpinista.
Riflettiamo, quindi, su come viviamo la montagna e su come possiamo renderla un luogo più sicuro per tutti. La memoria di Stefano Poli sia un monito per tutti noi, affinché la sua passione per la montagna non venga offuscata da una tragedia evitabile.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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