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- Giuseppe Cimarolli, di 53 anni, ha perso la vita sul Monte Iron a seguito di una caduta di circa 8 metri, seguita da uno scivolamento di 200 metri.
- Nonostante l'intervento tempestivo dell'elisoccorso e delle squadre del Soccorso Alpino, ogni tentativo di rianimazione è stato vano. La tragedia ha scosso profondamente la comunità di Tre Ville, dove Cimarolli era molto conosciuto e stimato.
- Cimarolli era responsabile dei cacciatori di Ragoli e partecipava attivamente alla vita sociale, contribuendo alla banda musicale e al coro Monte Iron. La sua scomparsa lascia un vuoto incolmabile nella vita della moglie e dei suoi due figli.
Tragedia sul Monte Iron: Giuseppe Cimarolli perde la vita a 53 anni
Un tragico evento ha scosso la comunità di Tre Ville, in Trentino, nella mattinata del 3 maggio 2025. Giuseppe Cimarolli, un uomo di 53 anni, è deceduto a seguito di un incidente verificatosi sul Monte Iron, una montagna situata nella zona di Ragoli. Il sinistro si è consumato verso le ore 9 del mattino, in località Faedolo, a circa 1600 metri di altitudine. Cimarolli era in compagnia di altri tre individui intenti a edificare una casetta per la caccia, usanza diffusa in queste aree montane.
Dinamica dell’incidente
Stando alle prime ricostruzioni, Cimarolli avrebbe perso l’aderenza con il terreno, precipitando da una sporgenza rocciosa per circa 8 metri. La caduta iniziale ha provocato un rovinoso scivolamento per circa 200 metri lungo un pendio particolarmente scosceso. I compagni di Cimarolli, spettatori attoniti dell’accaduto, hanno immediatamente lanciato l’allarme, contattando il numero unico per le emergenze. *Raggiunto Cimarolli, lo hanno trovato privo di sensi.
Immediati soccorsi e vani tentativi di rianimazione
La Centrale Unica di Emergenza ha prontamente messo in moto la macchina dei soccorsi. Un elicottero si è levato in volo immediatamente, mentre le squadre della Stazione Giudicarie del Soccorso Alpino si sono portate sul luogo dell’incidente. Sul posto sono sopraggiunti anche i militari del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza, unitamente ai pompieri di Ragoli. Il team medico a bordo dell’elisoccorso, affiancato da un tecnico del soccorso alpino, ha provato con tutte le forze a rianimare Cimarolli, ma sfortunatamente ogni tentativo si è rivelato infruttuoso. Il medico a bordo ha dovuto constatare il decesso. Dopo aver ottenuto il nullaosta dalle autorità competenti, la salma di Giuseppe Cimarolli è stata recuperata dall’elicottero e trasferita a valle. Gli operatori della Stazione Giudicarie esteriori, ancora sotto shock per quanto avvenuto, hanno provveduto ad accompagnare a valle i tre uomini che si trovavano con la vittima.

Il cordoglio della comunità
La notizia della scomparsa di Giuseppe Cimarolli ha destato profondo cordoglio nella comunità di Tre Ville. Cimarolli era una figura molto conosciuta e stimata nella zona. Dipendente del comune, ricopriva il ruolo di responsabile dei cacciatori di Ragoli e partecipava attivamente alla vita sociale, offrendo il suo contributo alla banda musicale e al coro Monte Iron. La sua scomparsa lascia un vuoto incolmabile nella vita della moglie e dei suoi due figli, oltre che in quella di tutti coloro che lo conoscevano e apprezzavano. La sua dedizione alla comunità e il suo impegno in diverse attività lo avevano reso un punto di riferimento per molti.
Riflessioni sulla sicurezza in montagna: un tributo a Giuseppe Cimarolli
La tragica scomparsa di Giuseppe Cimarolli ci ricorda, ancora una volta, quanto la montagna possa essere imprevedibile e pericolosa. Anche attività apparentemente semplici come la costruzione di un capanno da caccia possono nascondere insidie mortali. È fondamentale affrontare la montagna con la massima prudenza, preparandosi adeguatamente e valutando attentamente i rischi. La montagna non perdona la superficialità e l’imprudenza.
Un aspetto fondamentale della sicurezza in montagna è la conoscenza del territorio. “Sapere quali sono i pericoli potenziali, come frane, smottamenti, o la presenza di tratti particolarmente esposti, è essenziale per pianificare un’escursione o un’attività in montagna in modo sicuro.” Inoltre, è importante essere consapevoli delle proprie capacità fisiche e tecniche, evitando di affrontare percorsi o attività che superano il proprio livello di preparazione.
Un concetto avanzato, ma cruciale, è la “cultura della prevenzione”. “Questa mentalità implica non solo la conoscenza dei pericoli e la preparazione adeguata, ma anche la capacità di rinunciare.” “Saper dire “no” quando le condizioni non sono ottimali, o quando si percepisce un rischio eccessivo, è un segno di maturità e responsabilità.” La montagna sarà sempre lì, e ci sarà sempre un’altra occasione per tornare.
La morte di Giuseppe Cimarolli ci invita a riflettere sul nostro rapporto con la montagna. “Dobbiamo rispettarla, conoscerla e affrontarla con umiltà e consapevolezza.”* Solo così potremo goderne appieno, evitando tragedie come questa. Che la sua memoria sia un monito per tutti noi, affinché la montagna sia sempre un luogo di gioia e scoperta, e mai di dolore e rimpianto.