Montagna Italia 2025: Come trasformare le sfide in opportunità concrete?

L’incontro al Cavola Forum ha posto in luce le complesse sfide che le comunità montane italiane si trovano ad affrontare, delineando un quadro in cui il calo demografico, l’invecchiamento della popolazione e l’impoverimento rappresentano problematiche urgenti. Tuttavia, da questo confronto è emersa una visione propositiva, focalizzata sulla necessità di implementare nuove politiche e di valorizzare la capacità dei territori montani di generare opportunità per i giovani, sviluppare servizi di welfare innovativi, promuovere forme di lavoro flessibili e favorire il benessere intergenerazionale. L’evento, incentrato sul Rapporto Montagna Italia 2025 e sulla Legge 131/2025 per la Montagna, ha rappresentato un’importante occasione per analizzare le esigenze specifiche di questi territori.

Il sindaco di Toano, Leonardo Perugi, ha sottolineato con forza che la montagna non aspira a privilegi, ma a giustizia e ascolto, evidenziando come questi territori, lungi dall’essere marginali, costituiscano un patrimonio di ricchezze da preservare. Perugi ha ribadito l’importanza di coinvolgere attivamente la montagna nello sviluppo del Paese, affrontando temi cruciali come lo spopolamento, le difficoltà burocratiche che ostacolano l’azione pubblica e la necessità di un Piano Urbanistico adeguato. *Ha altresì menzionato la recente normativa sulla montagna e la discussione sui criteri altimetrici, concludendo con un segno di ottimismo: “Ciò che rende unica la nostra montagna sono le persone, con tenacia e resilienza.” Perugi ha aggiunto con fervore: “La nostra comunità sta prosperando, con 40 nuove nascite quest’anno, un notevole aumento rispetto alle 24 dell’anno precedente.”

La Richiesta di Pari Opportunità e la Valorizzazione delle Specificità Territoriali

Il sindaco di Villa Minozzo ha ribadito un concetto fondamentale: la montagna non richiede assistenza, ma pari opportunità. L’intento è di permettere a queste aree di competere su un piano di parità, esaltando le proprie peculiarità e assicurando servizi idonei. Questo concetto è stato ulteriormente ampliato dagli interventi di Marco Bussone, presidente nazionale Uncem, che ha fornito un’analisi dettagliata dei dati e dei trend in atto; Francesco Monaco (Ifel), che ha illustrato le politiche per le aree interne; Rosaria Tassinari, che ha approfondito i contenuti e il percorso della nuova legge sulla montagna; ed Emanuele Ferrari, Sindaco di Castelnovo e Presidente dell’Unione dei comuni, che ha proposto il modello cooperativo come strumento per promuovere la coesione e sostenere l’inclusione di Viano e Baiso montani.

La Legge 131/2025 per la Montagna: Un Nuovo Quadro Normativo

La Legge 131/2025 per la Montagna rappresenta un elemento cruciale per il futuro di questi territori. Questa legge mira a fornire un quadro normativo più adeguato alle specificità delle aree montane, affrontando questioni come lo spopolamento, la carenza di servizi e le difficoltà economiche. La legge prevede una serie di misure volte a sostenere lo sviluppo economico, sociale e ambientale delle comunità montane, promuovendo la creazione di nuove opportunità di lavoro, il miglioramento dei servizi pubblici e la valorizzazione del patrimonio naturale e culturale. L’implementazione efficace di questa legge rappresenta una sfida importante, ma anche un’opportunità unica per garantire un futuro sostenibile e prospero per le montagne italiane.

Verso un Futuro di Resilienza e Innovazione

Le sfide che le comunità montane si trovano ad affrontare sono complesse e interconnesse, ma la determinazione e la resilienza delle persone che vivono in questi territori rappresentano un elemento di grande speranza. La capacità di adattarsi ai cambiamenti, di innovare e di creare nuove opportunità è fondamentale per garantire un futuro sostenibile e prospero per le montagne italiane. La collaborazione tra istituzioni, imprese e comunità locali è essenziale per affrontare le sfide del futuro e per valorizzare il potenziale unico di questi territori.
Amici appassionati di montagna, riflettiamo un attimo su quanto letto. Spesso, quando pensiamo alla montagna, la immaginiamo come un luogo isolato, quasi dimenticato. Ma questo articolo ci ricorda che le comunità montane sono vive, pulsanti e piene di risorse. La loro resilienza è un esempio per tutti noi.

Un concetto fondamentale da tenere a mente è quello di “sviluppo endogeno”. In montagna, questo significa valorizzare le risorse locali, sia naturali che umane, per creare un’economia sostenibile e radicata nel territorio. Non si tratta di importare modelli esterni, ma di costruire un futuro basato sulle proprie forze.

E ora, una riflessione più avanzata: la montagna è un laboratorio di innovazione sociale. Di fronte alle sfide demografiche ed economiche, le comunità montane sono chiamate a sperimentare nuove forme di welfare, di governance e di economia collaborativa. Queste sperimentazioni possono offrire spunti preziosi per affrontare le sfide del futuro anche in altri contesti*.
Pensiamoci: cosa possiamo imparare dalla montagna? Come possiamo contribuire a sostenere le comunità che la abitano? Forse, la risposta è più vicina di quanto pensiamo.