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- Chunlin Mark ha filmato l'ascesa all'Everest con un drone DJI Mavic 4 Pro, superando il limite di decollo di 6.000 metri fissato dal costruttore.
- Il video, pubblicato su YouTube, mostra una ripresa continuativa dal Colle Nord a 6.500 metri fino al Traverso a 8.800 metri.
- L'impresa è stata resa possibile dallo sblocco temporaneo delle restrizioni del sistema GEO di DJI, e da cinque anni di preparazione per affrontare temperature fino a -25°C.
L’impresa di Chunlin Mark sull’Everest con il DJI Mavic 4 Pro
L’Everest, tetto del mondo, ha assistito a un’inedita prodezza, compiuta grazie all’ausilio della tecnologia. Il filmmaker Chunlin Mark ha compiuto un’azione degna di nota: filmare l’intera ascesa all’Everest servendosi di un drone DJI Mavic 4 Pro. Tale operazione ha spinto il quadricottero oltre i suoi vincoli tecnici, registrando immagini in 6K di qualità eccezionale. Il video, reso pubblico sul canale YouTube ufficiale di DJI, presenta una ripresa continuativa che inizia dal Colle Nord a 6.500 metri e giunge fino al Traverso a 8.800 metri, immortalando ogni fase dell’arrampicata.
Superando i Limiti Tecnici
L’elemento più strabiliante di questa avventura è la capacità del Mavic 4 Pro di funzionare a quote estreme. Il costruttore del drone, DJI, fissa un limite massimo per il decollo a 6.000 metri. Questa limitazione è dovuta alla diminuita densità dell’aria. Malgrado ciò, il successo di Mark dimostra che il drone può oltrepassare tale barriera. Già nel 2018, il Mavic Pro era stato adoperato in condizioni simili, suggerendo una strategia aziendale cauta nelle dichiarazioni ufficiali.
Un altro elemento essenziale è il sistema GEO (Geospatial Environment Online) di DJI, che consente di sbloccare temporaneamente le restrizioni di volo per operazioni particolari. È verosimile che questa procedura sia stata adottata per la missione sull’Everest, permettendo al drone di operare senza i canonici vincoli altimetrici.

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Cinque Anni di Preparazione
Dietro a questa impresa c’è un lavoro di preparazione che è durato un lustro. Per concretizzare il suo progetto, Chunlin Mark ha dovuto far combaciare condizioni meteorologiche ottimali, monitorare la posizione degli alpinisti in tempo reale e sincronizzare l’operazione con i tempi dell’alba. Ha trascorso notti a -25°C con insufficienza di ossigeno al Devil’s Camp a 6.500 metri, attendendo il momento opportuno per il decollo. Mark ha raccontato di aver affrontato numerosi fallimenti prima di ottenere il successo, sottolineando la sua determinazione e la “benedizione” della montagna.
Implicazioni per la Documentazione in Montagna
Questa operazione rappresenta una svolta nella documentazione di alta montagna. Dimostra che la tecnologia dei droni commerciali è diventata sufficientemente affidabile per missioni in ambienti ostili, prima eseguibili solo con attrezzature professionali specializzate. L’utilizzo di droni come il DJI Mavic 4 Pro apre nuove frontiere per la ricerca scientifica, la cinematografia e l’alpinismo, offrendo strumenti potenti per studiare e proteggere l’ambiente montano.
Un Nuovo Orizzonte per l’Alpinismo Tecnologico
L’impresa di Chunlin Mark non è solo una dimostrazione di abilità tecnica, ma anche un simbolo di come la tecnologia possa ampliare i nostri orizzonti e permetterci di esplorare e documentare luoghi inaccessibili. L’utilizzo di droni come il DJI Mavic 4 Pro apre nuove frontiere per la ricerca scientifica, la cinematografia e l’alpinismo, offrendo strumenti potenti per studiare e proteggere l’ambiente montano.
L’innovazione tecnologica, come dimostrato da questa avventura, non è solo una questione di progresso, ma anche di passione e dedizione. Chunlin Mark ha dimostrato che con la giusta preparazione e determinazione, è possibile superare i limiti e raggiungere nuove vette, sia letteralmente che metaforicamente.
Nozione base di notizie e approfondimenti su montagna e alpinismo: L’altitudine influenza le prestazioni dei droni a causa della rarefazione dell’aria, che riduce l’efficienza delle eliche e dei motori. Per questo motivo, i produttori specificano un’altitudine massima di decollo.
Nozione avanzata di notizie e approfondimenti su montagna e alpinismo: I sistemi di limitazione integrati nei droni commerciali, come il sistema GEO di DJI, possono essere sbloccati temporaneamente per operazioni specifiche, consentendo ai droni di operare in aree altrimenti proibite o con restrizioni altimetriche.
Il felice esito del Mavic Pro inaugura inediti scenari per la realizzazione di contenuti scientifici e filmici ad alta quota, sancendo lo sviluppo tecnologico dei sistemi comandati a distanza.