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Everest: Droni rivoluzionano la scalata, più sicurezza e meno rifiuti

Scopri come i droni stanno trasformando l'alpinismo sull'Everest, riducendo i rischi per gli sherpa, contribuendo alla pulizia della montagna e aprendo nuove prospettive per un futuro più sostenibile.
  • I droni DJI FlyCart 30 trasportano fino a 30 kg di materiali attraverso il pericoloso Khumbu Icefall, alleggerendo il carico degli sherpa.
  • Nella primavera del 2024, i droni hanno contribuito alla rimozione di 85 tonnellate di rifiuti dall'Everest, inclusi bombole di ossigeno e imballaggi.
  • L'uso dei droni è più economico ed ecologico rispetto agli elicotteri per il trasporto di materiali, e si prevede che saranno utilizzati per il recupero di salme ad alta quota, su richiesta delle famiglie.

Nel cuore dell’Himalaya, un cambiamento radicale sta prendendo vita. L’Everest, la cima più alta del globo, è testimone dell’introduzione di una tecnologia innovativa: i droni. Questi aeromobili senza pilota, un tempo confinati a impieghi militari o hobbistici, si stanno ora trasformando in risorse essenziali per migliorare la sicurezza, l’efficacia e la responsabilità ecologica delle spedizioni ad alta quota.

Droni all’assalto del Khumbu Icefall

Il Khumbu Icefall, un dedalo di ghiaccio instabile e rischioso, rappresenta una delle sfide più complesse per gli alpinisti che tentano l’ascesa dell’Everest. Ogni anno, gli sherpa, veri pilastri della montagna, affrontano questo tratto infido per preparare il percorso con funi, scale e bombole di ossigeno. Ora, grazie all’utilizzo dei droni, il loro lavoro sta diventando meno pericoloso e più produttivo.

La compagnia nepalese Airlift Technology, guidata dall’ingegnere aeronautico Raj Bikram Maharjan, ha introdotto i droni DJI FlyCart 30 per il trasporto di materiali fino a 30 kg attraverso il Khumbu Icefall.
Questi aeromobili a pilotaggio remoto sono capaci di trasportare fino a 30 kg di carico, fornendo tutto il necessario ai cosiddetti “Icefall Doctors” per l’allestimento e la manutenzione della cascata di ghiaccio del Khumbu.
Agendo in questo modo, gli sherpa possono affrontare la salita senza pesi eccessivi e dedicarsi completamente all’individuazione del tragitto ottimale verso il Campo 2.
Questa svolta tecnologica permette agli sherpa, meglio conosciuti come “Icefall Doctors”, di dedicarsi alla ricerca del percorso più sicuro, evitando il trasporto di carichi onerosi sulle spalle.

Pulizia d’alta quota: i droni contro l’inquinamento

L’Everest, sfortunatamente, è diventato anche sinonimo di contaminazione. Nel corso degli anni, quantità ingenti di spazzatura si sono ammassate sui suoi fianchi, deturpando il panorama e mettendo a rischio l’ecosistema delicato. La Sagarmatha Pollution Control Committee (SPCC) ha iniziato a usare i droni per trasferire i sacchi di rifiuti raccolti dalle zone più alte al Campo Base, diminuendo il numero di passaggi rischiosi attraverso il Khumbu Icefall.

Solo nella primavera del 2024, sono state raccolte 85 tonnellate di rifiuti, tra cui bombole di ossigeno, imballaggi alimentari e rifiuti umani. I droni, quindi, non solo migliorano la sicurezza degli sherpa, ma contribuiscono anche a preservare l’ambiente montano.

Droni vs. elicotteri: una scelta sostenibile

Per prassi, l’utilizzo di elicotteri è stato prevalente per il trasporto di materiale tra Kathmandu e il Campo Base, ma il loro impiego è soggetto a limitazioni a causa di problematiche di sicurezza e dell’impatto che hanno sull’ambiente. I droni offrono un’opzione più accessibile e con minor impatto ambientale. Rispetto agli elicotteri, l’efficienza dei droni, sia in termini di spesa che di consumo di carburante, è decisamente superiore.

Attualmente, le batterie dei droni vengono caricate con generatori diesel al Campo Base, ma Airlift Technology sta esplorando fonti di energia alternative come il solare e mini generatori idroelettrici per eliminare la dipendenza dai combustibili fossili. Si prevede che l’impiego dei droni possa allargarsi, includendo il recupero di salme ad alta quota, una procedura che espone gli sherpa a notevoli pericoli. Maharjan ha manifestato la sua disponibilità ad utilizzare i droni per tale scopo, nel caso in cui le famiglie ne facciano richiesta.

Nonostante i timori iniziali relativi alla potenziale perdita di opportunità lavorative, gran parte degli sherpa hanno accolto favorevolmente l’arrivo dei droni, interpretandolo come un’occasione per potersi dedicare a mansioni più sicure e che richiedano competenze più specifiche. Ci aspettavamo proteste, ma gli sherpa erano felici. “Vogliono concentrarsi sull’accompagnare i clienti, non sul trasportare carichi attraverso l’Icefall.”

Un Futuro di Innovazione e Sostenibilità

L’introduzione dei droni sull’Everest rappresenta un punto di svolta nella storia dell’alpinismo. Questi velivoli senza pilota non solo migliorano la sicurezza e l’efficienza delle spedizioni, ma contribuiscono anche a proteggere l’ambiente montano e a preservare la cultura degli sherpa. Con l’integrazione di tale tecnologia, l’Everest ha la capacità di trasformarsi in un modello di eccellenza, dimostrando come l’innovazione possa elevare sia la sicurezza che la sostenibilità delle missioni in alta montagna.

L’utilizzo dei droni sull’Everest solleva questioni importanti sulla sostenibilità e l’etica dell’alpinismo moderno. È fondamentale considerare l’impatto ambientale delle spedizioni e trovare soluzioni innovative per ridurre i rifiuti e proteggere l’ecosistema fragile della montagna. Allo stesso tempo, è essenziale preservare la cultura e il ruolo degli sherpa, garantendo che la tecnologia sia utilizzata per migliorare le loro condizioni di lavoro e non per sostituirli.

Una nozione base di alpinismo da tenere a mente è l’importanza dell’acclimatamento. Salire troppo velocemente in alta quota può portare a gravi problemi di salute, come il mal di montagna. Gli alpinisti esperti pianificano attentamente le loro ascensioni, trascorrendo del tempo a quote intermedie per permettere al corpo di adattarsi alla rarefazione dell’aria.

Un concetto più avanzato riguarda la gestione del rischio. L’alpinismo è un’attività intrinsecamente pericolosa, e gli alpinisti devono essere in grado di valutare e mitigare i rischi in ogni momento. Questo include la conoscenza delle condizioni meteorologiche, la valutazione della stabilità del terreno e la capacità di prendere decisioni rapide e informate in situazioni di emergenza.

Riflettiamo: l’introduzione dei droni sull’Everest è un esempio di come la tecnologia possa essere utilizzata per affrontare le sfide dell’alpinismo moderno. Tuttavia, è importante ricordare che la tecnologia è solo uno strumento. Il vero successo dipende dalla nostra capacità di utilizzarla in modo responsabile e sostenibile, nel rispetto dell’ambiente e delle persone che vivono e lavorano in montagna.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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