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- Sul Monte Cornello, un climber di 39 anni è stato soccorso dopo una caduta sulla via «Exploring», riportando un trauma alla spalla. L'intervento ha richiesto l'uso del verricello da parte dell'elisoccorso.
- Sul Monte Colodri, un alpinista di 27 anni ha subito un trauma al bacino durante la scalata della via «L'incompiuta». Il recupero è stato particolarmente complesso, richiedendo la calata di tecnici e soccorritori con il verricello per circa 60 metri.
- Oltre ai due incidenti principali, il Soccorso Alpino è intervenuto per soccorrere due alpinisti bloccati sul Carè Alto e un'escursionista infortunata alla caviglia nel gruppo del Carega, evidenziando la frequenza degli interventi in montagna.
Sabato 31 maggio 2025, una giornata intensa per il Soccorso Alpino del Trentino, segnata da molteplici interventi a causa di incidenti in montagna. Due scalatori hanno subito infortuni distinti, richiedendo l’intervento tempestivo dell’elisoccorso e delle squadre di terra.
Intervento sul Monte Cornello: un climber di 39 anni soccorso
Il primo incidente si è verificato sul Monte Cornello, nel gruppo Roen Cime di Vigo. Un climber di 39 anni, residente a Mezzocorona, è caduto mentre affrontava da primo di cordata la via “Exploring”. La chiamata al Numero Unico per le Emergenze 112 è giunta intorno alle 11:00, segnalando un trauma alla spalla subito dall’uomo.
L’intervento è stato coordinato dalla Centrale Unica di Emergenza, che ha immediatamente attivato l’elisoccorso. Nel frattempo, alcuni soccorritori della Stazione Rotaliana del Soccorso Alpino si sono posizionati in piazzola, pronti a fornire supporto. Lo scalatore si trovava alla sosta a spit del penultimo tiro della via, una posizione che ha richiesto l’intervento del tecnico di elisoccorso tramite verricello. L’uomo è stato poi trasportato all’ospedale Santa Chiara di Trento per ricevere le cure necessarie. Gli altri membri della cordata, rimasti illesi, hanno proseguito la discesa in autonomia.
- Che fortuna che il Soccorso Alpino sia sempre pronto... 👏...
- Troppi incidenti ultimamente, forse sottovalutiamo i rischi... 🤔...
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Operazione notturna sul Monte Colodri: un 27enne con trauma al bacino
Nel tardo pomeriggio, intorno alle 19:45, un’altra richiesta di soccorso è arrivata dal Monte Colodri, ad Arco. Una cordata di alpinisti italiani era impegnata sulla via “L’incompiuta” quando il primo di cordata, un giovane di 27 anni, è caduto, riportando un trauma al bacino.
La Centrale Unica di Emergenza ha nuovamente attivato l’elisoccorso, mentre i soccorritori della Stazione di Riva del Garda si sono preparati in piazzola. La posizione della cordata, all’ottavo tiro della via, ha reso complesso il recupero diretto con l’elicottero. Quindi, due tecnici specializzati dell’elisoccorso e due membri della stazione di Riva del Garda del Soccorso Alpino sono stati portati in quota con l’elicottero e calati con il verricello a circa 50 metri sotto la cima della montagna.

Un tecnico dell’elisoccorso e un soccorritore sono scesi in corda doppia per circa 60 metri per raggiungere il gruppo in difficoltà. Contemporaneamente, i Vigili del fuoco volontari di Dro hanno illuminato la parete rocciosa con potenti fari per facilitare le operazioni di recupero. Dopo aver scaricato il ferito all’ambulanza che lo ha trasportato all’ospedale di Arco, l’elicottero è tornato sulla parete per recuperare il compagno di cordata illeso e gli altri soccorritori rimasti sul posto. L’intera operazione si è conclusa intorno alle 22:00.
Altri interventi del Soccorso Alpino
Oltre ai due incidenti principali, il Soccorso Alpino è stato impegnato in altri interventi. Due alpinisti trentini, illesi ma in difficoltà tra il bivacco Eugenio Segalla e la cima del Carè Alto, sono stati soccorsi in serata. Erano rimasti bloccati in parete, su una piccola cengia, senza riuscire a proseguire. L’elicottero ha recuperato i due alpinisti e li ha trasferiti a Spiazzo.
Un’escursionista infortunatasi alla caviglia sul sentiero per il rifugio Campogrosso, nel gruppo del Carega, è stata anch’essa soccorsa dall’elicottero e trasportata all’ospedale di Rovereto. Inoltre, un intervento è stato effettuato alla falesia Policromuro a Massone di Arco, dove uno scalatore è precipitato a terra, e un altro sul monte Stivo per un quindicenne tedesco infortunatosi alla caviglia.
Riflessioni sulla sicurezza in montagna: un imperativo categorico
La giornata del 31 maggio 2025 ha evidenziato, ancora una volta, l’importanza della preparazione e della prudenza nell’affrontare le sfide della montagna. Gli incidenti occorsi, purtroppo, non sono eventi isolati, ma richiamano l’attenzione sulla necessità di una maggiore consapevolezza dei rischi e di un’adeguata formazione. La montagna non perdona l’improvvisazione e la superficialità.
È fondamentale che gli alpinisti e gli escursionisti valutino attentamente le proprie capacità, pianifichino con cura i percorsi e si dotino dell’equipaggiamento adeguato. La conoscenza delle tecniche di progressione e di autosoccorso è imprescindibile per affrontare eventuali imprevisti. Inoltre, è essenziale monitorare costantemente le condizioni meteorologiche e rinunciare all’escursione in caso di previsioni avverse.
Un aspetto spesso sottovalutato è la comunicazione. Informare qualcuno del proprio itinerario e dell’orario previsto di rientro può fare la differenza in caso di emergenza. Un semplice gesto che può salvare una vita.
La montagna è un ambiente meraviglioso, ma anche insidioso. Affrontarla con rispetto e consapevolezza è un dovere verso se stessi e verso chi, con dedizione e professionalità, si prodiga per soccorrere chi si trova in difficoltà.
Amici appassionati di montagna, riflettiamo un attimo su quanto accaduto. Sappiamo che la preparazione è fondamentale: conoscere le tecniche di assicurazione, saper valutare la roccia e le condizioni ambientali sono competenze imprescindibili. Ma c’è un aspetto che spesso trascuriamo: l’umiltà. La montagna è più forte di noi, sempre. Riconoscere i propri limiti, saper rinunciare quando le condizioni non sono ottimali, è un segno di intelligenza, non di debolezza.
E per i più esperti, un consiglio: provate a studiare le statistiche degli incidenti in montagna. Analizzate le cause, i fattori di rischio, le dinamiche. Questa conoscenza, unita alla vostra esperienza, vi renderà alpinisti più consapevoli e responsabili. Ricordate, la montagna è un maestro severo, ma giusto. Impariamo ad ascoltarla.