E-Mail: [email protected]
- Il Disegno di Legge Montagna è ora all'esame della Camera dei Deputati, dopo l'approvazione in prima lettura al Senato.
- Il fondo per lo sviluppo delle montagne italiane (fosmit) è dotato di 100 milioni di euro per il 2022 e di 200 milioni di euro all'anno a partire dal 2023.
- L'Uncem ha proposto di mantenere l'attuale classificazione dei comuni montani, evitando una nuova classificazione.
Il Disegno di Legge Montagna approda alla Camera dei Deputati
Il Disegno di Legge Montagna, dopo un’attenta fase di lavoro in Commissione successiva all’approvazione in prima lettura da parte del Senato, è giunto all’attenzione dell’Aula della Camera dei Deputati. L’esame del disegno di legge n. 2126, recante “Disposizioni per il riconoscimento e la promozione delle zone montane”, è stato programmato per le giornate del 16, 23 e 24 aprile. Questo provvedimento legislativo si propone di affrontare le sfide specifiche delle zone montane, mirando a ridurre gli squilibri economici e sociali rispetto alle altre aree del Paese, sostenere le attività produttive locali, contrastare lo spopolamento e garantire ai residenti l’accesso ai servizi essenziali in condizioni di parità con il resto della popolazione nazionale.
Finalità e Obiettivi del DDL Montagna
Il DDL Montagna si configura come un intervento legislativo di ampio respiro, volto a promuovere lo sviluppo integrale delle zone montane, considerate un patrimonio strategico per la tutela dell’ambiente, delle risorse naturali, del paesaggio e della salute. L’articolo 1 del disegno di legge definisce le finalità del provvedimento, sottolineando l’importanza di valorizzare le specificità delle zone montane al fine di limitarne gli squilibri economici e sociali rispetto ai territori non montani, favorirne il ripopolamento, garantire l’effettivo esercizio dei diritti e l’agevole accesso ai servizi pubblici essenziali, promuovere le attività economiche e tutelare e valorizzare il patrimonio culturale montano.
Il provvedimento si inserisce in un quadro di politiche nazionali ed europee volte a sostenere le aree montane. A livello europeo, la Strategia Macroregionale Alpina – EUSALP rappresenta un’iniziativa importante per promuovere la cooperazione transnazionale e lo sviluppo sostenibile nella regione alpina. L’articolo 174 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea riconosce la necessità di ridurre il divario tra i livelli di sviluppo delle varie regioni, con particolare attenzione alle zone rurali, alle zone interessate da transizione industriale e alle regioni che presentano gravi e permanenti svantaggi naturali o demografici, quali le regioni più settentrionali con bassissima densità demografica e le regioni insulari, transfrontaliere e di montagna.

Classificazione dei Comuni Montani e Fondo per lo Sviluppo delle Montagne Italiane
Un aspetto cruciale del DDL Montagna è la classificazione dei comuni montani, definita dall’articolo 2. La norma prevede l’adozione di un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri per stabilire i criteri di classificazione, dando rilievo prevalente al criterio altimetrico. L’elenco dei comuni montani è aggiornato annualmente dall’ISTAT. Nell’ambito di tale elenco, sono individuati i comuni destinatari delle misure di sviluppo e valorizzazione previste dalla legge.
I fondi stanziati dal FOSMIT sono indirizzati a supportare e mettere in atto progetti di tutela e di incremento del valore del territorio montano, unitamente a iniziative di supporto a favore delle municipalità interamente o parzialmente collocate in zone montane appartenenti alle regioni e alle province autonome.
I fondi stanziati tramite il FOSMIT servono a finanziare e concretizzare iniziative tese alla salvaguardia e alla riqualificazione delle aree montane, includendo anche misure di appoggio per le realtà comunali, sia totalmente che in parte, situate in contesti montani appartenenti alle regioni e province autonome.
Le risorse del FOSMIT saranno utilizzate per finanziare e attuare azioni di protezione e potenziamento delle aree montane, nonché iniziative di supporto per i comuni, sia interamente che parzialmente, situati in zone montuose delle regioni e province autonome.
Le disponibilità finanziarie del FOSMIT sono finalizzate a incentivare e realizzare interventi mirati alla protezione e alla rivalutazione delle zone montane, oltre a misure di sostegno dedicate ai comuni, sia interamente che parzialmente montani, appartenenti alle regioni e province autonome.
Il FOSMIT, con le sue risorse, si propone di promuovere e realizzare azioni finalizzate alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio montano, fornendo al contempo un sostegno ai comuni che, in tutto o in parte, insistono su aree montane, siano essi appartenenti a regioni o province autonome.
La dotazione finanziaria del fondo ammonta a 100 milioni di euro per il 2022 e a partire dal 2023 sarà di 200 milioni di euro annuali.
La cifra destinata al fondo è di 100 milioni di euro per l’anno 2022, mentre a partire dall’anno successivo, 2023, si prevede uno stanziamento di 200 milioni di euro ogni anno.
Per il 2022, il fondo può contare su 100 milioni di euro, mentre a partire dal 2023, la sua disponibilità salirà a 200 milioni di euro annuali.
È previsto uno stanziamento di 100 milioni di euro per il fondo nell’anno 2022, con un incremento a 200 milioni di euro a partire dall’anno successivo, 2023.
Nel bilancio del fondo sono previsti 100 milioni di euro per il 2022 e, successivamente, a partire dal 2023, uno stanziamento annuale pari a 200 milioni di euro.
L’Uncem (Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani) ha espresso alcune proposte per migliorare l’efficacia del DDL Montagna. Tra queste, spicca la richiesta di evitare una nuova classificazione dei comuni montani, mantenendo l’attuale classificazione. L’Uncem sottolinea inoltre l’importanza di rafforzare l’organizzazione istituzionale dei comuni montani, favorendo il lavoro associato tra comuni per garantire servizi e sviluppo dei territori.
Verso un Futuro Sostenibile per le Zone Montane: Una Visione Integrata
Il DDL Montagna rappresenta un’opportunità cruciale per affrontare le sfide e valorizzare le potenzialità delle zone montane italiane. Tuttavia, per garantire un futuro sostenibile a questi territori, è necessario adottare una visione integrata che tenga conto delle specificità locali, promuova la cooperazione tra i diversi livelli istituzionali e coinvolga attivamente le comunità locali.
La salvaguardia del patrimonio ambientale, la promozione di attività economiche sostenibili, la garanzia dei servizi essenziali e la valorizzazione del patrimonio culturale sono elementi imprescindibili per uno sviluppo armonico e duraturo delle zone montane. Il DDL Montagna può rappresentare un passo importante in questa direzione, ma è fondamentale che sia accompagnato da politiche coerenti e da un impegno costante da parte di tutti gli attori coinvolti.
Riflessioni Conclusive: Un Patrimonio da Custodire
Amici appassionati di montagna e alpinismo, riflettiamo un attimo su questa notizia. Il DDL Montagna è un tentativo di dare ossigeno alle nostre amate terre alte, ma non dimentichiamo che la montagna è molto più di una questione economica o amministrativa. È un ecosistema fragile, un patrimonio culturale millenario e un luogo di avventura e spiritualità.
Una nozione base di alpinismo ci insegna che la preparazione e la conoscenza del territorio sono fondamentali per affrontare la montagna in sicurezza. Allo stesso modo, una nozione avanzata ci ricorda che il rispetto per l’ambiente e la consapevolezza dei propri limiti sono essenziali per preservare la montagna per le future generazioni.
Questo DDL può essere uno strumento utile, ma la vera differenza la faranno le nostre azioni, il nostro impegno quotidiano per proteggere e valorizzare la montagna. Ricordiamoci sempre che siamo custodi di un tesoro inestimabile, e che il futuro delle nostre montagne dipende da noi.