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Cima Falkner: Frane e permafrost, un campanello d’allarme per le Dolomiti?

Il recente distacco roccioso sulla Cima Falkner mette in luce la fragilità delle montagne di fronte ai cambiamenti climatici, con la chiusura di sentieri e l'allerta degli esperti.
  • Il 1° agosto 2025, Cima Falkner è stata interessata da un considerevole distacco roccioso, preceduto da un altro crollo il 27 luglio 2025 di circa 36.000 metri cubi.
  • A causa del distacco, il sentiero SAT 305, via ferrata «Alfredo e Rodolfo Benini», è stato parzialmente interessato, portando alla chiusura anche del sentiero 331 nel tratto specificato.
  • Gli esperti attribuiscono l'instabilità alla presenza del permafrost e ai cambiamenti climatici, con temperature oscillanti che possono esercitare una pressione di circa 200 chili per centimetro quadrato sulla roccia, secondo _Volkmar Mair_.

Nel contesto delle magnifiche Dolomiti di Brenta, Cima Falkner torna sotto i riflettori per via del considerevole distacco roccioso che ha avuto luogo lungo il suo versante occidentale. La ricaduta, avvenuta alle ore 20:55 del giorno _1° agosto 2025_, ha prodotto un boato fragoroso, percepito dal personale impegnato in un rifugio adiacente, seguita dalla comparsa imponente di una nuvola polverosa. Quest’ultimo episodio si inserisce in una sequenza preoccupante; infatti, solo pochi giorni prima, precisamente il _27 luglio 2025_, si era registrato un crollo che aveva interessato l’area con una massa stimata attorno ai *36.000 metri cubi.

Impatto sui Sentieri e Misure di Sicurezza

Il distacco ha parzialmente interessato il sentiero SAT 305, noto anche come via ferrata “Alfredo e Rodolfo Benini”. In risposta a questo evento, la Provincia di Trento ha emesso un’ordinanza di chiusura per il sentiero 305 e per il sentiero 331 nel tratto compreso tra il bivio con il 316 e quello con il 305. Il Soccorso Alpino e Speleologico Trentino è intervenuto tempestivamente, segnando le zone pericolose con nastri rossi e gialli per vietare l’accesso alle aree instabili e circoscriverle. La chiusura dei sentieri è una misura precauzionale essenziale per garantire la sicurezza degli escursionisti e degli alpinisti che frequentano la zona.

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  • E se invece di bloccare i sentieri... 🤔...

Le Cause del Fenomeno: Permafrost e Cambiamenti Climatici

Gli esperti del Servizio Geologico della Provincia di Trento attribuiscono questi fenomeni a una condizione di instabilità sempre più marcata, legata in particolare alla presenza del permafrost. Il permafrost, ovvero il terreno perennemente ghiacciato, svolge un ruolo cruciale nel mantenere coesa la roccia. Tuttavia, l’aumento delle temperature, causato dai cambiamenti climatici, sta portando al suo scioglimento, riducendo la “forza collante” che tiene unite le frazioni di roccia. Questo processo, combinato con i cicli di gelo e disgelo, agisce come un cuneo che spacca la roccia, indebolendola e favorendo i crolli. _Volkmar Mair_, dirigente del Servizio Geologia della Provincia di Bolzano, ha sottolineato come le temperature oscillanti intorno allo zero termico possano esercitare una pressione enorme sulla roccia, pari a circa 200 chili per centimetro quadrato.

Un Paesaggio in Mutamento e le Raccomandazioni per gli Escursionisti

La recente serie di frane ha comportato mutamenti significativi nel contesto morfologico di Cima Falkner, mettendo in luce come l’ecosistema alpino sia vulnerabile ai mutamenti climatici. Secondo le stime elaborate dal Servizio Geologico della Provincia di Trento, si calcola che vi siano circa 700.000 metri cubi di materiale instabile presente sulla vetta, un elemento che solleva una forte apprensione tra gli specialisti del settore. In risposta a tale realtà allarmante, i professionisti suggeriscono agli amanti delle escursioni una cautela estremamente elevata; si raccomanda loro di raccogliere informazioni riguardo alle attuali condizioni ambientali, verificare i bollettini meteorologici e cercare consigli da coloro che trascorrono ogni giorno in montagna. È pertanto essenziale adattarsi ai contesti variabili ed evitare percorsi pericolosi o situazioni compromettenti per salvaguardare la propria integrità fisica.

Riflessioni sulla Fragilità della Montagna e la Responsabilità Umana

La riflessione su simili eventi porta inevitabilmente a considerare la _vulnerabilità degli ecosistemi montani_, così come a interrogarci sul dovere morale verso il nostro pianeta. Le montagne, tradizionalmente rappresentative della forza inviolabile dell’umanità, svelano oggi un aspetto inatteso: la loro fragilità dinanzi all’_sconvolgente potenza della natura_, accentuata dalle conseguenze delle azioni antropiche. _Informazione fondamentale riguardante montagne ed alpinismo:_ Il permafrost consiste in una formazione terrena sempre congelata che si trova ad elevate altitudini o in regioni settentrionali. Il suo scongelamento provocato dall’aumento termico comporta una destabilizzazione del suolo stesso aumentando drasticamente i potenziali incidenti quali frane o crolli strutturali.
_Dati approfonditi relativi a montagne ed alpinismo:_ Grazie all’applicazione innovativa dei droni associati a sofisticati modelli tridimensionali è ora possibile analizzare dettagliatamente l’equilibrio delle superfici rocciose identificando i luoghi maggiormente suscettibili ai pericoli naturali. Tali strumenti si rivelano essenziali nel campo della prevenzione sia nella salvaguardia ambientale sia nella gestione dei potenziali rischi legati agli spazi alpini. Carissimi estimatori della montagna, è giunto il momento di riflettere:
quali azioni possiamo intraprendere*, nella nostra modesta misura, per assicurare la salvaguardia di tali territori straordinari e inestimabili? Forse potremmo realmente apportare un cambiamento significativo con _piccole azioni quotidiane_.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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