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- Nella notte tra il 23 e il 24 agosto 2025, un'operazione di soccorso ha salvato due alpinisti dispersi sul Bric di Mezzodì a Bardonecchia.
- Gli alpinisti sono stati rintracciati a circa 2.750 metri di altitudine grazie all'intervento dell'elicottero del Servizio Regionale di Elisoccorso.
- La missione di soccorso si è conclusa verso le 5:00 del mattino, sottolineando l'importanza della sinergia tra le diverse componenti del soccorso alpino.
Nella notte tra il 23 e il 24 agosto 2025, un’operazione di soccorso alpino di notevole complessità si è conclusa con il salvataggio di due alpinisti dispersi sul Bric di Mezzodì, nel territorio di Bardonecchia. L’allarme era stato lanciato intorno alle 22:00, quando è stato segnalato il mancato rientro dei due escursionisti, partiti la mattina precedente per affrontare l’ascensione di questa montagna della Val di Susa.
L’intervento notturno del Soccorso Alpino
Le squadre del Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese, supportate dal Soccorso Alpino della Guardia di Finanza, si sono immediatamente mobilitate. Hanno iniziato a ripercorrere l’itinerario previsto dagli alpinisti e a perlustrare i versanti della montagna, cercando tracce che potessero indicarne la posizione. La difficoltà dell’operazione era accresciuta dall’oscurità e dal progressivo abbassamento delle temperature, che aumentava il rischio di ipotermia per i dispersi.

L’ausilio dell’elisoccorso e il ritrovamento
Intorno alle 2:00 del mattino, vista la situazione critica, è stato richiesto l’intervento dell’elicottero del Servizio Regionale di Elisoccorso di Azienda Zero Piemonte, dotato di attrezzature per la ricerca notturna. Grazie alla ricognizione aerea, i due escursionisti sono stati rintracciati a circa 2.750 metri di altitudine, immobili lungo il crinale del Bric di Mezzodì. Il recupero è stato effettuato tramite verricello, una manovra delicata e complessa, data la quota e le condizioni ambientali. Gli alpinisti, seppur con un principio di ipotermia, sono stati trasportati a valle in condizioni fisiche complessivamente buone.
Le operazioni di rientro
L’intera missione di soccorso si è conclusa verso le 5:00 del mattino, con il ritorno di tutte le squadre di intervento alle rispettive basi. L’intervento ha evidenziato l’importanza della preparazione e della sinergia tra le diverse componenti del soccorso alpino, nonché l’efficacia delle tecnologie di ricerca notturna.
Riflessioni sulla sicurezza in montagna
Questa vicenda ci ricorda, ancora una volta, quanto sia fondamentale la prudenza e la preparazione quando si affrontano escursioni in montagna. La montagna, pur offrendo scenari mozzafiato e sfide stimolanti, può nascondere insidie e pericoli, soprattutto in condizioni di scarsa visibilità o temperature rigide.
Un aspetto fondamentale da considerare è la pianificazione dell’escursione: *controllare sempre le previsioni meteo*, scegliere percorsi adatti alle proprie capacità fisiche e tecniche, informarsi sulle condizioni del sentiero e portare con sé l’attrezzatura adeguata, inclusi indumenti caldi, cibo e acqua a sufficienza, una cartina dettagliata e un dispositivo di comunicazione.
Un concetto base, ma spesso sottovalutato, è l’importanza di comunicare a qualcuno il proprio itinerario e l’orario previsto di rientro. Questo permette di attivare i soccorsi in tempi rapidi in caso di necessità. Un concetto avanzato, invece, riguarda la conoscenza delle tecniche di autosoccorso e di primo soccorso, che possono fare la differenza in situazioni di emergenza.
La montagna è un ambiente meraviglioso, ma richiede rispetto e consapevolezza. Affrontarla con la giusta preparazione e prudenza è il modo migliore per godere appieno delle sue bellezze e per evitare situazioni di pericolo.