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- La nuova «legge montagna» (Legge 131 del 12 settembre 2025) rischia di escludere comuni montani dai finanziamenti basandosi su criteri altimetrici e di pendenza.
- Comuni come Galeata, Civitella di Romagna e Rocca San Casciano potrebbero perdere lo status di «Comune montano», con conseguente perdita di risorse per sanità, scuola e servizi locali.
- Il Consiglio provinciale sollecita una revisione dei criteri e un incremento del FOSMIT (Fondo per lo sviluppo delle montagne italiane) per garantire uno sviluppo montano inclusivo e sostenibile.
Il Consiglio provinciale di Forlì-Cesena ha espresso serie preoccupazioni riguardo alla Legge nazionale 131 del 12 settembre 2025, soprannominata “Legge Montagna”. L’assemblea ha approvato un Ordine del Giorno che solleva dubbi significativi sull’impatto che questa normativa potrebbe avere sui comuni montani del territorio. Il fulcro della questione risiede nei nuovi criteri di classificazione dei comuni montani, che rischiano di escludere realtà territoriali che necessitano di sostegno.
Il consigliere Matteo Gozzoli, portavoce del centro sinistra, ha evidenziato come la legge, pur nascendo con nobili intenti quali la riduzione delle disuguaglianze e il contrasto allo spopolamento, possa paradossalmente ottenere l’effetto opposto. La criticità principale risiede nell’affidare la classificazione dei Comuni montani esclusivamente a parametri altimetrici e di pendenza. La determinazione definitiva dei criteri e dell’elenco dei Comuni interessati è demandata a un successivo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM).
Rischio Esclusione per Comuni in Difficoltà
Secondo il Consiglio provinciale, l’applicazione rigida di questi criteri potrebbe portare all’esclusione dalla classificazione di “Comune montano” di aree che attualmente rientrano a pieno titolo nell’Area Appennino Forlivese e Cesenate. Comuni come Galeata, Civitella di Romagna e Rocca San Casciano potrebbero non essere più considerati montani, con conseguente perdita di finanziamenti cruciali.

La preoccupazione si estende anche ad altri comuni del territorio forlivese e cesenate, tra cui Meldola, Predappio, Dovadola, Modigliana, Sarsina, Mercato Saraceno, Roncofreddo, Sogliano e Borghi. Questi comuni, già gravati da condizioni di svantaggio strutturale, potrebbero subire un ulteriore colpo a causa della perdita di risorse essenziali per la sanità, la scuola, i servizi e lo sviluppo locale. *È imperativo agire prima dell’emanazione del DPCM per evitare scelte che danneggino irreparabilmente queste collettività.
- Finalmente una legge che guarda alle montagne...⛰️...
- Questa legge sembra un disastro annunciato! 😠...
- E se la montagna non fosse solo altitudine...? 🤔...
L’Appello della Provincia: Revisione dei Criteri e Maggiori Risorse
Il Consiglio provinciale, attraverso l’Ordine del Giorno approvato, sollecita il Presidente della Provincia, Enzo Lattuca, ad attivarsi in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna. L’obiettivo è quello di sensibilizzare il Governo affinché riveda i criteri di classificazione e incrementi la dotazione finanziaria del Fondo per lo sviluppo delle montagne italiane (FOSMIT).
Il consigliere Gozzoli ha sottolineato che la tutela della montagna non può essere affidata a formule astratte, ma deve basarsi sul riconoscimento delle reali condizioni dei territori e sull’investimento di risorse adeguate per garantirne il futuro. L’approvazione dell’Ordine del Giorno rappresenta un segnale chiaro e unitario in questa direzione. Il documento è stato ratificato grazie al consenso della lista Insieme per la Provincia Forlì-Cesena (schieramento di centro-sinistra) e con l’astensione delle formazioni politiche Fratelli d’Italia e Lega.
Verso una Strategia di Sviluppo Montano Inclusiva e Sostenibile
La vicenda solleva interrogativi cruciali sul futuro delle aree montane italiane. È necessario superare una visione puramente altimetrica* e adottare un approccio più olistico che tenga conto delle specificità sociali, economiche e demografiche di ciascun territorio. Solo in questo modo sarà possibile garantire uno sviluppo montano inclusivo e sostenibile, capace di valorizzare le risorse locali e di contrastare efficacemente lo spopolamento.
Amici appassionati di montagna, questa vicenda ci ricorda quanto sia importante conoscere a fondo le dinamiche che regolano la vita delle nostre comunità montane. Una nozione base di alpinismo ci insegna che la conoscenza del territorio è fondamentale per affrontare qualsiasi sfida. Allo stesso modo, una comprensione approfondita delle politiche che interessano le montagne è essenziale per tutelarne il futuro.
E per chi vuole spingersi oltre, una nozione avanzata di alpinismo ci suggerisce che la collaborazione e la condivisione di esperienze sono cruciali per superare le difficoltà. Allo stesso modo, un dialogo costruttivo tra istituzioni, comunità locali e esperti è indispensabile per definire strategie di sviluppo montano efficaci e durature.
Riflettiamo insieme: come possiamo contribuire, nel nostro piccolo, a promuovere una visione più consapevole e responsabile della montagna?







