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- Lutto nel mondo dello sport per la scomparsa di Laura Dahlmeier, ex campionessa olimpica e mondiale di biathlon, deceduta a 31 anni sul Laila Peak in Pakistan a circa 5700 metri di altitudine.
- La decisione di non recuperare il corpo, in accordo con le volontà di Laura Dahlmeier e dei suoi familiari, evidenzia il rispetto per la montagna e la consapevolezza dei rischi, dopo che nel 2019 si era ritirata dalle gare.
- La carriera di Laura Dahlmeier è stata costellata di successi, tra cui due ori e un bronzo alle Olimpiadi Invernali di PyeongChang nel 2018, oltre a 15 medaglie ai campionati mondiali e 20 successi in Coppa del Mondo.
Con grande tristezza, annunciamo la prematura scomparsa di Laura Dahlmeier, ex campionessa sia olimpica che mondiale nel biathlon. L’evento fatale si è verificato il 28 luglio 2025 sul Laila Peak, collocato nel massiccio del Karakoram in Pakistan. La drammatica circostanza ha avuto luogo a un’altitudine approssimativa di 5700 metri durante una manovra di discesa in corda doppia; qui l’atleta ha subito l’impatto devastante causato da una frana.
La dinamica dell’incidente e i soccorsi
Laura Dahlmeier aveva 31 anni ed era impegnata in una spedizione insieme alla sua compagna d’avventura Marina Krauss, che ne è uscita illesa. Subito dopo un incidente tragicomico sulle pendici impervie della montagna appenninica, senza ripercussioni dirette su Marina, questa si affannò nel dare l’allerta ai soccorsi cercando vanamente anche i mezzi per riunirsi all’amica. La difficoltà del percorso era accentuata dall’instabilità del suolo e dai continui smottamenti rocciosi che rendevano ogni tentativo quasi impossibile. Dopo diverse ore spese inutilmente nella ricerca della partner d’ascensione, avvedendosi della precarietà della situazione attuale, si vide costretta a ritirarsi al campo base garantendo così almeno in termini più sicuri la richiesta d’aiuto.
Il giorno successivo fu allertata una ricognizione aerea da parte delle forze armate pakistane, le quali hanno sorvolato le aree circostanti individuando purtroppo, senza riscontri positivi, il corpo senza vita della campionessa Laura Dahlmeier. Le severe condizioni atmosferiche presenti impedirono interventi immediati. Solo più tardi intervenne un gruppo specializzato per effettuare operazioni via terra presso lo scenario tragico, confermando ulteriormente quanto già emerso: l’atleta aveva perso definitivamente ogni possibilità vitale.

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- Che tragedia immane! 💔 La montagna è......
- La sua scelta di 'lasciare andare'... 🤔 Ci invita a riflettere......
La decisione di lasciare il corpo sulla montagna
Considerando l’alto grado di rischio cui sono sottoposti i soccorritori – minacciati sia dalle continue cadute di rocce che dai repentini mutamenti delle condizioni atmosferiche – è stata giudicata impraticabile l’operazione di recupero della salma. Seguendo le volontà manifestate durante la sua vita da Laura Dahlmeier e ottenendo l’assenso dei suoi familiari, si è presa la difficile decisione di fermare ogni ulteriore tentativo. La campionessa troverà pace definitiva su quella montagna alla quale era così legata. La scelta effettuata, sebbene carica di tristezza, esprime un profondo rispetto nei confronti della montagna stessa e una piena comprensione dei rischi insiti nell’affrontarla.
Una carriera costellata di successi
Originaria di Garmisch-Partenkirchen, Laura Dahlmeier ha visto la luce il 22 agosto 1993, affermandosi come una delle biatlete che hanno scritto pagine memorabili nella storia dello sport. Il suo incredibile palmarès include due medaglie d’oro nelle discipline dello sprint e dell’inseguimento nonché una medaglia di bronzo nell’individuale ai Giochi Olimpici Invernali tenutisi a PyeongChang nel 2018. A queste si aggiungono ben quindici medaglie conquistate nei campionati mondiali e venti successi in Coppa del Mondo: il suo talento innato, unito a fervida determinazione ed estrema passione per lo sport, l’hanno consacrata come figura emblematica per tanti appassionati.
In seguito al ritiro dalle gare avvenuto nel mese di maggio del 2019, Dahlmeier ha intrapreso con fervore nuove avventure nell’alpinismo nonché nello sci alpinismo. Raggiungendo traguardi significativi come quello ottenuto nel 2023, anno che ha segnato il conseguimento della qualifica di guida alpina assieme alla partecipazione attiva come volontaria dei soccorsi montani sul suolo tedesco. Le ultime sfide da lei affrontate includono tra le altre cose una notevole scalata veloce sull’Ama Dablam prevista per 2024, nonché l’ascesa sulla Great Trango Tower (6 287 m), realizzata l’8 luglio 2025.
Un addio nel rispetto della sua volontà: l’eredità di Laura Dahlmeier
La tragica fine della vita umana scaturita dalla sorte avversa tocca profondamente ciascuno nel panorama dello sport alpino: non può passare inosservata. Laura Dahlmeier, icona del mondo dell’alpinismo contemporaneo, ha scelto in modo emblematico di abbandonare fisicamente i suoi resti alla montagna durante possibili incidenti; questo gesto dimostra un’affinità straordinaria nei confronti degli elementi naturali insieme a una lucidità riguardo ai potenziali pericoli insiti nell’attività stessa. La sua eredità porterà avanti i nobili principi quali passione ardente ed audacia mista ad uno spiccato senso del rispetto verso i monti maestosi; tali valori continueranno certamente ad alimentare gli spiriti delle generazioni future dedicate all’alpinismo.
Per coloro che nutrono amorevole devozione verso l’alta quota – tra amici intimi o fra esperti – quest’infausta notizia rappresenta un invito urgente alla contemplazione riguardo le meraviglie così come gli orrori delle montagne stesse. I riflettori si accendono su quanto sia fondamentale comprendere approfonditamente il nostro legame con Madre Natura; sottolineando infine i gravi inconvenienti presenti se trascuriamo le sue normative divinamente ordinate essenziali da osservare.
In tal senso scaturiscono dall’analisi degli eventi evidenti insegnamenti sul valore cruciale della meticolosa preparazione preliminare associata all’accuratezza nell’individuazione dei fattori di rischio durante le escursioni in alta quota. Anche un’atleta esperta come Laura Dahlmeier è stata vittima di un evento imprevedibile. Questo ci insegna che la montagna non perdona e che è fondamentale affrontare ogni ascensione con la massima prudenza e consapevolezza.
Un concetto più avanzato, che possiamo approfondire, è quello del “lasciare andare”. La decisione di Laura di non voler essere recuperata, in caso di incidente, ci pone di fronte a una riflessione profonda sul significato della vita e della morte, sul nostro attaccamento al corpo e sulla possibilità di accettare il nostro destino. È una scelta che può sembrare estrema, ma che rivela una grande saggezza e un profondo rispetto per la montagna.
Che questa tragedia ci spinga a interrogarci sul nostro modo di vivere, sul nostro rapporto con la natura e sul significato che diamo alla nostra esistenza. Che il ricordo di Laura Dahlmeier ci ispiri a vivere con passione, coraggio e rispetto per il mondo che ci circonda.