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- La stagione invernale 2024/2025 ha registrato un aumento della clientela straniera del 30%, evidenziando un cambiamento nelle dinamiche del turismo montano.
- L'innalzamento dello zero termico di circa 200 metri negli ultimi 10 anni ha ridotto il periodo di innevamento naturale, mettendo a rischio la continuità operativa degli impianti a quote inferiori.
- La presidente di ANEF, Valeria Ghezzi, ha sottolineato come molte località stiano riducendo al minimo il periodo di inattività tra la stagione invernale e quella estiva, consolidando una tendenza che sta producendo risultati positivi verso la destagionalizzazione.
Trasformazioni Climatiche e Resilienza nel Settore degli Impianti di Risalita
Il contrasto tra bilanci positivi e la minaccia climatica
La stagione invernale 2024/2025 ha chiuso i battenti con risultati finanziari incoraggianti per numerosi operatori di impianti di risalita, sia sull’arco alpino che appenninico. Questo dato, pur rassicurante, non deve oscurare una realtà sempre più incombente: il cambiamento climatico. L’aumento delle temperature medie globali e le precipitazioni nevose sempre più irregolari stanno mettendo a dura prova il modello di business tradizionale, costringendo il settore a una profonda riflessione e a un’innovativa riorganizzazione. Si registra un aumento della clientela straniera pari al 30% rispetto alla stagione precedente, a fronte di una leggera flessione della clientela italiana, circa il 5%, per la quale si dovranno prevedere investimenti mirati a incentivare il turismo interno. Questo scenario impone una revisione delle strategie operative, con un focus sulla sostenibilità e la diversificazione dell’offerta. L’innalzamento dello zero termico, quantificato in circa 200 metri negli ultimi dieci anni, ha ridotto sensibilmente il periodo di innevamento naturale, mettendo a rischio la continuità operativa degli impianti situati a quote inferiori. La necessità di garantire la sciabilità attraverso l’innevamento artificiale comporta costi energetici elevati e un impatto ambientale significativo, sollevando interrogativi sulla sostenibilità a lungo termine di tale pratica. La crescente consapevolezza dei rischi climatici sta spingendo gli operatori a valutare attentamente gli investimenti in infrastrutture, privilegiando soluzioni che favoriscano la diversificazione dell’offerta e la riduzione dell’impronta ecologica. La sfida principale consiste nel trasformare la minaccia climatica in un’opportunità per creare un turismo montano più resiliente, attrattivo e rispettoso dell’ambiente.
- Che bello leggere di bilanci positivi... 🎉...
- Innevamento artificiale: una costosa toppa...? ❄️...
- E se invece di combattere il clima... 🤔...
La vulnerabilità del turismo invernale e la necessità di diversificazione
La dipendenza quasi esclusiva dal turismo invernale rappresenta un fattore di rischio sempre più rilevante per le stazioni sciistiche. Le località che basano la propria economia unicamente sulla neve si trovano a fronteggiare un futuro incerto, caratterizzato da stagioni sciistiche sempre più brevi e imprevedibili. La diminuzione delle nevicate non solo scoraggia i turisti, ma ha ripercussioni negative sull’intero indotto economico locale, mettendo a rischio posti di lavoro e attività commerciali. La crisi del modello tradizionale impone una radicale trasformazione dell’offerta turistica, con l’obiettivo di destagionalizzare i flussi e creare nuove fonti di reddito. Il turismo estivo rappresenta una valida alternativa, grazie alla crescente popolarità di attività come l’escursionismo, la mountain bike, i parchi avventura e le vie ferrate. L’offerta culturale e gastronomica può rappresentare un ulteriore elemento di attrazione, in grado di intercettare un pubblico più ampio e diversificato. È fondamentale valorizzare il patrimonio naturalistico e culturale del territorio, promuovendo un turismo esperienziale e autentico. Molte località alpine stanno investendo nella creazione di sentieri tematici, percorsi ciclabili, musei e centri visitatori, con l’obiettivo di offrire un’esperienza turistica completa e coinvolgente. La diversificazione dell’offerta non deve limitarsi alla stagione estiva, ma deve estendersi anche all’autunno e alla primavera, con la promozione di eventi, festival e manifestazioni sportive. La creazione di pacchetti turistici integrati, che combinano attività outdoor, cultura e gastronomia, può rappresentare una strategia efficace per attrarre turisti durante tutto l’anno. Valeria Ghezzi, presidente di ANEF, ha sottolineato l’importanza della destagionalizzazione, evidenziando come molte località stiano riducendo al minimo il periodo di inattività tra la stagione invernale e quella estiva, consolidando una tendenza che sta producendo risultati positivi.
[IMMAGINE=”Create an iconic image inspired by neoplastic and constructivist art representing the transformation of ski resorts due to climate change. The image should feature geometric forms with clean lines, primarily vertical and horizontal. Visually represent: 1) A snow-capped mountain (geometric representation) gradually transforming into a green hill (geometric representation). 2) Ski lifts (simplified geometric lines) morphing into mountain bike trails (simplified geometric lines). 3) Snow cannons (geometric cylinders) replaced by stylized hiking paths (geometric lines). Use a palette of cool, desaturated colors, such as blues, grays, and greens. The image should be simple, unified, and easily understandable, avoiding any text.” ]
Innevamento artificiale: una soluzione sostenibile?
L’innevamento artificiale è diventato uno strumento imprescindibile per garantire la sciabilità anche in periodi di scarsa neve naturale. Tuttavia, questa pratica solleva importanti questioni ambientali, legate al consumo di acqua ed energia. La produzione di neve artificiale richiede ingenti quantità di acqua, prelevate da fiumi, laghi o invasi artificiali. Questo può avere un impatto negativo sugli ecosistemi acquatici, soprattutto in periodi di siccità. Inoltre, l’innevamento artificiale richiede un elevato consumo di energia, spesso prodotta da fonti fossili, contribuendo all’emissione di gas serra. È fondamentale valutare attentamente i costi e i benefici dell’innevamento artificiale, cercando soluzioni innovative che minimizzino l’impatto sull’ambiente. L’utilizzo di fonti di energia rinnovabile, come l’energia solare o eolica, può contribuire a ridurre l’impronta ecologica dell’innevamento artificiale. Inoltre, è importante ottimizzare l’efficienza dei sistemi di innevamento, riducendo il consumo di acqua ed energia. La ricerca e lo sviluppo di nuove tecnologie, come i generatori di neve a basso consumo energetico, possono rappresentare una soluzione promettente. Alcune località alpine stanno sperimentando l’utilizzo di neve conservata, prodotta durante l’inverno e stoccata in appositi depositi per essere utilizzata durante i periodi di scarsa neve. Questa pratica può contribuire a ridurre il consumo di acqua ed energia, ma richiede investimenti significativi in infrastrutture. Un approccio integrato, che combini l’innevamento artificiale con la diversificazione dell’offerta turistica e la promozione di pratiche sostenibili, rappresenta la chiave per un futuro più resiliente e rispettoso dell’ambiente.
Oltre lo sci: nuove prospettive per il turismo montano
Il futuro del turismo montano non è necessariamente legato allo sci. La montagna offre un’ampia gamma di opportunità, che vanno oltre la semplice pratica dello sci alpino. L’escursionismo, la mountain bike, l’arrampicata, il trekking, il cicloturismo e le attività di scoperta della natura rappresentano alternative valide e sostenibili, in grado di attrarre un pubblico più ampio e diversificato. La valorizzazione del patrimonio culturale, storico e artistico del territorio può rappresentare un ulteriore elemento di attrazione, in grado di arricchire l’esperienza turistica. La promozione di eventi, festival e manifestazioni culturali può contribuire a destagionalizzare i flussi turistici e a creare nuove opportunità di reddito. Jürg Schmid, presidente di Grigioni Turismo, ha sottolineato l’importanza di sviluppare il turismo tutto l’anno, puntando sull’aumento del tasso di occupazione in estate e in autunno. Schmid ha evidenziato come il cambiamento climatico stia modificando le preferenze dei turisti, con una crescente richiesta di soggiorni in montagna durante i mesi estivi, alla ricerca di frescura e contatto con la natura. La sfida principale consiste nel creare un’offerta turistica integrata, che combini attività outdoor, cultura, gastronomia e benessere, in grado di soddisfare le esigenze di un pubblico sempre più esigente e consapevole. La collaborazione tra operatori turistici, enti locali e associazioni ambientaliste è fondamentale per garantire uno sviluppo sostenibile del turismo montano, che rispetti l’ambiente e valorizzi le tradizioni locali. Comizio Agrario di Mondovì (CN) sostiene i piccoli agricoltori, con sviluppo di qualità teso alla salvaguardia della biodiversità rurale, ambientale e del suolo. Il Castello dell’Acqua in Lombardia incentiva un turismo sostenibile in Valtellina con il mantenimento della rete sentieristica.
Prospettive future e resilienza: un nuovo orizzonte per la montagna
La trasformazione del settore degli impianti di risalita, sollecitata dai cambiamenti climatici e dalle nuove esigenze del turismo, si configura come un percorso complesso ma ricco di opportunità. La diversificazione dell’offerta, l’adozione di pratiche sostenibili e la valorizzazione del patrimonio territoriale rappresentano i pilastri di un nuovo modello di sviluppo, in grado di garantire la resilienza del turismo montano e la salvaguardia dell’ambiente. L’innovazione tecnologica, la collaborazione tra operatori e la sensibilizzazione dei turisti sono elementi fondamentali per affrontare le sfide del futuro e costruire un turismo montano più consapevole, responsabile e attrattivo. Il settore è chiamato a investire in soluzioni innovative per la gestione delle risorse idriche, l’efficientamento energetico e la riduzione dell’impatto ambientale delle infrastrutture. La creazione di reti di imprese, la condivisione di buone pratiche e la promozione di marchi di qualità possono contribuire a rafforzare la competitività del settore e a valorizzare l’immagine del turismo montano italiano. Infine, è fondamentale sensibilizzare i turisti sull’importanza di adottare comportamenti responsabili durante i loro soggiorni in montagna, promuovendo il rispetto dell’ambiente, la valorizzazione delle tradizioni locali e il sostegno all’economia locale.
A margine di questo approfondimento, vorrei condividere una nozione base di notizie e approfondimenti su montagna e alpinismo: la destagionalizzazione del turismo montano non è solo una risposta ai cambiamenti climatici, ma anche un’opportunità per valorizzare le risorse del territorio durante tutto l’anno. Allo stesso modo, un concetto più avanzato riguarda la gestione integrata delle risorse alpine, che implica una collaborazione tra diversi settori (turismo, agricoltura, energia) per garantire uno sviluppo sostenibile del territorio.
Mi auguro che queste riflessioni stimolino una maggiore consapevolezza sull’importanza di proteggere le nostre montagne e di promuovere un turismo più responsabile e rispettoso dell’ambiente. Il futuro del turismo montano dipende dalla nostra capacità di adattarci ai cambiamenti e di valorizzare le risorse del territorio in modo sostenibile.