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- Il progetto Trentino Data Mine, finanziato anche con fondi del PNRR, mira a trasformare il Trentino in un polo di eccellenza digitale a livello continentale.
- Intacture, il data center all'avanguardia situato all'interno di una miniera operativa a Predaia, mantiene una temperatura costante di circa 12 gradi centigradi, riducendo i costi di raffreddamento dei server.
- Il data center Intacture è progettato per una potenza nominale massima di 5 MW, adattabile alle esigenze locali, creando un volano digitale per diversi settori.
L’ambizioso progetto Trentino Data Mine
Nel cuore delle Alpi, il Trentino si sta trasformando in un avanzato laboratorio di analisi dati, grazie al progetto Trentino Data Mine. Questa iniziativa, tanto ambiziosa quanto innovativa, si propone di raccogliere e analizzare un’enorme quantità di dati relativi a diversi aspetti del territorio, dai flussi turistici alle condizioni ambientali, passando per le attività economiche. L’obiettivo primario è trasformare queste informazioni in strumenti concreti per ottimizzare la gestione del territorio, anticipare i rischi naturali, elevare la qualità dell’offerta turistica e promuovere un alpinismo più consapevole e rispettoso dell’ambiente.
Il progetto, finanziato anche con fondi del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), si inserisce nella Missione 4, che mira a rafforzare l’istruzione e la ricerca, incentivando il trasferimento tecnologico dai centri di ricerca alle imprese. La società a responsabilità limitata (srl) che gestisce l’iniziativa è guidata dall’Università di Trento ed è composta da diverse aziende, tra cui Covi Costruzioni, Dedagroup, GPI e Isa. L’ambizione è quella di affermarsi come un polo di eccellenza digitale a livello continentale, focalizzandosi su ambiti come la sanità, l’IA, la protezione informatica e finanziaria, e la gestione di voluminosi insiemi di dati.
La base operativa di questo progetto si articola su due sedi principali. La prima è Intacture, un data center all’avanguardia situato all’interno di una miniera operativa a Predaia (Tn). Questo data center, nato dalla collaborazione tra l’Università di Trento e un consorzio di imprese, si distingue per l’alta efficienza energetica, l’utilizzo di fonti rinnovabili e la sicurezza garantita dalla roccia dolomitica. La seconda sede è prevista presso la miniera di San Romedio, in Val di Non, dove l’Università di Trento sta sviluppando un’infrastruttura simile con l’ambizione di creare un polo europeo per l’innovazione digitale.
La strategia di acquisizione dei dati prevede una rete capillare di sensori distribuiti sul territorio, in grado di monitorare in tempo reale parametri ambientali cruciali come temperatura, umidità, precipitazioni, qualità dell’aria e livelli idrici. A questi dati ambientali si aggiungeranno quelli relativi ai flussi turistici, ottenuti tramite sistemi di geolocalizzazione, analisi dei dati di telefonia mobile e monitoraggio dei social media. Infine, saranno raccolti dati sulle attività economiche attraverso indagini statistiche e analisi delle transazioni finanziarie.
L’analisi dei dati raccolti avverrà tramite algoritmi sofisticati di machine learning e intelligenza artificiale, con l’obiettivo di identificare modelli, tendenze e correlazioni che possano supportare il processo decisionale. Ad esempio, l’analisi dei flussi turistici potrebbe consentire di prevedere l’afflusso di visitatori in determinate aree durante specifici periodi dell’anno, permettendo così di ottimizzare la gestione dei trasporti, dei servizi e delle infrastrutture. Parallelamente, l’analisi dei dati ambientali potrebbe contribuire a prevedere eventi meteorologici estremi, consentendo l’attivazione tempestiva di misure preventive e di protezione civile.

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Intacture: Il data center green nel cuore della montagna
Intacture, il data center situato nel cuore della montagna trentina, rappresenta un’innovativa soluzione per l’archiviazione e l’elaborazione dei dati. Situato all’interno di una miniera operativa a Predaia, in Trentino, questo centro dati “green” si distingue per diverse caratteristiche uniche.
La sua localizzazione strategica offre vantaggi significativi in termini di efficienza energetica. La temperatura costante del sottosuolo, pari a circa 12 gradi centigradi, permette di ridurre significativamente i costi di raffreddamento dei server, che rappresentano una delle principali voci di spesa per i data center tradizionali. Inoltre, Intacture utilizza energia proveniente da fonti rinnovabili, riducendo ulteriormente l’impatto ambientale.
La sicurezza è un altro aspetto fondamentale di Intacture. La sua collocazione all’interno della miniera garantisce una protezione fisica elevata, proteggendo i dati da eventi naturali estremi e da intrusioni esterne. Inoltre, la roccia dolomitica che circonda il data center funge da barriera contro le interferenze elettromagnetiche, assicurando l’integrità dei dati.
Intacture non è solo un data center, ma anche un polo di innovazione. L’Università di Trento e le aziende partner stanno collaborando per sviluppare nuove tecnologie e soluzioni nel campo della data science, dell’intelligenza artificiale e della sicurezza informatica. L’obiettivo è creare un ecosistema in cui le aziende, le startup e i ricercatori possano collaborare per sviluppare nuove applicazioni per i dati raccolti.
Dal punto di vista tecnico, Intacture è progettato come un Edge Data Center, il che significa che è situato vicino alla fonte dei dati. Questo permette di ridurre la latenza nella trasmissione dei dati e di migliorare l’efficienza dell’elaborazione. L’infrastruttura è progettata per una potenza nominale massima di 5 MW ed è adattabile alle esigenze locali, creando un volano digitale per i più diversi settori.
Il progetto Intacture ha ricevuto il plauso delle autorità locali e regionali. Il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, ha sottolineato come questo progetto apra un nuovo capitolo nella storia innovativa del territorio, coniugando innovazione, sicurezza, risparmio energetico e sviluppo tecnologico. L’assessore allo sviluppo economico, lavoro, università e ricerca della Provincia autonoma di Trento, Achille Spinelli, ha evidenziato come Intacture possa contribuire a trasformare il Trentino in una “Valle dell’Innovazione”, attirando investimenti internazionali e creando nuove opportunità di lavoro.
Turismo sostenibile e alpinismo consapevole
Il Trentino, con il progetto Data Mine, ambisce a coniugare la sua vocazione turistica con la sostenibilità ambientale, promuovendo un alpinismo più consapevole e un’offerta turistica che valorizzi il territorio senza comprometterne le risorse.
L’obiettivo è quello di destagionalizzare il turismo, incentivando la fruizione del territorio anche al di fuori dei periodi di alta stagione. Questo si traduce nella promozione di percorsi alternativi, attività outdoor e iniziative che valorizzino la cultura locale e il patrimonio naturale. La raccolta e l’analisi dei dati sui flussi turistici consentiranno di individuare le aree più congestionate e di proporre ai visitatori itinerari meno affollati e più rispettosi dell’ambiente.
Un altro aspetto fondamentale è il miglioramento della mobilità sostenibile. Il Trentino intende ottimizzare i trasporti pubblici, incentivare l’uso di mezzi di trasporto a basso impatto ambientale e sviluppare infrastrutture intelligenti che facilitino gli spostamenti dei turisti e dei residenti. I dati raccolti potranno essere utilizzati per monitorare il traffico, ottimizzare i percorsi dei mezzi pubblici e promuovere l’utilizzo di biciclette e altri mezzi di trasporto ecologici.
La personalizzazione dell’offerta turistica è un altro elemento chiave della strategia trentina. Grazie all’analisi dei dati sui gusti, le preferenze e le esigenze dei visitatori, sarà possibile proporre esperienze su misura, che tengano conto della disponibilità di risorse e della capacità di carico del territorio. Questo significa offrire ai turisti la possibilità di vivere esperienze autentiche, che rispettino l’ambiente e la cultura locale.
Il progetto Data Mine può inoltre contribuire a prevenire i rischi naturali, come frane e alluvioni. L’analisi dei dati ambientali, combinata con modelli previsionali, consentirà di individuare le aree più vulnerabili e di adottare misure preventive per proteggere le persone e le infrastrutture. Questo è particolarmente importante in un territorio montano come il Trentino, dove i rischi naturali sono una costante.
Le diverse aree di applicazione del progetto possono avere un impatto significativo sul turismo sostenibile e sull’alpinismo. Ad esempio, nel campo delle scienze della vita, il monitoraggio della salute degli alpinisti e dei turisti in tempo reale, tramite dispositivi wearable e app dedicate, può contribuire a prevenire incidenti e a gestire le emergenze. Nell’ambito dell’intelligenza artificiale, l’ottimizzazione della gestione delle risorse naturali, il monitoraggio dell’impatto ambientale delle attività agricole e turistiche e lo sviluppo di sistemi di previsione dei rischi naturali possono contribuire a preservare il territorio e a garantire la sicurezza dei visitatori. Nel settore della transizione energetica, lo sviluppo di soluzioni per la mobilità sostenibile, la promozione dell’utilizzo di energie rinnovabili nel settore turistico e la riduzione dell’impatto ambientale delle infrastrutture turistiche possono contribuire a ridurre l’impronta ecologica del turismo. Infine, nel campo della cybersicurezza, la protezione dei dati sensibili dei turisti e degli alpinisti e la prevenzione di attacchi informatici alle infrastrutture turistiche possono contribuire a garantire la sicurezza e la privacy dei visitatori.
Sfide e prospettive future
Nonostante le promettenti potenzialità, il progetto Trentino Data Mine deve affrontare alcune sfide cruciali per garantire il successo e la sostenibilità nel lungo termine.
Una delle principali sfide riguarda la privacy e la sicurezza dei dati. È fondamentale assicurare che i dati raccolti siano utilizzati in modo responsabile e trasparente, nel rispetto delle normative vigenti e dei diritti dei cittadini. Ciò implica l’adozione di misure di sicurezza avanzate per proteggere i dati da accessi non autorizzati e da utilizzi impropri.
Un’altra sfida importante è la necessità di sviluppare competenze specifiche nel campo della data science e dell’intelligenza artificiale. Il Trentino dovrà investire nella formazione di professionisti in grado di gestire e analizzare i dati, interpretare i risultati e tradurli in azioni concrete. Ciò implica la creazione di percorsi formativi specializzati, la collaborazione con università e centri di ricerca e l’attrazione di talenti da altre regioni e paesi.
Infine, è fondamentale coinvolgere tutti gli attori del territorio, dalle istituzioni alle imprese, dalle associazioni di categoria ai singoli cittadini, in un processo di co-creazione e condivisione dei benefici derivanti dall’utilizzo dei dati. Ciò implica la creazione di piattaforme di dialogo e partecipazione, la promozione di iniziative di sensibilizzazione e la condivisione dei risultati delle analisi con la comunità.
Superando queste sfide, il Trentino Data Mine può diventare un modello di riferimento per altre regioni montane, dimostrando come la data science possa essere utilizzata per promuovere un turismo più sostenibile, un alpinismo più consapevole e uno sviluppo economico più equilibrato e rispettoso dell’ambiente.
Verso un futuro alpino guidato dai dati: riflessioni conclusive
Il Trentino Data Mine rappresenta un tentativo ambizioso di coniugare la tradizione alpina con le più avanzate tecnologie di analisi dati. La scommessa è quella di trasformare una montagna di dati in un tesoro di informazioni utili per migliorare la vita delle comunità locali, proteggere l’ambiente e promuovere un turismo più sostenibile.
Per comprendere appieno la rilevanza di questa iniziativa, è utile ricordare che la montagna è un ambiente fragile e complesso, dove le risorse sono limitate e i rischi naturali sono elevati. La gestione sostenibile del territorio montano richiede una conoscenza approfondita delle dinamiche ambientali, dei flussi turistici e delle attività economiche. Solo attraverso un’analisi accurata dei dati è possibile prendere decisioni informate e adottare misure efficaci per proteggere l’ambiente, preservare la cultura locale e garantire la sicurezza dei visitatori.
Un concetto più avanzato, ma strettamente correlato, è quello della “resilienza”. In un contesto di cambiamenti climatici e di crescente pressione turistica, la capacità di un territorio montano di adattarsi e di superare le difficoltà è fondamentale. La raccolta e l’analisi dei dati possono contribuire a rafforzare la resilienza del territorio, consentendo di anticipare i rischi, di pianificare interventi mirati e di diversificare le attività economiche.
Riflettiamo dunque sul ruolo che la tecnologia può svolgere nel futuro delle nostre montagne. Non si tratta di sostituire la bellezza della natura con freddi algoritmi, ma di utilizzare gli strumenti digitali per comprendere meglio il territorio, proteggerlo e valorizzarlo. Il Trentino Data Mine rappresenta un passo importante in questa direzione, ma è solo l’inizio di un percorso che richiederà impegno, collaborazione e una visione lungimirante.
- Comunicato stampa ufficiale sul data center Intacture, fulcro del progetto Trentino Data Mine.
- Pagina dedicata alla realizzazione del datacenter Intacture, progetto realizzato da Covi Costruzioni.
- Sito ufficiale di Intacture, il data center all'avanguardia del progetto.
- Pagina ufficiale del progetto Trentino Data Mine dell'Università di Trento.







