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- Il Nepal apre gratuitamente 97 montagne himalayane per due anni, a partire da settembre 2025, per incentivare il turismo in aree remote.
- Le nuove vette accessibili si trovano nelle province di Karnali e Sudurpaschim, con altezze tra i 5.970 e i 7.132 metri, offrendo sfide per diversi livelli di esperienza.
- La tariffa per i permessi di scalata dell'Everest aumenterà a 15.000 dollari nella stagione di punta (aprile-maggio), segnando il primo incremento in quasi dieci anni.
Il Nepal apre le sue cime: una strategia per il turismo sostenibile
Il governo del Nepal ha intrapreso una coraggiosa iniziativa per rivitalizzare il turismo e ridistribuire l’interesse alpinistico, finora concentrato quasi esclusivamente sull’Everest. A partire da settembre 2025, ben 97 montagne himalayane saranno accessibili gratuitamente per un periodo di due anni. Questa mossa strategica mira a promuovere le aree più remote del paese, offrendo agli alpinisti un’alternativa alle affollate vie dell’Everest e stimolando l’economia locale.
Parallelamente a questa apertura, il Nepal ha annunciato un aumento significativo delle tariffe per i permessi di scalata dell’Everest. Il costo per la stagione di punta, che va da aprile a maggio, salirà a *15.000 dollari, rappresentando il primo incremento tariffario in quasi dieci anni. Questa decisione riflette la volontà di gestire l’overtourism sulla vetta più alta del mondo e di garantire una maggiore sostenibilità ambientale.

- ⛰️ Ottima idea per un turismo più sostenibile......
- 💰 Aumentare i costi dell'Everest è un'ingiustizia......
- 🤔 E se invece di scalare, aiutassimo le comunità locali...?...
Un’opportunità per le regioni inesplorate
Le 97 vette rese accessibili gratuitamente si trovano nelle province di Karnali e Sudurpaschim, nell’estremo ovest del Nepal. Queste aree, caratterizzate da una bellezza naturale mozzafiato, sono tra le più povere e meno sviluppate del paese. Le montagne in questione variano in altezza tra i 5.970 e i 7.132 metri, offrendo una vasta gamma di sfide alpinistiche per tutti i livelli di esperienza.
L’obiettivo del governo è chiaro: attrarre un maggior numero di visitatori e alpinisti in queste regioni, creando nuove opportunità di lavoro, generando reddito e rafforzando l’economia locale. Nonostante il loro fascino, queste vette hanno attirato solo 68 alpinisti negli ultimi due anni, un numero esiguo rispetto ai 421 permessi rilasciati per l’Everest nel solo 2024.
L’Everest: tra sovraffollamento e nuove regole
L’Everest, con i suoi 8.849 metri, è da tempo afflitto da problemi di sovraffollamento, degrado ambientale e incidenti mortali. Nell’aprile 2024, il massimo organo giudiziario del Nepal, la Corte Suprema, ha emesso un’ordinanza al governo che imponeva la restrizione del numero di autorizzazioni per scalare l’Everest e altre cime, enfatizzando la necessità di rispettare la capacità ecologica di questi ambienti montani.
Oltre all’incremento delle tariffe, il parlamento nepalese sta esaminando una nuova normativa che prescriverebbe a chiunque intenda affrontare l’ascensione dell’Everest di aver già conquistato la vetta di una montagna la cui altezza superi i 7.000 metri. Questa misura mira ad aumentare la sicurezza e la preparazione degli alpinisti, riducendo il rischio di incidenti e decessi in alta quota.
Verso un alpinismo più consapevole e sostenibile
L’iniziativa del Nepal rappresenta un passo importante verso un alpinismo più consapevole e sostenibile. Promuovendo le vette meno conosciute e gestendo l’afflusso di alpinisti sull’Everest, il governo spera di preservare l’ambiente montano, sostenere le comunità locali e offrire un’esperienza alpinistica più autentica e gratificante.
L’aumento dei costi per l’Everest, combinato con l’apertura gratuita di altre cime, potrebbe incentivare gli alpinisti a esplorare nuove sfide e a contribuire allo sviluppo economico delle regioni più remote del Nepal. Questa strategia, se ben implementata, potrebbe trasformare il turismo alpinistico nel paese, rendendolo più equo, sostenibile e rispettoso dell’ambiente.
Un Nuovo Orizzonte per l’Alpinismo Nepalese
L’iniziativa del Nepal di rendere accessibili gratuitamente 97 montagne himalayane rappresenta un cambio di paradigma nel turismo alpinistico. Questa mossa audace non solo mira a decongestionare l’Everest, ma anche a ridistribuire i benefici economici del turismo verso le regioni più remote e meno sviluppate del paese. L’aumento delle tariffe per l’Everest, sebbene possa sembrare una misura restrittiva, è in realtà un passo necessario per garantire la sostenibilità ambientale e la sicurezza degli alpinisti.
L’alpinismo, come ogni attività umana, ha un impatto sull’ambiente e sulle comunità locali. È fondamentale che gli alpinisti siano consapevoli di questo impatto e si impegnino a minimizzarlo, adottando pratiche sostenibili e rispettose dell’ambiente. Un esempio di nozione base in questo senso è il principio del “Leave No Trace”, che invita gli alpinisti a non lasciare tracce del loro passaggio, riportando a valle tutti i rifiuti e rispettando la flora e la fauna locali.
Una nozione più avanzata riguarda la capacità di carico delle montagne, ovvero il numero massimo di persone che possono frequentare una determinata area senza causare danni irreversibili all’ambiente o compromettere l’esperienza degli altri visitatori. La gestione della capacità di carico è una sfida complessa che richiede un approccio multidisciplinare, coinvolgendo esperti di ambiente, turismo e alpinismo.*
Riflettiamo: l’amore per la montagna non dovrebbe tradursi in una sua distruzione. L’iniziativa del Nepal ci invita a ripensare il nostro approccio all’alpinismo, promuovendo un turismo più responsabile e consapevole, in grado di preservare la bellezza e l’integrità delle montagne per le generazioni future.