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- Chiusura dei sentieri: A causa dei recenti smottamenti a Cima Falkner, sono stati chiusi i sentieri n. 305, n. 315, n. 316 e n. 331, interessando direttamente la zona.
- Impatto sui rifugi: La chiusura del sentiero 316, che collega il passo del Grostè al Rifugio Tuckett, ha causato un calo dell’80-90% della clientela diurna del rifugio, secondo quanto dichiarato dal gestore Giulio Angeli.
- Monitoraggio costante: Il Servizio Geologico e il Nucleo Droni del Corpo permanente dei Vigili del Fuoco di Trento stanno monitorando l'area con scanner per rilevare l'allargamento delle fratture dovute allo scioglimento del ghiaccio.
Nel cuore delle Dolomiti di Brenta, una serie di smottamenti e frane ha determinato la chiusura di percorsi escursionistici di primaria importanza, destando apprensione tra i gestori dei rifugi e gli amanti della montagna. Sebbene la salvaguardia degli escursionisti sia prioritaria, le conseguenze economiche si manifestano con una notevole diminuzione degli arrivi nei rifugi.
Crolli a Cima Falkner: Una Situazione in Evoluzione
Recenti e ripetuti distacchi di materiale roccioso hanno interessato entrambi i versanti di Cima Falkner, nel gruppo di Brenta. A seguito di tali eventi, il Dipartimento Protezione civile, foreste e fauna della Provincia autonoma di Trento ha immediatamente disposto la chiusura di tutte le vie alpinistiche e dei sentieri che interessano direttamente la zona. Tra questi, figurano il sentiero Benini (n. 305) e i sentieri n. 315, 316 e 331. La decisione è stata presa durante una riunione tecnica che ha visto la partecipazione di vari enti, tra cui la SAT (Società Alpinisti Tridentini) e il Soccorso alpino e speleologico del Trentino.
Un’ispezione tecnica, eseguita dal Servizio Geologico con l’ausilio del Nucleo elicotteri, ha rivelato che l’intera vetta è coinvolta in un processo morfogenetico attivo, probabilmente collegato alla regressione del permafrost. Sono state individuate fenditure che mostrano segni di un’evoluzione recente, unitamente alla presenza di ghiaccio in corrispondenza delle aree di distacco, indicando un’instabilità in corso con potenziale peggioramento. I primi cittadini dei comuni di Tre Ville e Ville d’Anaunia hanno diramato provvedimenti d’urgenza per interdire l’accesso ai percorsi che partono dal Passo del Grostè.

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L’Impatto sui Rifugi: Il Caso del Tuckett
La chiusura dei sentieri ha avuto un impatto diretto sui rifugi della zona. Giulio Angeli, gestore del Rifugio Tuckett – Quintino Sella, situato a 2.272 metri di altitudine, ha espresso preoccupazione per la situazione. Sebbene il rifugio rimanga accessibile dal Vallesinella-Casine, la chiusura del sentiero 316, che collega il passo del Grostè al rifugio, ha causato un calo significativo delle presenze. Angeli ha sottolineato che il traffico diurno dal Grostè rappresenta l’80-90% della clientela del rifugio.
“La sera abbiamo gli stessi numeri di ospiti, ma il traffico diurno dal Grostè rappresenta il 80-90% della nostra clientela,” ha spiegato Angeli. “È la via che va per la maggiore. Se le recenti condizioni meteorologiche avverse si sommano a questo, le perdite finanziarie potrebbero essere considerevoli.” Angeli ha inoltre osservato che questo tipo di roccia è soggetta a tali crolli, definendoli un fenomeno non nuovo e parte della natura delle montagne.
Monitoraggio e Prevenzione: Le Misure in Atto
L’area circostante Cima Falkner è oggetto di una sorveglianza costante, condotta dal Servizio Geologico e dal Nucleo Droni del Corpo permanente dei Vigili del Fuoco di Trento. I visitatori presenti in zona sono stati fatti evacuare e resi edotti della situazione sia al rifugio Stoppani al Grostè, sia alla stazione a monte dell’impianto di risalita del Grostè. Si consiglia vivamente di mantenere un’elevata vigilanza e di attenersi scrupolosamente alle disposizioni per garantire la propria incolumità.
Proseguono le attività di analisi e monitoraggio, con l’impiego di scanner sui droni per rilevare l’allargamento delle fratture sulla roccia, dovute allo scioglimento di parte del ghiaccio. L’obiettivo è prevedere la natura di futuri episodi analoghi e adottare misure preventive adeguate.
Riflessioni sulla Fragilità della Montagna e la Necessità di Adattamento
La situazione attuale nel Brenta solleva interrogativi importanti sulla fragilità degli ambienti montani e sulla necessità di adattamento. I crolli di roccia, causati dalla degradazione del permafrost e dall’erosione naturale, sono un promemoria costante della forza della natura e della sua capacità di modificare il paesaggio. La chiusura dei sentieri e le difficoltà economiche che ne derivano per i rifugi sono un esempio concreto delle sfide che le comunità montane devono affrontare.
È fondamentale trovare un equilibrio tra la sicurezza degli escursionisti e la sostenibilità economica delle attività turistiche. Il monitoraggio costante, la prevenzione dei rischi e la comunicazione efficace sono strumenti essenziali per gestire situazioni di questo tipo. Allo stesso tempo, è necessario promuovere un turismo responsabile e consapevole, che tenga conto della fragilità dell’ambiente montano e che contribuisca alla sua conservazione.
Amici appassionati di montagna, questi eventi ci ricordano che la montagna è un ambiente dinamico e in continua evoluzione. La conoscenza dei rischi e la preparazione adeguata sono fondamentali per affrontare le escursioni in sicurezza. Non sottovalutiamo mai la forza della natura e rispettiamo sempre le ordinanze e le indicazioni delle autorità competenti.
Un concetto base da tenere sempre a mente è l’importanza della valutazione del rischio prima di intraprendere un’escursione. Questo significa informarsi sulle condizioni meteorologiche, sullo stato dei sentieri e sui potenziali pericoli presenti nella zona. Un concetto più avanzato è la comprensione dei fenomeni geomorfologici che influenzano la stabilità del terreno, come il permafrost e l’erosione.
Questi eventi ci invitano a riflettere sul nostro rapporto con la montagna e sulla necessità di un approccio più consapevole e rispettoso. La montagna è un patrimonio prezioso che dobbiamo proteggere e preservare per le future generazioni.