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Vie nuove: L’alpinismo moderno tra sfida e sostenibilità

Scopri come le 'vie nuove' stanno trasformando l'alpinismo, generando nuove opportunità ma anche sfide ambientali, e come possiamo garantire un futuro sostenibile per le montagne.
  • L'apertura della via «Rotta verso Est» sullo Joderhorn, con i suoi 12 tiri di corda e difficoltà di 6b, dimostra la continua evoluzione dell'alpinismo e l'attrattiva verso nuove sfide.
  • L'esperto chiodatore Gianluca Piras sottolinea che «chiodare è una passione, pochi lo fanno e pochi lo fanno bene», evidenziando l'importanza della competenza e della sicurezza nell'assicurazione delle vie.
  • Mountain Wilderness Italia mette in guardia contro un turismo insostenibile, evidenziando come questo «consuma risorse in quantità insostenibili, produce ondate di cementificazione costiera, saccheggia i paesaggi montani, affolla le città e rincara gli affitti».

Come le ‘Vie Nuove’ Rimodellano il Volto dell’Alpinismo Moderno

Dalla Traccia al Turismo: Come le ‘Vie Nuove’ Rimodellano il Volto dell’Alpinismo Moderno

L’evoluzione dell’alpinismo: le vie nuove come motore di cambiamento

L’alpinismo, un’attività intrinsecamente legata all’esplorazione e al superamento dei propri limiti, sta assistendo a una trasformazione significativa. Al cuore di questo cambiamento si trova il fenomeno delle “vie nuove”, percorsi inesplorati tracciati con audacia sulle pareti rocciose. Queste vie aprono nuove prospettive di scalata e, inevitabilmente, attirano l’interesse del turismo montano. La proliferazione di queste rotte solleva interrogativi cruciali: come possiamo garantire che la passione per la scoperta non si traduca in un impatto negativo sull’ambiente e sulle comunità locali? Quali sono le implicazioni di questa tendenza per l’alpinismo del futuro? L’apertura di una “via nuova” rappresenta un’impresa complessa che va ben oltre la mera abilità tecnica e la preparazione fisica. Richiede una profonda conoscenza della montagna, una valutazione accurata dei rischi e una consapevolezza delle conseguenze ambientali. L’attività di associazioni dedicate al supporto e alla divulgazione dell’alpinismo, come il fittizio “circolo vie nuove eventi”, svolge un ruolo cruciale nel promuovere l’esplorazione. Tuttavia, ciò solleva interrogativi sulla responsabilità nella gestione di queste nuove rotte. La recente apertura della via “Rotta verso Est” sullo Joderhorn, a Macugnaga, da parte della guida alpina Fabrizio Manoni e dei suoi compagni, ne è un esempio concreto. Questa via, composta da 12 tiri di corda e caratterizzata da una difficoltà di 6b, rappresenta un nuovo invito all’esplorazione per gli alpinisti. Simili iniziative dimostrano come l’alpinismo sia in continua evoluzione, spinto dalla ricerca di nuove sfide e dalla volontà di superare i propri limiti. Le motivazioni che spingono un alpinista ad aprire una “via nuova” sono diverse e complesse. Tra queste, spiccano la ricerca di una sfida personale, il desiderio di lasciare un’impronta tangibile nel mondo dell’alpinismo e la volontà di scoprire angoli nascosti e selvaggi della montagna. Tuttavia, questa spinta all’innovazione ha conseguenze concrete sull’ambiente circostante e sul turismo.

L’esplorazione di nuove vie è un processo che richiede una profonda conoscenza del territorio, una grande capacità di adattamento e un’attenta valutazione delle condizioni ambientali. Gli alpinisti devono essere in grado di individuare i percorsi più sicuri, di valutare la stabilità della roccia e di prevedere i cambiamenti meteorologici. Inoltre, devono essere consapevoli dell’impatto che la loro attività può avere sull’ambiente circostante, evitando di danneggiare la flora e la fauna locali. L’apertura di una nuova via può avere un impatto significativo sull’economia locale, attirando turisti e generando nuove opportunità di lavoro. Tuttavia, è importante che questo sviluppo avvenga in modo sostenibile, evitando di compromettere la bellezza e la fragilità dell’ambiente montano. Le associazioni che promuovono l’alpinismo devono svolgere un ruolo attivo nella sensibilizzazione degli alpinisti e dei turisti, promuovendo un comportamento responsabile e rispettoso dell’ambiente. Inoltre, è necessario che le istituzioni locali definiscano regole chiare per la fruizione della montagna, promuovendo un turismo sostenibile che tenga conto delle esigenze della comunità e dell’ambiente. L’alpinismo è un’attività che può portare grandi benefici sia a livello personale che a livello sociale. Tuttavia, è importante che questa attività sia svolta in modo responsabile e sostenibile, evitando di compromettere la bellezza e la fragilità dell’ambiente montano. Solo in questo modo potremo garantire che le future generazioni possano continuare a godere delle meraviglie della montagna.

La spinta all’innovazione nell’alpinismo si manifesta anche attraverso l’utilizzo di nuove tecnologie e materiali. Gli alpinisti moderni possono contare su attrezzature sempre più leggere, resistenti e performanti, che consentono loro di affrontare sfide sempre più impegnative. Tuttavia, è importante che l’utilizzo di queste tecnologie non vada a discapito della sicurezza e del rispetto dell’ambiente. Gli alpinisti devono essere consapevoli dei limiti delle proprie attrezzature e devono evitare di affidarsi eccessivamente alla tecnologia, mantenendo sempre un approccio prudente e responsabile. L’apertura di una via nuova è un processo che richiede tempo, impegno e dedizione. Gli alpinisti devono essere disposti a investire risorse significative nella preparazione, nella ricerca e nella realizzazione del progetto. Inoltre, devono essere in grado di collaborare con altri alpinisti, condividendo le proprie conoscenze ed esperienze. L’apertura di una via nuova è un’esperienza che può arricchire profondamente la vita di un alpinista, offrendo nuove sfide, nuove emozioni e nuove prospettive. Tuttavia, è importante che questa esperienza sia vissuta in modo responsabile e consapevole, evitando di compromettere la bellezza e la fragilità dell’ambiente montano.

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  • 🏔️ Che bello vedere l'alpinismo evolversi verso la sostenibilità......
  • ⚠️ L'articolo ignora i costi reali delle 'vie nuove'......
  • 🤔 Vie nuove: non è solo sport, ma un atto di 'appropriazione'......

I rischi dell’esplorazione e l’importanza della sicurezza

Aprire una “via nuova” comporta inevitabilmente pericoli significativi. Oltre ai rischi oggettivi intrinseci all’ambiente montano, come la caduta di sassi, le condizioni meteorologiche avverse e le difficoltà di orientamento, gli alpinisti devono affrontare l’incognita di un terreno inesplorato. La chiodatura, ovvero l’assicurazione del percorso mediante l’installazione di chiodi e ancoraggi, è un’operazione delicata che richiede esperienza e competenza. L’esperto chiodatore Gianluca Piras sottolinea che “chiodare è una passione, pochi lo fanno e pochi lo fanno bene”. La sicurezza della via dipende in larga misura dalla qualità dei materiali utilizzati e dalla corretta installazione degli ancoraggi. La scelta dei materiali, la tecnica di posa e la valutazione della tenuta degli ancoraggi sono elementi fondamentali per garantire la sicurezza degli alpinisti che affronteranno la via. Un errore in questa fase può avere conseguenze drammatiche, mettendo a rischio la vita degli scalatori. Pertanto, è essenziale che gli alpinisti che si dedicano all’apertura di nuove vie possiedano una solida preparazione tecnica e una profonda conoscenza delle tecniche di chiodatura. L’esperienza sul campo, l’aggiornamento costante sulle nuove tecnologie e la capacità di valutare criticamente le proprie capacità sono elementi imprescindibili per affrontare in sicurezza questa attività. La montagna è un ambiente imprevedibile e potenzialmente ostile. Le condizioni meteorologiche possono cambiare rapidamente, trasformando una giornata di sole in una tempesta di neve. Il terreno può essere instabile, con il rischio di frane e smottamenti. Gli animali selvatici possono rappresentare una minaccia per la sicurezza degli alpinisti. Pertanto, è fondamentale che gli alpinisti siano preparati ad affrontare qualsiasi evenienza, portando con sé l’attrezzatura adeguata, conoscendo le tecniche di sopravvivenza e sapendo come reagire in caso di emergenza. La prudenza, la preparazione e la consapevolezza dei propri limiti sono le armi migliori per affrontare in sicurezza la montagna.

La responsabilità nella gestione della sicurezza in montagna è condivisa tra diversi soggetti. Gli alpinisti, innanzitutto, devono essere consapevoli dei rischi che corrono e devono adottare un approccio prudente e responsabile, scegliendo percorsi adatti alle proprie capacità e valutando attentamente le condizioni ambientali. Le guide alpine svolgono un ruolo fondamentale nella formazione e nell’accompagnamento degli alpinisti, fornendo loro le conoscenze e le competenze necessarie per affrontare in sicurezza la montagna. Le istituzioni locali, infine, hanno il compito di definire regole chiare per la fruizione della montagna, promuovendo un turismo sostenibile che tenga conto delle esigenze della comunità e dell’ambiente. La collaborazione tra questi diversi soggetti è essenziale per garantire la sicurezza in montagna e per prevenire gli incidenti. La montagna è un bene prezioso che va tutelato e valorizzato. La sua bellezza e la sua fragilità richiedono un approccio responsabile e sostenibile da parte di tutti coloro che la frequentano. Solo in questo modo potremo garantire che le future generazioni possano continuare a godere delle meraviglie della montagna. La passione per l’alpinismo deve andare di pari passo con il rispetto per l’ambiente e la consapevolezza dei rischi. La prudenza, la preparazione e la responsabilità sono i valori fondamentali che devono guidare ogni alpinista. La montagna è una scuola di vita che ci insegna l’importanza del rispetto, della collaborazione e della perseveranza. Affrontare la montagna con umiltà e consapevolezza è il modo migliore per vivere un’esperienza indimenticabile e per tornare a casa con un bagaglio di emozioni e di conoscenze che ci arricchiranno per sempre.

La sicurezza in montagna è un tema complesso che richiede un approccio multidisciplinare. Gli aspetti tecnici, come la scelta dell’attrezzatura e la conoscenza delle tecniche di scalata, sono importanti, ma non sono sufficienti. È necessario considerare anche gli aspetti psicologici, come la gestione dello stress e la capacità di prendere decisioni in situazioni di emergenza. La paura, l’ansia e la stanchezza possono compromettere la lucidità e la capacità di giudizio degli alpinisti, aumentando il rischio di incidenti. Pertanto, è fondamentale che gli alpinisti siano consapevoli dei propri limiti e che sappiano come gestire le proprie emozioni. La preparazione psicologica è un elemento essenziale per affrontare in sicurezza la montagna. La montagna è un ambiente che mette a dura prova il corpo e la mente. La fatica, il freddo, l’altitudine e la solitudine possono logorare gli alpinisti, rendendoli più vulnerabili agli incidenti. Pertanto, è importante che gli alpinisti siano ben allenati fisicamente e mentalmente e che sappiano come gestire le proprie energie. Il riposo, l’alimentazione e l’idratazione sono elementi fondamentali per mantenere il corpo e la mente in forma. La montagna è un luogo di sfida e di avventura, ma è anche un luogo di rispetto e di responsabilità. La prudenza, la preparazione e la consapevolezza dei propri limiti sono le chiavi per affrontare in sicurezza la montagna e per vivere un’esperienza indimenticabile.

L’impatto mediatico e la gestione del turismo sostenibile

L’eco mediatica generata da una “via nuova”, amplificata in modo esponenziale dai social media, ha il potere di trasformare una parete precedentemente isolata in una meta ambita da alpinisti provenienti da ogni angolo del globo. Questo afflusso di appassionati può generare benefici economici tangibili per le comunità locali, creando nuove opportunità di lavoro nel settore dell’ospitalità, nei servizi di guida alpina e nella vendita di attrezzature specializzate. Tuttavia, è fondamentale considerare che questo incremento del turismo può anche comportare problemi significativi, come il sovraffollamento delle aree montane, l’aumento dell’inquinamento e il degrado ambientale. Mountain Wilderness Italia mette in guardia contro un turismo insostenibile che “consuma risorse in quantità insostenibili, produce ondate di cementificazione costiera, saccheggia i paesaggi montani, affolla le città e rincara gli affitti”. L’articolo pubblicato su La Stampa evidenzia come l’Ossola stia diventando una destinazione sempre più popolare per il turismo sportivo, in parte grazie all’apertura di nuove vie. Questo aumento del turismo può portare a una maggiore pressione sulle infrastrutture locali, come strade, parcheggi e rifugi, e può generare problemi di gestione dei rifiuti e di inquinamento delle acque. Inoltre, l’aumento del numero di persone che frequentano le aree montane può disturbare la fauna selvatica e danneggiare la flora locale. Pertanto, è essenziale che le comunità locali e le autorità competenti adottino misure per gestire in modo sostenibile il turismo montano, promuovendo pratiche responsabili e rispettose dell’ambiente.

La gestione del turismo sostenibile in montagna richiede un approccio integrato che coinvolga tutti gli attori interessati, dagli alpinisti alle guide alpine, dalle istituzioni locali alle associazioni ambientaliste. È necessario definire regole chiare per la fruizione della montagna, promuovendo un turismo responsabile che tenga conto delle esigenze della comunità e dell’ambiente. Ad esempio, si potrebbero limitare il numero di accessi a determinate aree, incentivare l’utilizzo dei mezzi pubblici, promuovere l’utilizzo di attrezzature ecocompatibili e sensibilizzare gli alpinisti e i turisti sull’importanza del rispetto dell’ambiente. Inoltre, è fondamentale investire nella manutenzione e nella valorizzazione delle infrastrutture locali, come sentieri, rifugi e aree attrezzate, per garantire un’esperienza di alta qualità per i turisti e per preservare la bellezza e la fragilità dell’ambiente montano. La promozione di un turismo sostenibile in montagna richiede un cambiamento di mentalità da parte di tutti. Gli alpinisti e i turisti devono essere consapevoli dell’impatto che le loro azioni possono avere sull’ambiente e devono adottare comportamenti responsabili e rispettosi. Le guide alpine devono svolgere un ruolo attivo nella sensibilizzazione dei propri clienti, fornendo loro informazioni sull’ambiente montano e promuovendo pratiche sostenibili. Le istituzioni locali devono definire politiche che incentivino il turismo sostenibile e che disincentivino le pratiche dannose per l’ambiente. Solo in questo modo potremo garantire che le future generazioni possano continuare a godere delle meraviglie della montagna.

La tecnologia può svolgere un ruolo importante nella gestione del turismo sostenibile in montagna. Ad esempio, si potrebbero utilizzare app per smartphone per fornire informazioni agli alpinisti e ai turisti sui sentieri, sui rifugi, sulle condizioni meteorologiche e sui comportamenti responsabili da adottare. Si potrebbero utilizzare sensori per monitorare l’afflusso di persone in determinate aree e per rilevare eventuali problemi ambientali, come l’inquinamento delle acque o la presenza di rifiuti. Si potrebbero utilizzare droni per sorvegliare le aree montane e per individuare eventuali situazioni di pericolo, come incendi o frane. Tuttavia, è importante che l’utilizzo della tecnologia sia accompagnato da un approccio umano e da un dialogo costante con le comunità locali. La tecnologia non deve sostituire il contatto diretto con la natura e con le persone, ma deve essere uno strumento per migliorare la gestione del turismo sostenibile e per preservare la bellezza e la fragilità dell’ambiente montano. La montagna è un patrimonio comune che va tutelato e valorizzato. La sua bellezza e la sua fragilità richiedono un approccio responsabile e sostenibile da parte di tutti coloro che la frequentano. Solo in questo modo potremo garantire che le future generazioni possano continuare a godere delle meraviglie della montagna.

Verso un alpinismo più consapevole e responsabile

È imperativo un cambio di paradigma che ponga al centro dell’attenzione la sostenibilità e la responsabilità nell’approccio all’alpinismo. Il giornalista esperto di turismo Alex Giuzio suggerisce di “recuperare una barriera antica e naturale: la fatica. Restituire dignità alla fatica significa rendere scomodi gli accessi, gli avvicinamenti, gli itinerari. Significa avere meno rifugi, meno parcheggi, meno funivie, meno strade”. Solo in questo modo, secondo Giuzio, “la montagna, e più in generale l’esperienza del viaggio, può tornare a essere luogo di formazione, lentezza e incontro autentico”. La sfida cruciale consiste nel preservare la bellezza e la fragilità delle nostre montagne, assicurando che l’alpinismo rimanga un’attività sostenibile e rispettosa dell’ambiente. L’articolo de La Stampa sottolinea la necessità di “trovare nuove strade, tenendo conto dei forti cambiamenti climatici che rendono sempre più impraticabile la meta più desiderata: la grande Est del Rosa”. Questo implica un ripensamento delle pratiche alpinistiche, una maggiore attenzione all’impatto ambientale e un impegno concreto per la tutela del patrimonio montano. La consapevolezza dei rischi, la preparazione adeguata e il rispetto per l’ambiente sono i pilastri di un alpinismo responsabile. Ogni alpinista deve essere consapevole dei propri limiti e deve scegliere percorsi adatti alle proprie capacità, valutando attentamente le condizioni ambientali e adottando un comportamento prudente e rispettoso. Le guide alpine svolgono un ruolo fondamentale nella formazione e nell’accompagnamento degli alpinisti, fornendo loro le conoscenze e le competenze necessarie per affrontare in sicurezza la montagna e sensibilizzandoli sull’importanza della tutela dell’ambiente. Le istituzioni locali hanno il compito di definire regole chiare per la fruizione della montagna, promuovendo un turismo sostenibile che tenga conto delle esigenze della comunità e dell’ambiente. La collaborazione tra tutti questi attori è essenziale per garantire un futuro sostenibile all’alpinismo.

La montagna è un ambiente unico e prezioso che va tutelato e valorizzato. La sua bellezza e la sua fragilità richiedono un approccio responsabile e sostenibile da parte di tutti coloro che la frequentano. L’alpinismo, come attività che si svolge in questo ambiente, deve essere praticato in modo consapevole e rispettoso, evitando di compromettere la sua integrità e la sua bellezza. Solo in questo modo potremo garantire che le future generazioni possano continuare a godere delle meraviglie della montagna. L’impegno per un alpinismo più consapevole e responsabile è un investimento per il futuro. Un futuro in cui la montagna possa continuare a essere un luogo di sfida, di avventura e di ispirazione per tutti coloro che la amano. Un futuro in cui l’alpinismo possa contribuire allo sviluppo sostenibile delle comunità locali e alla tutela del patrimonio ambientale. Un futuro in cui la montagna possa essere un simbolo di rispetto, di collaborazione e di perseveranza. La montagna è un patrimonio comune che va tutelato e valorizzato. La sua bellezza e la sua fragilità richiedono un approccio responsabile e sostenibile da parte di tutti coloro che la frequentano. Solo in questo modo potremo garantire che le future generazioni possano continuare a godere delle meraviglie della montagna.

L’alpinismo è un’attività che può portare grandi benefici sia a livello personale che a livello sociale. Tuttavia, è importante che questa attività sia svolta in modo responsabile e sostenibile, evitando di compromettere la bellezza e la fragilità dell’ambiente montano. Solo in questo modo potremo garantire che le future generazioni possano continuare a godere delle meraviglie della montagna. La passione per l’alpinismo deve andare di pari passo con il rispetto per l’ambiente e la consapevolezza dei rischi. La prudenza, la preparazione e la responsabilità sono i valori fondamentali che devono guidare ogni alpinista. La montagna è una scuola di vita che ci insegna l’importanza del rispetto, della collaborazione e della perseveranza. Affrontare la montagna con umiltà e consapevolezza è il modo migliore per vivere un’esperienza indimenticabile e per tornare a casa con un bagaglio di emozioni e di conoscenze che ci arricchiranno per sempre.

Uno sguardo al futuro dell’alpinismo

Nel panorama odierno, caratterizzato da un’attenzione crescente verso le tematiche ambientali e da una consapevolezza sempre maggiore dell’importanza di un turismo sostenibile, l’evoluzione dell’alpinismo verso pratiche più responsabili e consapevoli rappresenta un passaggio cruciale. La ricerca di nuove vie, intrinsecamente legata all’esplorazione e alla sfida dei propri limiti, deve necessariamente conciliarsi con la tutela dell’ambiente montano e con il rispetto delle comunità locali. L’alpinismo del futuro dovrà essere un’attività che genera benefici non solo per chi la pratica, ma anche per l’ambiente e per le popolazioni che vivono in montagna. Questo implica un ripensamento delle pratiche alpinistiche tradizionali, una maggiore attenzione all’impatto ambientale delle proprie azioni e un impegno concreto per la promozione di un turismo sostenibile. Le nuove tecnologie possono svolgere un ruolo importante in questo processo, fornendo strumenti per la gestione del rischio, per il monitoraggio dell’ambiente e per la comunicazione tra gli alpinisti e le comunità locali. Tuttavia, è fondamentale che l’utilizzo della tecnologia sia accompagnato da un approccio umano e da un dialogo costante con la natura e con le persone. L’alpinismo del futuro dovrà essere un’attività che valorizza la conoscenza del territorio, la collaborazione tra gli alpinisti e il rispetto per le tradizioni locali. Un alpinismo che si ispira ai valori dell’esplorazione, della scoperta e della sfida, ma che allo stesso tempo è consapevole dei propri limiti e della propria responsabilità verso l’ambiente e verso le future generazioni.

L’alpinismo, in quanto pratica sportiva e attività ricreativa, ha la capacità di influenzare positivamente la percezione e la fruizione della montagna. Un alpinismo responsabile e consapevole può contribuire a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della tutela dell’ambiente montano e a promuovere comportamenti virtuosi da parte di tutti coloro che frequentano la montagna. Gli alpinisti possono diventare ambasciatori della sostenibilità, diffondendo il messaggio che è possibile praticare l’alpinismo nel rispetto dell’ambiente e delle comunità locali. Un alpinismo che si fa portatore di valori positivi, come il rispetto, la collaborazione e la perseveranza, può contribuire a creare una cultura della montagna più consapevole e responsabile. La montagna, in quanto ambiente unico e prezioso, merita di essere tutelata e valorizzata. L’alpinismo, in quanto attività che si svolge in questo ambiente, ha la responsabilità di contribuire a questa tutela e a questa valorizzazione. Solo in questo modo potremo garantire che le future generazioni possano continuare a godere delle meraviglie della montagna e che l’alpinismo possa continuare a essere un’attività che arricchisce la vita di chi la pratica e che contribuisce al benessere della società.

L’alpinismo è un’attività che può portare grandi benefici sia a livello personale che a livello sociale. Tuttavia, è importante che questa attività sia svolta in modo responsabile e sostenibile, evitando di compromettere la bellezza e la fragilità dell’ambiente montano. Solo in questo modo potremo garantire che le future generazioni possano continuare a godere delle meraviglie della montagna. La passione per l’alpinismo deve andare di pari passo con il rispetto per l’ambiente e la consapevolezza dei rischi. La prudenza, la preparazione e la responsabilità sono i valori fondamentali che devono guidare ogni alpinista. La montagna è una scuola di vita che ci insegna l’importanza del rispetto, della collaborazione e della perseveranza. Affrontare la montagna con umiltà e consapevolezza è il modo migliore per vivere un’esperienza indimenticabile e per tornare a casa con un bagaglio di emozioni e di conoscenze che ci arricchiranno per sempre.

Amici appassionati di montagna e avventura, spero che questo articolo vi abbia offerto una prospettiva interessante sull’evoluzione dell’alpinismo moderno. È fondamentale comprendere come l’apertura di nuove vie influenzi il turismo e l’ambiente, e come possiamo promuovere un approccio più sostenibile. A tal proposito, una nozione base da tenere sempre a mente è che il rispetto per la montagna e per le comunità locali è il fondamento di ogni attività alpinistica. Un concetto più avanzato, invece, riguarda la capacità di valutare l’impatto ambientale delle nostre azioni e di adottare pratiche che minimizzino tale impatto. Vi invito a riflettere su come le vostre scelte personali, come alpinisti e come turisti, possano contribuire a preservare la bellezza e la fragilità delle nostre montagne per le future generazioni.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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