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- Marco Zanetti, 59 anni, ha iniziato il 1° agosto 2025 un triplo Everesting sul Monte Palosso, affrontando un dislivello totale di 8.848 metri per tre volte.
- Il percorso scelto, la «Via dei Soldati», è lungo 2,6 chilometri con un dislivello di 910 metri, richiedendo circa 30 ascese e discese per un totale di 72 ore.
- L'iniziativa supporta l'associazione «Amici di Boo», con il ricavato devoluto alle loro attività, e trae ispirazione dall'impresa di Stefano Delbarba, che ha completato un triplo Everesting sulla Corna Trentapassi a maggio.
Nelle prime ore del mattino del 1° agosto 2025, esattamente alle 5:56, ha avuto inizio un’impresa che spinge oltre le frontiere della capacità umana: Marco Zanetti, sportivo originario di Brescia, 59 anni, si è cimentato nel tentativo di portare a termine un Everesting triplo sul Monte Palosso, situato nel territorio di Villa Carcina. Questa colossale prova implica la salita, per ben tre volte, di un’altitudine pari a quella dell’Everest, precisamente 8.848 metri, concentrata in un’unica montagna. Un’avventura mai intrapresa finora sul Palosso, che mette a dura prova non solamente la prestanza fisica, ma anche la fermezza mentale dell’atleta.
Zanetti ha scelto la “Via dei Soldati”, un sentiero mulattiera lungo circa 2,6 chilometri con un dislivello di 910 metri, che congiunge la località Croce alla cima del Monte Palosso. Per centrare l’obiettivo stabilito, saranno necessarie almeno 30 ascese e discese, per una durata complessiva stimata in più di 72 ore ininterrotte, con un arrivo previsto per lunedì 4 agosto.

Un Atto di Generosità e Impegno Sociale
L’impresa di Zanetti non è solamente una competizione sportiva estrema, ma altresì un gesto di solidarietà e dedizione verso la comunità. L’atleta ha deciso di dedicare questo straordinario sforzo agli “Amici di Boo”, un’associazione di Villa Carcina che si adopera per sostenere le persone con disabilità, in sinergia con la cooperativa sociale “Il Ponte”. Ogni singolo euro raccolto, al netto delle spese organizzative, verrà devoluto per finanziare le loro attività.
L’iniziativa ha ricevuto il patrocinio del Comune di Villa Carcina, con l’assessore allo Sport Stefano Colosio che ha rimarcato la rilevanza dell’evento per il territorio, non solo per la sua grandiosità atletica, ma anche per il messaggio di solidarietà che trasmette. Durante la durata dell’Everesting, un punto informativo sarà allestito all’inizio del percorso, offrendo l’opportunità di conoscere i volontari e di partecipare all’iniziativa.
- 💪 Zanetti dimostra che i limiti sono fatti per essere superati......
- 🤔 Ma siamo sicuri che questo tipo di imprese estreme abbiano un impatto positivo......
- 🧠 Interessante notare come la preparazione mentale sia cruciale quanto quella fisica......
Le Difficoltà Iniziali e il Supporto del Team
Nonostante gli ostacoli iniziali, con una pioggia incessante sulla vetta che ha messo a dura prova la sua risoluzione, Zanetti ha mantenuto un atteggiamento positivo ed ha potuto contare sul sostegno di un team di volontari che lo assistono costantemente. *“Ci siamo preparati al meglio, non ci arrenderemo finché Marco resiste” hanno affermato i volontari, sottolineando l’atmosfera di grande concentrazione e vicinanza che avvolge l’atleta.*
Zanetti trae ispirazione da Stefano Delbarba, un atleta di Adro che nel mese di maggio ha portato a termine un triplo Everesting a fini benefici sulla Corna Trentapassi. La sua impresa rappresenta un esempio di come lo sport possa essere uno strumento potente per promuovere valori positivi e sostenere cause importanti.
Conclusione: Un Esempio di Determinazione e Altruismo
L’impresa di Marco Zanetti sul Monte Palosso è un esempio straordinario di determinazione, forza di volontà e altruismo. La sua sfida non è solo un test dei limiti fisici, ma anche una dimostrazione di come lo sport possa essere un veicolo per la solidarietà e l’impegno sociale. Il suo gesto ispira e incoraggia a superare i propri limiti, a credere nelle proprie capacità e a mettere le proprie energie al servizio degli altri.
L’alpinismo moderno, con le sue sfide sempre più estreme, ci ricorda che la montagna è un terreno di prova non solo per il corpo, ma anche per lo spirito. La capacità di superare le difficoltà, di resistere alla fatica e di mantenere alta la motivazione sono qualità fondamentali per chi si avventura in alta quota. Ma l’alpinismo è anche un’occasione per riscoprire il valore della solidarietà e della collaborazione, per imparare a contare sui propri compagni di cordata e a offrire il proprio aiuto a chi ne ha bisogno.
Un aspetto avanzato da considerare è come l’allenamento mentale e la preparazione psicologica siano diventati cruciali per affrontare sfide di questo tipo. Tecniche di visualizzazione, gestione dello stress e mantenimento della concentrazione possono fare la differenza tra il successo e il fallimento. Riflettiamo su come queste competenze possano essere applicate anche nella vita di tutti i giorni, per affrontare le sfide quotidiane con maggiore resilienza e determinazione.