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Scuole di montagna salve: la sentenza che cambia il futuro dei territori alpini

Il Consiglio di Stato stabilisce che la chiusura delle scuole montane deve essere l'ultima spiaggia, aprendo un dibattito su come ripensare l'istruzione nei piccoli comuni e contrastare lo spopolamento.
  • La sentenza n. 2202 del 2025 del Consiglio di Stato stabilisce che la chiusura delle scuole montane deve essere un'extrema ratio, riconoscendo il loro ruolo cruciale nella coesione sociale.
  • L'Uncem sollecita un confronto con il Ministro dell'Istruzione per delineare strategie innovative che tengano conto delle peculiarità territoriali e della crisi demografica che affligge numerose aree interne negli ultimi 15 anni.
  • La proposta di legge del CNEL contro la desertificazione bancaria è definita «dannosa e controproducente» perché svantaggia Poste Italiane, considerato l'unico presidio rimasto in molti territori.

Una pronuncia del Consiglio di Stato, contenuta nella sentenza n. 2202 del 2025, ha stabilito un principio cardine per i territori alpini italiani: la chiusura degli istituti scolastici situati in tali aree deve rappresentare un’extrema ratio, un’opzione da considerare unicamente in circostanze eccezionali e debitamente motivate. Tale statuizione giurisprudenziale costituisce un successo per le aree interne della nazione, spesso penalizzate da criteri di ottimizzazione che trascurano la valenza sociale e culturale delle strutture educative.

Il pronunciamento scaturisce dall’analisi della soppressione di una scuola in un comune montano. I giudici amministrativi hanno messo in risalto come la normativa settoriale riconosca la specificità e l’importanza delle scuole di montagna, le quali non si limitano a svolgere una funzione didattica, ma rappresentano un presidio fondamentale per la coesione sociale e per contrastare lo spopolamento. In altre parole, la dismissione di una scuola in area montana equivale a depauperare l’intera comunità, privandola di un riferimento cruciale per la sua identità e per il suo divenire.

La decisione del Consiglio di Stato ha fatto riferimento all’articolo 44 della Costituzione italiana, il quale contempla misure a beneficio delle aree montane. Questo precetto costituzionale impone alle istituzioni pubbliche di adottare politiche volte a ridurre il divario tra i territori centrali e quelli periferici, assicurando a tutti i cittadini, a prescindere dal luogo di residenza, il diritto all’istruzione e alla piena realizzazione personale. Costringere bambini e famiglie ad affrontare spostamenti prolungati e disagevoli per raggiungere una scuola lontana costituisce una violazione di tale principio.

Le Implicazioni della Sentenza e le Richieste di Uncem

La sentenza del Consiglio di Stato non rappresenta solamente una vittoria sul piano legale, ma anche un’occasione per ripensare il modello organizzativo degli istituti scolastici nei piccoli Comuni, nelle zone montane e interne del Paese. L’Uncem (Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani) ha più volte sollecitato il Ministro dell’Istruzione a promuovere un confronto di alto livello, coinvolgendo specialisti, amministratori e rappresentanti istituzionali, al fine di delineare strategie innovative che tengano conto delle peculiarità territoriali e della crisi demografica che affligge numerose aree interne.

Uncem ha sottolineato l’importanza del lavoro svolto dall’INDIRE (Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa) per riorganizzare il sistema scolastico nei territori, alla luce delle nuove sfide demografiche e sociali. In questa prospettiva, è fondamentale superare le logiche localistiche e i particolarismi, adottando un approccio a livello nazionale che coinvolga le migliori competenze e che prenda spunto dalle esperienze positive già implementate in diverse zone negli ultimi quindici anni.

La riorganizzazione del sistema educativo deve essere guidata da un “pensiero a prova di futuro”, che tenga conto delle necessità delle comunità locali e che valorizzi il ruolo delle scuole quali presidi di coesione sociale e culturale. In questo contesto, la digitalizzazione e l’innovazione tecnologica possono rappresentare strumenti preziosi per migliorare l’offerta formativa e per colmare il divario tra territori centrali e periferici.

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  • Temo che questa sentenza non basti a risolvere i problemi... 😔...
  • E se invece di chiudere, si ripensasse l'offerta formativa... 🤔...

Il Ruolo delle Banche e la Necessità di un Approccio Integrato

La questione delle scuole montane si inserisce in un quadro più ampio di difficoltà che interessano le aree interne del Paese. Uncem ha denunciato la chiusura degli sportelli bancari nei piccoli Comuni, un fenomeno che acuisce la desertificazione dei servizi e che penalizza in modo particolare le fasce di popolazione più vulnerabili. In tal senso, la proposta di legge del CNEL (Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro) contro la desertificazione bancaria è stata definita “dannosa e controproducente”, in quanto svantaggia Poste Italiane, l’unico baluardo rimasto in molti territori.

Per affrontare efficacemente le sfide che interessano le aree interne, è necessario un approccio integrato che consideri le diverse dimensioni dello sviluppo: istruzione, servizi, infrastrutture, ambiente, cultura. Solo attraverso una visione d’insieme e una solida collaborazione tra istituzioni, enti locali e società civile sarà possibile assicurare un futuro sostenibile per le comunità montane e per l’intera nazione.

Uncem ha ribadito l’importanza di promuovere iniziative e progettualità che favoriscano lo sviluppo delle diverse aree del Paese, esaltandone la ricchezza culturale e ambientale e affrontando le disuguaglianze territoriali. In tal senso, la montagna può rappresentare un laboratorio di innovazione e di sperimentazione di modelli di sviluppo sostenibile, in grado di coniugare crescita economica, tutela dell’ambiente e coesione sociale.

Un Futuro Possibile per le Aree Montane: Tra Sfide e Opportunità

La sentenza del Consiglio di Stato rappresenta un importante passo avanti nella tutela delle scuole montane, ma non è sufficiente a risolvere tutti i problemi che affliggono le aree interne del Paese. È necessario un impegno costante e concreto da parte delle istituzioni pubbliche, degli enti locali e della società civile per garantire un futuro sostenibile per le comunità montane.

Le sfide sono molteplici: la crisi demografica, la desertificazione dei servizi, la mancanza di infrastrutture adeguate, la vulnerabilità ai cambiamenti climatici. Ma le opportunità non mancano: la ricchezza del patrimonio naturale e culturale, la crescente domanda di turismo sostenibile, la possibilità di sviluppare nuove attività economiche legate all’ambiente e all’innovazione tecnologica.

Per cogliere queste opportunità, è necessario un cambio di paradigma, un nuovo modo di pensare e di agire che metta al centro le esigenze delle comunità locali e che valorizzi le specificità territoriali. La montagna non è un problema, ma una risorsa, un laboratorio di idee e di soluzioni per un futuro più sostenibile e più equo.

Amici lettori, la sentenza del Consiglio di Stato ci ricorda un principio fondamentale: la scuola è un presidio di civiltà, soprattutto nelle aree più fragili del nostro Paese. Una nozione base di notizie e approfondimenti su montagna e alpinismo ci insegna che la resilienza delle comunità montane è strettamente legata alla capacità di preservare i propri valori e le proprie tradizioni, e la scuola svolge un ruolo cruciale in questo processo. Una nozione avanzata ci suggerisce che la pianificazione territoriale e la gestione delle risorse naturali devono tenere conto delle specificità delle aree montane, promuovendo uno sviluppo sostenibile che rispetti l’ambiente e la cultura locale. Riflettiamo insieme: cosa possiamo fare, nel nostro piccolo, per sostenere le comunità montane e per garantire un futuro migliore alle nuove generazioni?


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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