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Pelmo d’oro 2025: celebrazione di alpinismo, cultura e solidarietà in Veneto

Scopri i premiati e gli eventi speciali della 27ª edizione del Premio Pelmo d'Oro, un tributo all'eccellenza nella montagna e alla sua valorizzazione culturale e ambientale.
  • Il 26 luglio 2025, Calalzo di Cadore ospiterà la 27ª edizione del Premio Pelmo d'Oro, un riconoscimento all'eccellenza nell'alpinismo e nella cultura montana.
  • Diego Dellai riceverà il premio per l'alpinismo in attività, noto per la «Diretta dei quattro gatti» sull'Agner e per il suo stile alpinistico tradizionale. È guida alpina dal 2020.
  • Ai fratelli Michal e Miroslav Coubal, scalatori provenienti dalla Cecoslovacchia, sarà attribuito il riconoscimento per l'intera carriera alpinistica, avendo aperto percorsi impegnativi sulle Dolomiti tra gli anni '70 e '90.
  • Giorgio Fontanive, perito minerario e giornalista, riceverà il premio per la cultura alpina per la sua dedizione alla promozione della cultura e delle tradizioni dell’Agordino con oltre un centinaio di articoli all'attivo.
  • Il Premio Dolomiti UNESCO sarà conferito a Riccarda de Eccher, artista-alpinista nota per i suoi acquerelli ispirati alle Dolomiti, veicolando gli Eccezionali Valori Universali.
  • Il Premio Giuliano De Marchi sarà assegnato a Alfio De Sandre, medico e fondatore del centro oncologico di Auronzo, per il suo impegno verso la cura delle dipendenze.
  • Francesco Chiamulera, ideatore della rassegna «Una montagna di libri», riceverà il premio speciale della Provincia di Belluno per la sua opera di promozione della cultura dolomitica, trasformando Cortina d'Ampezzo in un crocevia culturale.

Il comune veneto Calalzo di Cadore è pronto ad ospitare il *26 luglio 2025 la rinomata 27ª edizione del Premio Pelmo d’Oro. Questo prestigioso riconoscimento esalta l’eccellenza nell’ambito dell’alpinismo e della cultura legata alla montagna. Ispirato dall’iniziativa della Provincia di Belluno sin dal suo esordio nel lontano 1998, il premio si configura come un importante tributo a coloro i quali vivono intensamente la loro connessione con le vette dolomitiche.
La manifestazione culminerà in una cerimonia che avrà luogo nella pittoresca cornice san giovannina; essa sarà infatti l’apice armonico derivante da una serie variegata e coinvolgente organizzata da subito dopo il
4 luglio. Non mancheranno eventi culturali come incontri formativi, esposizioni artistiche, musicali e momenti festivi condivisi; tutti riflettendo quello spirito vibrante tipico dei luoghi elevati. Quest’anno specialmente non ci si aspetta nulla meno che un programma esplosivo volto a onorare ogni aspetto dell’affascinante mondo montano.

I Premiati del Pelmo d’Oro 2025

Il Premio Pelmo d’Oro 2025 vedrà protagonisti individui e realtà che si sono distinti per il loro impegno e la loro passione verso la montagna. Per l’alpinismo in attività, il riconoscimento andrà a Diego Dellai, alpinista originario di Tonezza del Cimone, noto per la “Diretta dei quattro gatti” sulla parete nord dell’Agner e per il suo stile alpinistico tradizionale e rispettoso. Dellai, guida alpina dal 2020, ha lasciato un’impronta indelebile nel mondo dell’alpinismo dolomitico, aprendo vie di rilievo come “Diretta 4 gatti” e “Ultima Perla” sull’Agner, oltre a numerose ascensioni in Etiopia e in Val d’Astico.
Il riconoscimento per l’intera carriera alpinistica sarà attribuito ai fratelli
Michal e Miroslav Coubal, scalatori provenienti dalla Cecoslovacchia che tra gli anni ’70 e ’90 hanno aperto percorsi impegnativi sulle Dolomiti, affrontando le imponenti pareti con un approccio essenziale. Il prestigioso premio relativo alla cultura alpina è stato conferito a Giorgio Fontanive, una figura poliedrica che ricopre i ruoli di perito minerario e giornalista nonché presidente del CAI di Agordo. La motivazione principale è da rintracciare nella sua incessante dedizione alla promozione della cultura e delle tradizioni storiche dell’Agordino. Con oltre un centinaio di articoli all’attivo e molteplici pubblicazioni sul tema, Fontanive si distingue per il suo impegno nel narrare le diverse sfaccettature dell’Agordino: dalle peculiarità geologiche agli intricati aspetti toponomastici.

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  • Non sono del tutto d'accordo con la scelta dei premiati... 🤔...
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Riconoscimenti Speciali: Arte, Solidarietà e Cultura

Il Pelmo d’Oro 2025 non si limita ad assegnare i premi principali; esso presenta altresì tre prestigiosi riconoscimenti speciali che riflettono una visione allargata e poliedrica riguardante la cultura di montagna. Un primo premio significativo è il Premio Dolomiti UNESCO, conferito a Riccarda de Eccher. Questa artista-alpinista è nota per i suoi acquerelli ispirati alle magnifiche Dolomiti, nei quali riesce a catturare non solo la loro bellezza ma anche un’evidente sensibilità nei confronti delle questioni ambientali. Le sue creazioni costituiscono un veicolo per comunicare gli Eccezionali Valori Universali, principi fondamentali alla base dell’inserimento delle Dolomiti nell’Elenco del Patrimonio Mondiale, sottolineando così quanto sia cruciale proteggere questi preziosi ecosistemi montani.

Un secondo riconoscimento di rilievo è rappresentato dal Premio Giuliano De Marchi, assegnato a Alfio De Sandre. Medico originario di Belluno e fondatore del centro oncologico di Auronzo, De Sandre si distingue per il suo incessante impegno verso la cura delle dipendenze. La sua attitudine umana ed etica nella pratica medica lo ha portato a dedicarsi completamente alla prevenzione e al trattamento dei disturbi legati alle dipendenze nelle comunità locali bellunesi. Ha contribuito significativamente alla creazione di reti solidali rivolte al sostegno attraverso percorsi mirati alla salute e formazione consapevole.
Infine, il Premio speciale della Provincia di Belluno sarà assegnato a
Francesco Chiamulera, ideatore della rassegna “Una montagna di libri”, per la sua opera di promozione della cultura dolomitica e per aver trasformato Cortina d’Ampezzo in un crocevia della cultura internazionale. Chiamulera, con la sua attività, restituisce alla montagna una voce viva, colta e aperta al mondo, promuovendo l’identità delle Dolomiti bellunesi e creando il primo museo diffuso della letteratura dolomitica.

Un evento dal profondo significato

La cerimonia del Pelmo d’Oro prenderà avvio con il simbolico trasferimento di responsabilità tra il Comune di Pedavena, che ha ospitato l’edizione precedente, e il Comune di Calalzo di Cadore.
Ad arricchire questa 27ª edizione vi sarà il contributo dell’Esercito Italiano, attraverso la Fanfara della Brigata Alpina “Julia”, e la partecipazione del centro di formazione musicale “La Sorgente”.
Oltre alla consueta statuetta del Monte Pelmo, creata dal maestro Gianni Pezzei, saranno in mostra due lavori artistici realizzati da Michela Ianese.

La manifestazione, che gode del patrocinio della Regione del Veneto, dell’Unione Montana Centro Cadore, della Magnifica Comunità di Cadore e del Museo dell’Occhiale di Pieve di Cadore, è resa possibile grazie al sostegno economico e organizzativo della “Casa Comune”, composta da CAI, CNSAS e Guide Alpine, del Consorzio BIM Piave e di numerosi sponsor e volontari locali.

Il Pelmo d’Oro: Un Inno alla Montagna e ai Suoi Valori

Non ci troviamo dinanzi a una mera assegnazione di premi con il Premio Pelmo d’Oro; essa si configura invece come un importante momento di riflessione collettiva. Questa manifestazione è anche l’opportunità perfetta per celebrare la magnificenza della montagna nei suoi molteplici valori tramite le esperienze di chi quotidianamente interagisce con questa realtà: esploratori appassionati o studiosi dediti a raccontarne storie incredibili. Riconosce sforzi ben oltre quelli delle singole conquiste alpine; mira ad abbracciare dimensioni culturali capaci di incidere sul sociale mediante solidarietà attiva verso gli ecosistemi altimetrici.

Oltre la Vetta: Un Patrimonio da Proteggere

L’immensità degli scenari montani assieme alla loro bellezza senza pari rappresenta realmente un patrimonio prezioso richiedente protezione e valorizzazione costante. Grazie alla sua eredità formativa esclusiva riusciamo chiaramente a comprendere quanto sia imperativo mantenere queste terre intatte rimanendo fedeli a una cultura alpina caratterizzata dal profondo rispetto verso natura ed usanze autoctone.

Pillola essenziale dell’alpinismo sottolinea inequivocabilmente come esista bisogno continuo di prepararsi meticolosamente riguardo ciò che è legato alla sicurezza quando ci avventuriamo tra le cime. Connesso vagheggiamento estremo orienta tuttavia verso necessaria introspezione circa effetti causati dalle attività umane su tali aree fragili, invitandoci altresì ad adottare pratiche turistiche sostenibili affinché si possa salvaguardare l’integrità ecologica dell’habitat naturale circostante. È opportuno meditare sulle strategie da adottare per tutelare la bellezza e l’autenticità dei nostri monti, in modo che possano restituire emozioni e ispirazione anche alle generazioni a venire.*


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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