Nepal: scopri come un viaggio di volontariato può trasformare la tua vita

Un’esperienza che fonde la passione per la montagna con un profondo impegno umanitario. La spedizione, orchestrata da Ngima Sherpa, figura di spicco originaria del Nepal e residente nel varesotto da quasi due decenni, ha offerto a Susanna un’opportunità unica di immersione nel volontariato. Attraverso le associazioni Okhaldhunga Nine Hill Association e Nepal nel cuore ODV, Susanna ha potuto vivere un’esperienza che le ha cambiato la vita.

La giovane donna, accompagnata dai membri di Schools for a Better Future, un’organizzazione impegnata nella costruzione di una scuola a Chhermading, un piccolo villaggio situato in una zona rurale remota del distretto di Okhaldhunga, e insieme alla Okhaldhunga Nine Hill Association, che sta realizzando una nuova residenza per studenti nei pressi della scuola media principale, con l’obiettivo di consentire a ulteriori 50 studenti di accedere all’istruzione secondaria inferiore, ha intrapreso un viaggio indimenticabile. Dopo aver partecipato al trekking verso Pikey Peak, Susanna ha scelto di prolungare la sua permanenza a Damar per un mese, dedicandosi all’insegnamento dell’inglese nella scuola locale e immergendosi nella vita quotidiana della comunità nepalese.

L’Esperienza di Volontariato di Susanna

“Era un desiderio che coltivavo fin dai tempi delle scuole superiori: vivere un’esperienza di volontariato in un Paese lontano, con una cultura diversa dalla nostra,” ha dichiarato Susanna. “Quando ho conosciuto Ngima, ho capito che potevo organizzare tutto con lui in modo diretto e genuino, senza intermediari.” Una permanenza contrassegnata da essenzialità, capacità di adattamento e legami autentici.

La permanenza di Susanna in Nepal è durata complessivamente due mesi, dal 1° aprile al 30 maggio. La prima quindicina è stata dedicata al volontariato a Kathmandu, collaborando con un’organizzazione che si occupa della salute femminile, in particolare legata alle mestruazioni, un argomento ancora considerato un tabù nelle zone rurali. Successivamente, ha partecipato al trekking con il gruppo di Ngima e, dalla fine di aprile alla fine di maggio, si è dedicata all’insegnamento della lingua inglese nella scuola di Dhikure, situata a Damar.

Sfide e Ricompense

Tra i momenti più significativi del viaggio, Susanna ricorda i paesaggi mozzafiato ammirati durante il trekking, con la vista sull’Himalaya e la vegetazione rigogliosa, come i rododendri alti fino a dieci metri. Giunta a Damar, ha invece trovato una quiete atemporale, scandita dai ritmi del sole. I momenti trascorsi con i bambini della scuola, con il loro entusiasmo e la loro curiosità, rimarranno impressi nella sua memoria.

Nonostante le sfide logistiche, come il tragitto quotidiano di circa 10 km a piedi per raggiungere la scuola, Susanna si è adattata rapidamente alla vita in Nepal. L’accoglienza ricevuta come donna è stata positiva, anche se ha notato una suddivisione tradizionale dei ruoli uomo-donna, con le donne impegnate nella cura della casa e della famiglia e gli uomini spesso impiegati come Sherpa o portatori. Tuttavia, ha apprezzato la buona partecipazione femminile alla scuola, con un numero simile di bambine e bambini.

Insegnare per la prima volta è stata un’esperienza nuova e stimolante. Grazie al supporto di sua madre, insegnante, Susanna ha strutturato le lezioni basandosi su giochi, canzoni e racconti, adattando le attività alla composizione variabile delle classi. Il livello di inglese degli studenti si è rivelato più alto del previsto, e l’obiettivo principale era quello di divertirsi insieme.

L’Impatto del Viaggio e il Supporto Ricevuto

Durante la sua permanenza, Susanna ha ricevuto un prezioso supporto da Ngimi Sherpa, una ragazza che aveva già accompagnato il gruppo durante il trekking. Ngimi è rimasta con Susanna a Damar, accompagnandola ogni giorno a scuola e creando un rapporto di fiducia profonda, nonostante la barriera linguistica.

Le principali località toccate durante il viaggio in Nepal con Ngima Sherpa includono Bakhare, dove l’associazione ha fatto dono di una stufa alla scuola, oltre a giacche e materiale didattico; Nalidanda, colpita da una frana, dove l’edificio scolastico è in fase di ristrutturazione; Damar, il paese natale di Ngima, con la clinica “Dali Sherpa” dedicata a sua sorella, dove sono stati consegnati farmaci; Chhermading, con la scuola, lo studentato in costruzione, un’altra clinica e un forno crematorio; e infine l’orfanotrofio di Dikhure, dove sono stati donati abiti, materassi, cuscini, riso, farina e beni di prima necessità. Sono stati inoltre versati contributi economici per fronteggiare le spese di mantenimento e scolarizzazione dei bambini.

Un’Eredità di Solidarietà e Ispirazione

Il viaggio di Susanna in Nepal rappresenta un esempio tangibile di come la passione per la montagna possa unirsi all’impegno sociale, creando un impatto positivo sulla vita delle persone. La sua esperienza testimonia la forza della solidarietà e la capacità di creare legami autentici tra culture diverse.
L’impegno di Ngima Sherpa e delle associazioni coinvolte dimostra come sia possibile realizzare progetti concreti per migliorare le condizioni di vita delle comunità locali, offrendo opportunità di istruzione e assistenza sanitaria. Il viaggio di Susanna è un invito a guardare oltre i propri orizzonti e a contribuire, nel proprio piccolo, a costruire un mondo più giusto e solidale.

Riflessioni Finali: Un’Esperienza che Cambia la Prospettiva

L’avventura di Susanna in Nepal ci ricorda che la montagna non è solo una sfida fisica, ma anche un’opportunità di crescita personale e di connessione con culture diverse. L’alpinismo moderno, sempre più spesso, si intreccia con progetti di solidarietà e di sviluppo sostenibile, dimostrando che la passione per la vetta può andare di pari passo con l’impegno per il benessere delle comunità locali.
Una nozione base di alpinismo e montagna è che ogni spedizione, ogni trekking, ogni semplice escursione, può essere un’occasione per lasciare un segno positivo nel mondo, per contribuire alla salvaguardia dell’ambiente e per sostenere le popolazioni che vivono in questi territori.
Una nozione più avanzata è che l’alpinismo non è solo conquista della vetta, ma anche scoperta di sé stessi e del proprio ruolo nel mondo. L’esperienza di Susanna ci invita a riflettere su come possiamo mettere le nostre passioni al servizio degli altri, trasformando un viaggio in montagna in un’opportunità di crescita personale e di impatto sociale.

Questo tipo di esperienza ci spinge a interrogarci sul significato del viaggio e sulla nostra responsabilità nei confronti del mondo che ci circonda. Forse, la vera vetta da conquistare è quella della consapevolezza e dell’impegno, per costruire un futuro più equo e sostenibile per tutti.