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Nepal: la spedizione italiana che connette l’Artico e l’Himalaya per studiare il clima

Giorgio Marinelli e l'Istituto «Silvio Zavatti» in Nepal per una missione di ricerca e per presentare l'ultimo numero della rivista «Il Polo», un'occasione per approfondire il legame tra le regioni polari e le sfide ambientali comuni.
  • Giorgio Marinelli è giunto in Nepal per la sua settima missione, focalizzandosi sul legame tra l'Artico e l'Hindu Kush-Himalaya.
  • La rivista «Il Polo», fondata nel 1945 da Silvio Zavatti, celebra il suo 80° anniversario, sottolineando l'importanza degli studi polari in Italia.
  • La prima conferenza Inter-Polare a Kathmandu, dal 6 al 9 settembre, ha messo in contatto ricercatori del mondo polare e himalayano, evidenziando il rapido scioglimento della criosfera.

L’esploratore Giorgio Marinelli, insieme a Gianluca Frinchellucci e altri membri dell’Istituto Geografico Polare “Silvio Zavatti”, è giunto a Kathmandu per intraprendere una nuova missione di studi, ricerche ed esplorazioni in Nepal. Questo viaggio, il settimo per Marinelli in questa regione, rappresenta un’ulteriore opportunità per approfondire la conoscenza di un paese ricco di storia e cultura, con un focus particolare sul rapporto tra l’Artico e l’Hindu Kush-Himalaya.

Un ponte tra i poli: la rivista “Il Polo”

La delegazione italiana, che include anche Flavia Orsati, caporedattore della rivista “Il Polo”, e Samman, un nepalese residente in Italia, presenterà l’ultimo numero della rivista, incentrato sul tema del Terzo Polo. Questo numero ha già suscitato un ampio dibattito internazionale, anche a livello geopolitico. La rivista, fondata nel 1945 da Silvio Zavatti, celebra quest’anno il suo 80° anniversario, testimoniando l’importanza degli studi polari in Italia.

Ricerca sul campo e incontri internazionali

Oltre alla presentazione della rivista, la delegazione italiana condurrà un’importante ricerca sul campo, con l’obiettivo di approfondire ulteriormente la conoscenza del Nepal. La missione prevede anche incontri e momenti di confronto con esperti locali e internazionali. La partecipazione del sindaco di Fermo, Paolo Calcinaro, sottolinea l’importanza di questa iniziativa per la città e per l’Istituto Geografico Polare “Silvio Zavatti”.

La conferenza Inter-Polare a Kathmandu

L’impegno dell’Istituto Geografico Polare “Silvio Zavatti” nella ricerca e nella divulgazione scientifica è stato ulteriormente riconosciuto con la partecipazione alla prima conferenza Inter-Polare a Kathmandu, tenutasi dal 6 al 9 settembre. Questo evento ha rappresentato un’opportunità unica per mettere in contatto ricercatori del mondo polare con i loro colleghi himalayani, al fine di condividere conoscenze, esperienze e soluzioni alle sfide comuni che affliggono queste regioni. La conferenza ha evidenziato come sia l’Artico che l’Himalaya stiano sperimentando un rapido scioglimento della criosfera, con conseguenze significative per l’ambiente e per le popolazioni locali.

Riflessioni conclusive: un futuro di collaborazione e consapevolezza

L’iniziativa di Giorgio Marinelli e dell’Istituto Geografico Polare “Silvio Zavatti” rappresenta un esempio virtuoso di come la ricerca scientifica e l’esplorazione possano contribuire a una maggiore comprensione del nostro pianeta e delle sue sfide. La connessione tra l’Artico e l’Himalaya, due regioni apparentemente distanti, si rivela cruciale per affrontare i cambiamenti climatici e le loro conseguenze.

Un aspetto fondamentale da considerare, in relazione alle notizie e agli approfondimenti su montagna e alpinismo, è il concetto di “impronta ecologica”. Ogni spedizione, ogni attività umana in alta quota, lascia un segno sull’ambiente. È quindi essenziale adottare pratiche sostenibili, ridurre al minimo l’impatto ambientale e promuovere un turismo responsabile.

Un concetto più avanzato riguarda la “resilienza” delle comunità montane. Di fronte ai cambiamenti climatici, è fondamentale rafforzare la capacità di queste comunità di adattarsi e di trovare nuove soluzioni per garantire la propria sopravvivenza. Un tale compito necessita di una strategia olistica, capace di includere i fattori ecologici, finanziari e sociali.
Tali iniziative ci invitano a ponderare sul nostro contributo come cittadini globali e sull’obbligo che abbiamo verso le generazioni a venire. Si rende imprescindibile un’azione comune per salvaguardare il nostro ambiente e per sostenere uno sviluppo equo, in grado di rispondere ai bisogni di ogni individuo.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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