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- Il dibattito è stato scatenato da un video di un turista in monoruota vicino al ghiacciaio della Marmolada, evidenziando la polarizzazione tra chi condanna i mezzi motorizzati e chi rivendica la libertà di fruire della natura.
- Andrea Sangiovanni sostiene che il monoruota, se usato con consapevolezza, può avere un impatto ambientale inferiore rispetto a mountain bike o fuoristrada, non scavando il terreno e non necessitando di sgommate grazie al freno motore.
- Il turismo di massa, con i suoi pullman che trasformano luoghi come il Lago di Braies in «Riccione montana», rappresenta un problema maggiore, portando a degrado e sovraffollamento.
- La scrittrice Marta Aidala afferma che «dovremmo imparare a cedere una parte per tener pura un'altra», sottolineando la necessità di un equilibrio tra fruizione e rispetto dell'ambiente.
- La gestione sostenibile della montagna richiede un coinvolgimento attivo delle comunità locali, che possono contribuire a trovare soluzioni innovative per conciliare turismo, sviluppo economico e tutela dell'ambiente.
La recente polemica scatenata da un video che mostrava un turista in monoruota nei pressi del ghiacciaio della Marmolada ha riacceso il dibattito sull’accessibilità e il rispetto dell’ambiente montano. L’episodio, amplificato dai media e dai social network, ha generato reazioni contrastanti, polarizzando l’opinione pubblica tra chi condanna l’utilizzo di mezzi motorizzati in montagna e chi rivendica la libertà di fruire della natura con diverse modalità.
Andrea Sangiovanni, youtuber esperto di monoruota, è intervenuto nel dibattito, sottolineando come spesso si tenda a demonizzare ciò che è nuovo e poco conosciuto, trascurando le vere problematiche legate al turismo di massa e alla mancanza di educazione ambientale. Sangiovanni evidenzia come il monoruota, se utilizzato con consapevolezza e rispetto, possa avere un impatto ambientale inferiore rispetto ad altri mezzi, come mountain bike o fuoristrada.

Monoruota: un mezzo a basso impatto?
Il monoruota, come altri mezzi di micro-mobilità elettrica, fatica a essere accettato nei contesti naturali, spesso percepito come un elemento estraneo e irrispettoso. Tuttavia, Sangiovanni sottolinea come l’impatto ambientale di un monoruota sia minimo, sia in termini di inquinamento acustico che di erosione del suolo. A differenza delle mountain bike, il monoruota non scava il terreno e, grazie al freno motore, non necessita di continue sgommate.
Inoltre, il monoruotista tende a scegliere i percorsi più stabili, evitando di danneggiare l’ambiente circostante. L’unico vero rischio ambientale è legato alla batteria al litio, ma questo vale per qualsiasi dispositivo elettronico abbandonato in natura.
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- 😡 Monoruota in montagna? Assolutamente no, è una follia......
- 🤔 E se il monoruota fosse un'opportunità per un turismo più silenzioso...?...
Il vero problema: il turismo di massa
Sangiovanni pone l’accento su un problema spesso sottovalutato: il turismo di massa. L’eccessiva accessibilità a luoghi naturali, unita alla mancanza di educazione ambientale, porta a situazioni di degrado e sovraffollamento, snaturando l’esperienza della montagna. L’immagine dei pullman di turisti che affollano il Lago di Braies, trasformandolo in una “Riccione montana”, è emblematica di questa problematica.
Il rischio è di concentrarsi su ciò che è nuovo e visibile, come il monoruota, trascurando le vere cause del degrado ambientale. La soluzione non è vietare i nuovi mezzi, ma educare al loro utilizzo consapevole e promuovere un turismo più rispettoso dell’ambiente.
Verso una montagna più inclusiva e consapevole
La montagna può essere uno spazio accogliente per diverse attività, dal trekking all’arrampicata, fino all’utilizzo di mezzi di micro-mobilità elettrica. L’importante è trovare un equilibrio tra la fruizione della natura e il rispetto dell’ambiente. Come ha affermato la scrittrice Marta Aidala, “dovremmo imparare a cedere una parte per tener pura un’altra”.
*Non è giusto proibire tutto e chiuderci alle novità, ma è necessario convivere con le nuove tecnologie con maggiore consapevolezza e attenzione. Il monoruota, se utilizzato in modo responsabile, può essere un mezzo a basso impatto che educa al rispetto dell’ambiente.
Amici appassionati di montagna, riflettiamo insieme su questo tema. La montagna è un bene prezioso che va tutelato, ma anche un luogo da vivere e condividere.* Come possiamo trovare un equilibrio tra queste due esigenze?
Una nozione base di notizie e approfondimenti su montagna e alpinismo è che l’impatto ambientale delle attività umane in montagna è un tema complesso che richiede un approccio multidisciplinare. Non si può ridurre tutto a un semplice divieto, ma è necessario valutare caso per caso, tenendo conto delle specificità del territorio e delle esigenze delle diverse categorie di utenti.
Una nozione avanzata è che la gestione sostenibile della montagna richiede un coinvolgimento attivo delle comunità locali. Sono loro che conoscono meglio il territorio e che possono contribuire a trovare soluzioni innovative per conciliare turismo, sviluppo economico e tutela dell’ambiente.
Riflettiamo su come le nostre azioni individuali contribuiscono all’impatto complessivo sull’ambiente montano. Ogni scelta, dal mezzo di trasporto utilizzato al tipo di attività praticata, ha un impatto. Essere consapevoli di questo è il primo passo per un futuro più sostenibile per le nostre montagne.