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- Kilian Jornet ha scalato le cime più alte degli Stati Uniti continentali, superando i 4.267 metri, nell'impresa «States of Elevation».
- Nella sola tappa in Colorado, Jornet ha percorso 1.943 chilometri con un dislivello di 78.004 metri, affrontando 56 vette.
- Durante la traversata «LA Freeway», Jornet ha scalato 24 cime, incluso il Longs Peak (4.345m), in 16 ore e 19 minuti.
L’epica avventura di Kilian Jornet tra le vette americane
Il celebre atleta Kilian Jornet ha intrapreso un’impresa straordinaria, denominata “States of Elevation”, che lo ha visto scalare le cime più alte degli Stati Uniti continentali, superando i 4.267 metri (14.000 piedi). Questo progetto ambizioso, iniziato il 3 settembre 2025, ha visto Jornet collegare le vette esclusivamente a piedi e in bicicletta, dimostrando ancora una volta la sua incredibile resistenza e determinazione.
La prima tappa di questa avventura si è concentrata sulle montagne del Colorado, dove Jornet ha affrontato 56 vette, coprendo una distanza di 1.943 chilometri con un dislivello complessivo di 78.004 metri. Questo significa che, in media, l’atleta ha percorso ogni giorno una maratona a piedi, seguita da circa 80 chilometri in bicicletta, superando un dislivello di 4.875 metri. Un ritmo impressionante, sostenuto per 16 giorni consecutivi, con solo 4-5 ore di sonno a notte.
Le condizioni meteorologiche avverse hanno rappresentato una sfida aggiuntiva. Durante metà delle prime due settimane, Jornet si è trovato di fronte a precipitazioni nevose e piovose, con la colonnina di mercurio che variava tra i -9°C sulle cime e i +26°C nelle zone vallive. Nonostante queste difficoltà, l’atleta ha mantenuto un atteggiamento positivo, esprimendo ammirazione per la bellezza delle montagne del Colorado e la loro natura selvaggia.
Le tappe più impegnative in Colorado
Tra i momenti salienti della sua avventura in Colorado, spiccano alcune traversate particolarmente impegnative, come la LA Freeway, gli Elks e la Nolan’s 14. Quest’ultima, in particolare, è una traversata che tocca ben 14 vette, mettendo a dura prova la resistenza e le capacità di navigazione di Jornet. Altre vette iconiche scalate includono il Monte Elbert, la cima più alta delle Montagne Rocciose, e il Pikes Peak, famoso per la sua maratona annuale.
La “LA Freeway” ha visto Jornet affrontare 24 cime, incluso il Longs Peak (4.345m), in una singola traversata durata 16 ore e 19 minuti. La “Elks Traverse”, considerata uno dei percorsi più iconici del Colorado, si estende su sette “fourteeners” e ha richiesto a Jornet oltre 21 ore di sforzo continuo. La “Nolan’s 14”, infine, è una traversata famigerata che tocca 14 vette, con condizioni meteorologiche spesso avverse e terreni impegnativi.
Durante queste tappe, Jornet è stato affiancato da diversi atleti e appassionati, tra cui Kyle Richardson, Lael Wilcox, Sam Wescott, Ken Gordon, Gavin McKenzie, Simi Hamilton, Ryan Hall, Lewis Wu, Sage Canaday, Chris Myers, Hans Troyer, Anna Frost, Meghan Hicks, Bryon Powell, Scott Simons e Dakota Jones. La loro presenza ha offerto un supporto prezioso e ha reso l’esperienza ancora più memorabile.

Verso la California e Washington
Dopo aver completato la parte più impegnativa del suo progetto in Colorado, Kilian Jornet si è diretto verso la California, per poi proseguire verso lo stato di Washington. In queste regioni, l’atleta affronterà altre 14 cime, con l’obiettivo di concludere l’intero concatenamento in meno di un mese. Una volta completato il suo percorso, Jornet avrà coperto una distanza approssimativa di 965 chilometri tra corsa e scalata, a cui si aggiungeranno circa 3.862 chilometri percorsi in bicicletta.
L’impresa di Jornet non è solo una sfida fisica, ma anche un’esplorazione del territorio americano e delle sue culture. L’atleta ha espresso il desiderio di connettersi con la natura selvaggia e di scoprire le diverse comunità che abitano queste montagne. Il suo approccio “autosufficiente”, senza l’utilizzo di mezzi a motore, riflette un impegno per la sostenibilità e un rispetto profondo per l’ambiente.
Il progetto “States of Elevation” si inserisce in un percorso di imprese simili che Jornet ha realizzato negli anni precedenti, come “Pyrenees 300” nel 2023 e “Alpine Connections” nel 2024. Queste sfide hanno dimostrato la sua capacità di superare i propri limiti e di esplorare il mondo in modo innovativo e sostenibile.
Un’ispirazione per l’alpinismo moderno
L’avventura di Kilian Jornet rappresenta un’ispirazione per l’alpinismo moderno, dimostrando che è possibile affrontare sfide estreme con un approccio leggero, sostenibile e rispettoso dell’ambiente. La sua determinazione, la sua resistenza e la sua passione per la montagna sono un esempio per tutti coloro che amano esplorare e superare i propri limiti.
L’alpinismo moderno non è solo una questione di performance fisica, ma anche di connessione con la natura e di rispetto per l’ambiente. Kilian Jornet incarna questo spirito, dimostrando che è possibile raggiungere grandi risultati senza compromettere la bellezza e la fragilità delle montagne. La sua impresa ci invita a riflettere sul nostro rapporto con la natura e a cercare modi più sostenibili per vivere e esplorare il mondo.
Se ti appassionano le notizie e gli approfondimenti su montagna e alpinismo, è fondamentale conoscere le basi dell’orientamento in montagna. Impara a leggere una mappa topografica, a usare una bussola e a interpretare i segnali del terreno. Questa conoscenza ti permetterà di affrontare le tue avventure in sicurezza e di apprezzare appieno la bellezza dell’ambiente montano. Per un livello più avanzato, studia le tecniche di autosoccorso in montagna, come la costruzione di una barella di fortuna o la gestione di un infortunio. Queste competenze possono fare la differenza in situazioni di emergenza e salvare vite umane.
L’impresa di Kilian Jornet ci spinge a interrogarci sul significato dell’avventura e sulla nostra capacità di superare i limiti. Cosa ci motiva a intraprendere sfide così impegnative? Qual è il nostro rapporto con la natura? E come possiamo vivere in modo più sostenibile e rispettoso dell’ambiente? Queste sono domande importanti che meritano una riflessione profonda e personale.