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- Un team italiano composto da Matteo Della Bordella, Tommaso Lamantia e Marco Majori è partito il 5 agosto per tentare la prima salita invernale del Pilastro Goretta sul Fitz Roy.
- La via Casarotto, aperta nel gennaio del 1979, si sviluppa per circa 1500 metri, di cui 600 sul pilastro stesso, con difficoltà fino al VII-, A1 e A2.
- Tommaso Lamantia, reduce dalla scalata del K2 nel 2024, considera Renato Casarotto un «gigante» e vede in questa impresa un modo per onorare il suo contributo straordinario all'alpinismo.
È iniziata una nuova sfida per l’alpinismo italiano: un team di esperti si è diretto verso la Patagonia per tentare l’impresa di scalare il Fitz Roy in inverno. Matteo Della Bordella, Tommaso Lamantia e Marco Majori sono partiti il 5 agosto dall’aeroporto della Malpensa, con l’obiettivo di realizzare la prima salita invernale del Pilastro Goretta, lungo la via aperta da Renato Casarotto.
## Un’ascensione storica nel cuore della Patagonia
Il Pilastro Goretta, situato sul Fitz Roy (3405 m), rappresenta una sfida alpinistica di rilievo. La via Casarotto, aperta nel gennaio del 1979 dal celebre alpinista vicentino, si sviluppa per circa 1500 metri, di cui 600 sul pilastro stesso, con difficoltà che raggiungono il VII-, A1 e A2. L’impresa di Casarotto, conclusa in otto giorni di arrampicata frammentata, segnò anche la prima scalata in solitaria assoluta del Fitz Roy. Quattro decenni or sono, nel luglio del 1985, un’altra squadra italiana composta da Paolo Caruso, Maurizio Giarolli, Andrea Sarchi ed Ermanno Salvaterra, conseguì la prima ascesa invernale completa del Cerro Torre, un’altra iconica cima della Patagonia argentina. Il tentativo attuale sul Fitz Roy si inserisce in questa tradizione di alpinismo invernale italiano.
## I protagonisti della spedizione
Matteo Della Bordella, 41 anni, membro dei Ragni di Lecco e del Club Alpino Accademico Italiano (CAAI), possiede una vasta e consolidata esperienza in Patagonia, avendo al suo attivo numerose spedizioni che includono l’apertura di una nuova via sul Cerro Torre e tre ascensioni del Fitz Roy. Tommaso Lamantia, 43 anni, anch’egli parte del CAAI, ha raggiunto la vetta del Cerro Torre e diversi “seimila” delle Ande, oltre ad aver conquistato la cima del K2 nel 2024. *Guida alpina a Bormio e componente del team alpinistico della Sezione Militare di Alta Montagna, Marco Majori, 33 anni, si è avvicinato notevolmente alla cima del K2 in una precedente occasione.

La scelta del Pilastro Goretta assume un significato particolare per Marco Majori, il cui padre fu uno dei compagni di cordata di Renato Casarotto. “Mio padre era al suo fianco durante la scalata solitaria del pilastro nel ’79”, racconta Majori. “Insieme a Goretta, la compagna di Renato, contribuì a trasportare l’equipaggiamento necessario all’inizio della parete.”
## Le motivazioni di un’impresa
“Dopo essere stato tante volte in Patagonia in estate, era uno sbocco logico vedere le montagne che mi sono più care in un contesto diverso”, spiega Matteo Della Bordella. L’idea scaturisce dalla curiosità di esplorare qualcosa di già noto, ma sotto una nuova prospettiva. L’alpinismo invernale non ha storicamente fatto parte della mia formazione, ma l’idea di mettermi alla prova e confrontarmi con un ambiente diverso mi affascina. Il Fitz Roy in inverno rappresenta un’aspirazione, e scalarlo lungo la Casarotto, che ho già affrontato in estate, assume un valore particolare.
Tommaso Lamantia aggiunge: “Per me Casarotto è stato un gigante, con uno stile asciutto e deciso. Pensare di provare la sua via in inverno è il massimo come obiettivo dopo l’anno scorso”, riferendosi alla sua scalata del K2 nel 2024. “Prima di intraprendere la salita del K2, mi sono recato al Gilkey Memorial per rendere omaggio e celebrare la figura di Casarotto, per il suo contributo straordinario.” “Adesso, auspico di riuscire a onorare la sua grandezza.”
La spedizione beneficia del patrocinio del Club Alpino Italiano e del sostegno dei Ragni di Lecco.
## Un omaggio alla storia dell’alpinismo
L’impresa di Della Bordella, Lamantia e Majori rappresenta un omaggio alla storia dell’alpinismo e alla figura di Renato Casarotto. Affrontare il Fitz Roy in inverno, lungo una via aperta da un pioniere come Casarotto, significa misurarsi con una sfida di altissimo livello, che richiede esperienza, motivazione e profondo rispetto per la montagna.
## Oltre la Vetta: Riflessioni sull’Alpinismo Invernale
L’alpinismo invernale, come dimostra questa spedizione, è una disciplina che eleva la difficoltà e il rischio a livelli estremi. Non si tratta solo di scalare una montagna, ma di farlo in condizioni ambientali proibitive, dove il freddo, il vento e la neve mettono a dura prova le capacità fisiche e mentali degli alpinisti.
Una nozione base di alpinismo ci insegna che la preparazione è fondamentale. Conoscere il terreno, pianificare la salita e avere l’attrezzatura adeguata sono elementi essenziali per affrontare qualsiasi montagna. Nell’alpinismo invernale, questa preparazione deve essere ancora più accurata e meticolosa.
Un concetto avanzato riguarda invece la gestione del rischio. Gli alpinisti devono essere in grado di valutare costantemente le condizioni ambientali e prendere decisioni rapide e ponderate per garantire la propria sicurezza e quella dei compagni di cordata. L’esperienza e la capacità di adattamento sono qualità imprescindibili per affrontare le sfide dell’inverno in alta quota*.
Questa spedizione al Fitz Roy ci invita a riflettere sul significato dell’alpinismo e sulla sua evoluzione nel tempo. Cosa spinge questi uomini a sfidare i propri limiti e ad affrontare rischi così elevati? Forse è la ricerca di un’esperienza unica e irripetibile, la volontà di superare se stessi e di entrare in contatto con la natura selvaggia e incontaminata. O forse è semplicemente la passione per la montagna, un amore che li spinge a esplorare nuovi orizzonti e a realizzare imprese che rimarranno nella storia dell’alpinismo.
- Sito ufficiale del Club Alpino Italiano, utile per informazioni sui membri CAAI.
- Sito ufficiale dei Ragni di Lecco, gruppo di alpinisti di Della Bordella.
- Il sito dei Ragni di Lecco offre informazioni sul Pilastro Casarotto.
- Comunicato ufficiale CAI sulla spedizione al Fitz Roy di Della Bordella, Lamantia e Majori.